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Online dopo la morte, come comportarsi

Cosa bisogna fare per evitare che il proprio account social sia gestito in maniera inadeguata in caso di morte? E come si gestisce l'account di un defunto? Ecco le linee guida di Facebook, Google e gli altri

Online dopo la morte

Il numero di utenti iscritti alle varie reti sociali cresce in maniera esponenziale mese dopo mese e capita con sempre maggior frequenza che gli account di Facebook, Twitter, Google e altri social network sopravvivano ai loro gestori (o proprietari che dir si voglia). Anche per questo motivo sono state redatte delle nuove policy di utilizzo delle piattaforme social che stabiliscono la sorte degli account appartenuti a persone decedute: un vero e proprio testamento virtuale che permetterà di dirimere questioni legate alla proprietà e gestione post mortem dell'account.

Come prepararsi

Se si ha a cuore il destino dei propri account Facebook o Twitter è necessario farsi trovare pronti: agendo in anticipo sarà possibile decidere cosa accadrà ai propri profili social.

  • Nominare un successore digitale. La scelta di una password sicura è fondamentale per la protezione della propria identità digitale e di tutti i dati personali contenuti all'interno di un profilo Facebook e social in generale (foto, messaggi privati, indirizzo di posta elettronica e molto altro). Anche se è possibile condividere password in maniera sicura, si consiglia di evitare di farlo: pur avendo piena fiducia dei propri cari o dei propri amici, c'è sempre una possibilità che questi dati siano dimenticati, persi o trafugati nel corso di un attacco hacker. È preferibile, invece, nominare un successore digitale che si prenda cura dell'account Twitter o Facebook nel caso ci accada qualcosa di irreparabile: è sufficiente una dichiarazione consegnata a un legale di fiducia dove si specifica chi dovrà gestire (o chiudere) cosa quando non ci saremo più

 

 

  • Password manager. Se gli account da seguire sono molteplici (Facebook, Twitter, Google, LinkedIn, Instagram e via dicendo) è consigliabile utilizzare un software per la gestione delle password e delle credenziali di accesso. In questo modo sarà sufficiente conoscere una password per accedere a tutti i profili e mettere in atto le ultime volontà digitali del defunto. Grazie a un password manager la gestione (e l'eventuale chiusura) di account appartenuti a persone defunte sarà più semplice: si potrà entrare nel giro di pochi click, senza troppi "artifici"

 

Gestione account inattivo Google

 

  • Verificare l'esistenza di una funzionalità di reset. Alcune policy di utilizzo di servizi web facilitano la gestione di account di persone defunte mettendo a disposizione degli strumenti che cancellano automaticamente profilo e informazioni dopo un prolungato periodo di inattività. Un esempio è dato da Gestione account inattivo di Google: configurandolo a dovere, sarà possibile eliminare l'accont Google e tutti i dati contenuti in esso. La funzionalità permette di selezionare alcuni account fidati con i quali condividere dati e informazioni in caso di inattività prolungata e ricevere avvisi (via SMS o su indirizzi di posta elettronica secondari) prima che il profilo (e i dati contenuti) scompaiano per sempre

Come gestire gli account di defunti

Come detto, solo recentemente i big del settore delle reti sociali hanno aggiornalo le loro policy di utilizzo includendo opzioni per la gestione dei profili post mortem. Norme comunque applicabili anche a posteriori, su account di persone scomparse diversi anni fa.

  • Facebook. Se ci si trova a gestire il profilo Facebook di una persona deceduta, si possono seguire due strade. Si può chiedere la cancellazione del profilo oppure renderlo commemorativo. Nel caso si scegliesse questa seconda opzione, l'account non sarebbe più accessibile, ma amici e conoscenti della persona potrebbero ancora scrivere sulla bacheca e lasciare messaggi in memoria del defunto

 

Facebook

 

  • Google. Nel caso in cui un nostro caro non abbia impostato adeguatamente la Gestione account inattivo, si può ancora tentare di gestire l'account Google inviando una richiesta al team creato appositamente da Big G. Come specificato, non sarà possibile entrare in possesso dell'account, né delle credenziali, ma una volta appurato che la richiesta arriva da un parente o da un amico fidato, l'account potrà essere chiuso per sempre oppure sarà possibile scaricare un archivio contenente tutte le informazioni salvate online dal defunto

 

Twitter

 

  • Twitter, LinkedIn, Instagram. A differenza di Facebook e Google, Twitter, LinkedIn e Instagram non hanno strumenti per decretare la sorte di account di persone defunte. In tutti e tre i casi sarà necessario scrivere direttamente a chi gestisce la rete sociale e chiedere la rimozione del profilo (sarà necessario fornire prove del decesso e del legame di parentela che ci lega al vecchio proprietario dell'account)
  • Apple. Nella policy di utilizzo dei prodotti Apple è inclusa la norma di non traferibilità di account o dati in caso di morte. Anche in questo caso, dunque, sarà necessario contattare la società di Cupertino e chiedere la chiusura del profilo

A cura di Cultur-e
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