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Gli effetti di Google sulla memoria, pro e contro

Diversi studiosi sostengono che il web potrebbe indebolire le facoltà mnemoniche delle persone. In pericolo sarebbero soprattutto i più giovani. Sarà vero?

Tecnologia e memoria

Nel suo "Fedro", Platone (per bocca di Socrate) conduce un attacco frontale contro la scrittura. Seppur comoda, sosteneva il filosofo greco nel "Mito di Teuth", la scrittura avrebbe indebolito la memoria di chi ne avrebbe fatto uso perché, si legge nel dialogo platonico, "fidandosi della scrittura si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei". Chissà cosa penserebbe oggi il filosofo ateniese se avesse a che fare, anche per poche ore, con Internet, web e motori di ricerca come Google. Probabilmente, confrontandosi con le tecnologie moderne, l'approccio nei confronti della lettura non sarebbe stato così duro come abbiamo letto.

Diversi psicologi, infatti, sostengono che l'onnipresenza del web (e di Google) ha indebolito le facoltà mnemoniche delle persone: potendo fare costantemente affidamento sulla tecnologia, sono sempre di meno quelli che apprendono nozioni a memoria (non solo poesie, ma anche date storiche e molte altre informazioni).

Binge reading

 

binge reading

 

I device tecnologici hanno sicuramente semplificato la vita delle persone, offrendo la possibilità in qualsiasi momento di essere connessi con il mondo di essere continuamente subissati di informazioni. Quante nozioni si riescono ad apprendere ogni giorno? Poche e per questo motivo i sociologi parlano di binge reading, un eccesso di lettura che porta inesorabilmente a perdere le capacità mnemoniche.  

Digital amnesia

Alcune ricerche hanno dimostrato che la dipendenza da Internet e dal motore di ricerca Google sta portando l'essere umano verso l'amnesia digitale, in cui gli individui non sono più in grado di memorizzare le informazioni, utilizzando lo spazio disponibile sull'hard disk per salvare documenti e notizie.

 

digital amnesia

 

Lo The Rise and impact of Digital Amnesia, condotto da Kaspersky Lab su una popolazione di mille individui, ha evidenziato l'importanza dei dispositivi digitali per memorizzare le informazioni: oltre il 91% degli intervistati ha risposto che i tablet e gli smartphone sono un ottimo strumento per salvare appuntamenti e cene di lavoro. Nello stesso studio, una ricerca effettuata su seimila persone, ha evidenziato che il 71% dei genitori non ricorda il numero di telefono del proprio figlio e il 57% degli utenti non ricorda il proprio numero di lavoro. La possibilità di consultare in qualsiasi momento e su qualsiasi device la rubrica del telefono ha provocato un indebolimento delle capacità mnemoniche.

Memoria focalizzata

Un secondo studio ha invece messo in evidenza come l'essere umano non sta perdendo la memoria, ma semplicemente la sta adattando alle nuove scoperte scientifiche. Nell'esperimento effettuato era richiesto ai partecipanti di scrivere alcune frasi e di salvarle in una specifica cartella del computer. Alla fine della ricerca è emerso che tutte le persone ricordavano con maggiore facilità il nome della cartella dove il documento era stato salvato, rispetto alle parole appena scritte.

 

memoria focalizzata

 

In un altro esperimento, sono state testate le facoltà mnemoniche dei partecipanti attraverso un semplice test: dopo aver scritto delle frasi su un documento, la metà delle persone avrebbe dovuto cancellare il file, mentre l'altra metà lo avrebbe salvato sul computer. I risultati hanno dimostrato che i partecipanti che avevano salvato il documento sul device riscontravano maggior difficoltà nel ricordare le informazioni che avevano scritto. La tecnologia ha cambiato il modo in cui le persone organizzano le notizie ricevute: gli esseri umani memorizzano solamente i dettagli che non sono più disponibili e dimenticano totalmente i contenuti dell'informazione.

Non tutto è perduto

Una ricerca presentata durante la convention annuale degli psicologi ha scoperto un'analogia tra l'uso dei computer e del motore di ricerca Google e le capacità di memorizzare nuove informazioni. Alla fine degli esperimenti i risultati hanno dimostrato che l'utilizzo del computer non va a inficiare le capacità mnemoniche, ma anzi favorisce l'acquisizione di nuove informazioni a supporto delle nozioni appena acquisite.

 

il futuro della memoria

 

Un aiuto per il futuro

La sfida che vede contrapposti apocalittici e integrati non avrà mai fine e la tecnologia sarà un argomento di perenne confronto. Se da un alto i device digitali hanno fatto perdere alle persone un po' delle loro facoltà mentali, dall'altra hanno reso più facile la memorizzazione di notizie che prima l'essere umano era obbligato a scartare per paura di un overload informativo. Come sostiene il famoso semiologo italiano Umberto Eco, Internet può essere un ottimo strumento per apprendere e per memorizzare i grandi avvenimenti della storia, ma è necessario "allenare" le facoltà mnemoniche con alcuni semplici esercizi: imparare ogni giorno i versi di una poesia o le formazioni delle squadre di calcio. La memoria va allenata come se fosse un muscolo: se non la si esercita giorno per giorno si corre il rischio di perdere tutte le sue potenzialità.

A cura di Cultur-e
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