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Trucchi per far durare di più le batterie

Restare senza batteria residua su smartphone, tablet o notebook è un vero incubo, ecco allora come fare per aumentare l'autonomia sui nostri vari dispositivi elettronici

Batterie smartphone e laptop

Ammettiamolo: a tutti è capitato di dover far qualcosa con il computer portatile, lo smartphone o il tablet ma non avere abbastanza batteria per portare a termine l'operazione. Non è un caso che l'autonomia dei device elettronici al momento sia una delle caratteristiche che gli utenti controllano con maggiore attenzione quando devono acquistare un nuovo dispositivo. La durata batterie del nostro smartphone, laptop o tablet dipende da diversi fattori. E anche se è vero che tutte le batterie hanno un ciclo vitale oltre il quale iniziano a perdere in termini di prestazioni è anche vero che facendo alcune operazioni manuali possiamo allungare la vita delle batterie e quindi migliorare l'autonomia dei nostri dispositivi elettronici.

A differenza di quanto si crede, ogni ciclo di ricarica influisce sull'aspettativa di vita della nostra batteria, sia che venga utilizzata per alimentare un notebook, uno smartphone o anche un'auto elettrica. Se ricarichiamo troppo (o troppo poco o troppo spesso) la batteria, ne riduciamo la capacità di ricarica massima e, a lungo andare, limitiamo fortemente la sua durata e l'autonomia dei dispositivi. Si tratta di piccoli dettagli, ma spesso rovinano la durata delle batterie dei vari dispositivi elettronici e che rovinano l'autonomia di smartphone, laptop e tablet.

Per fortuna per migliorare la vita delle nostre batterie non servono operazioni complesse: basta un attimo di attenzione in più e del buon senso quando le utilizziamo. Ecco dunque come fare per migliorare l'autonomia dei nostri dispositivi elettronici e allungare la vita delle batterie.

Attenzione ai rigonfiamenti

 

Batteria gonfia

 

Dopo un uso prolungato, come in ufficio o durante una lezione all'università, anche se in casi rari, è possibile che la batteria del nostro laptop possa iniziare a gonfiarsi a causa delle reazioni chimiche che avvengono al suo interno. Molti utenti non prestano particolare attenzione a questo fatto, ma in realtà se notiamo un rigonfiamento anche se piccolo il consiglio è di spegnere il pc o lo smartphone e di farlo raffreddare. Continuare ad utilizzare il device in questi casi potrebbe non solo rovinare per sempre la batteria ma addirittura portare all'esplosione della stessa, che diventerebbe un pericolo per la nostra salute.

Attento alla temperatura

Se viviamo tra i 5 e i 35 gradi centigradi non dovremo preoccuparci più di tanto: batteria scarica, attacco il dispositivo alla presa di corrente. Se per lavoro o per condizioni climatiche estreme ci trovassimo in luoghi dove la temperatura è più fredda o più calda di quella indicata il consiglio è quello di non caricare il nostro smartphone o laptop. Il rischio? Esplosioni (con conseguenti principi di incendio) o congelamenti che potrebbero far morire per sempre la batteria e il dispositivo oltre ad essere un pericolo per il nostro volto o il nostro corpo se ci trovassimo vicino al device.

Attenzione ai cicli di ricarica

 

Cicli di carica e scarica

 

Ogni batteria agli ioni di litio, come già accennato, ha una durata. E non ci riferiamo solamente a quella giornaliera, ma alla sua "aspettativa di vita" misurata in cicli di ricarica. Per sua stessa progettazione, una batteria agli ioni di litio ha una durata media di 600-800 cicli e, una volta terminati, la durata batterie degraderà molto velocemente.

Come si contano i cicli della batteria? La risposta, in questo caso, non è univoca e dipende dalla tecnica di conteggio che adottano i produttori delle batterie al litio. Solitamente, un ciclo di carica scarica viene considerato completo quando la batteria si scarica almeno dell'85% e viene poi ricaricata oltre il 90%. Insomma, se la carica è dell'80% della capienza complessiva, si ha un ciclo di ricarica completo.

 

Ricarica smartphone

 

Per non sprecare cicli è consigliabile non mettere in carica il nostro dispositivo a caso. Anche se in generale, non dovremo permettere alla batteria di scendere a livelli pericolosamente bassi, ossia al di sotto del 20%. Questo non va fatto per evitare di sottoporre a stress la batteria caricandola a un livello troppo basso. Ricaricare la batteria se è al 5% o addirittura allo 0% potrebbe invecchiare la batteria e ridurre il numero di cicli prima del calo di prestazioni. Non dobbiamo preoccuparci invece se lasciamo caricato il telefono anche dopo il 100%, i nuovi smartphone infatti lasciano che la corrente sia in circolo nel sistema ma riconoscono la batteria come carica e non la sovraccaricano.

Come monitorare l'autonomia dei nostri dispositivi

Possiamo monitorare l'efficienza e l'autonomia media della batteria dei nostri vari dispositivi elettronici? La risposta è sì.

Su Mac, per esempio, basta scaricare un'app di terze parti gratuita come Battery Health. Questo strumento ci offre una panoramica sul tempo trascorso dall'ultima carica, sulle prestazioni del device e sulle app che maggiormente influiscono sull'autonomia.

Su Windows 10 possiamo avere un report dettagliato sulle prestazioni della batteria digitando sul Prompt dei comandi il comando powercfg /batteryreport /output C:\battery_report.html. Se queste operazioni ci sembrano troppo difficili allora scarichiamo un'app come Battery X., che funziona esattamente come Battery Health solo che è pensata per il sistema operativo di Microsoft.

Su iPhone e iPad dall'aggiornamento iOS 11.3 è possibile utilizzare lo strumento integrato nel sistema operativo per capire come migliorare la vita della nostra batteria e verificare lo stato delle prestazioni dell'autonomia del nostro iPhone.

Su Android ha un sistema simile ma che cambia per funzioni da produttore a produttore. Se vogliamo usare un'applicazione di terze parti tra le più famose ed efficienti troviamo Android Doze e GSam bttery Monitor.

 

8 settembre 2018

A cura di Cultur-e
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