Forse non tutti lo sanno, ma moltissimi siti web tengono traccia delle nostre visite quotidiane, rivendendo (o utilizzando in proprio) questi dati ad agenzie di marketing, che possono così costruire campagne pubblicitarie ad hoc. Per questo a volte capita di vedere delle pubblicità online che sembrano cucite sui nostri desideri o necessità del momento. È il fenomeno della pubblicità tracciante che, come lascia intendere il nome, tiene traccia dei comportamenti web degli utenti, ne delinea un profilo per poi cederlo al miglior offerente. Gli AdWords di Google, ad esempio, sono costruiti attraverso questo meccanismo.
Molti lo aggirano navigando in incognito, altri attivando la funzione do not track del browser (funzione che permette di mascherare la navigazione, impedendo ai siti di raccogliere informazioni) o scegliendo siti e motori di ricerca che garantiscano alti livelli di privacy. Siti come DuckDuckGo, il motore di ricerca che tiene alla tua privacy.
La storia di DuckDuckGo
DuckDuckGo nasce su iniziativa di Gabriel Weinberg, web imprenditore divenuto ricco e famoso grazie a The Names Database, un social network che riscosse un discreto successo oltreoceano a metà 2008. Weinberg vende il social per 10 milioni di dollari e reinveste parte di questa cifra nell'ideazione di DuckDucoGo, un motore di ricerca che mette al primo posto la privacy degli utenti. "Non lo abbiamo creato – ha affermato Fred Wilson nel corso di un evento tenuto dal sito web TechCrunch – per sconfiggere Google. Ci abbiamo investito perché volevamo offrire un prodotto innovativo a tutte quelle persone che tengono alla propria privacy. Lo abbiamo fatto per gli anarchici di Internet".
Nonostante sia stato sviluppato quasi a conduzione familiare da Weinberg, ora la start-up conta "ben" tre impiegati oltre al founder e fa registrare diversi milioni di ricerche effettuate ogni mese. Lo scandalo Snowden e altre notizie di furti di dati e informazioni personali online ha avuto poi un influsso molto positivo sul traffico del sito, tanto da essere ormai considerato come una delle migliori alternative a Google.
Come funziona DuckDuckGo: le caratteristiche
DuckDuckGo è realizzato in Perl e gira su nginx, FreeBSD e Linux. Tecnicamente parlando, non si tratta di un motore di ricerca propriamente detto: la creatura di Weinberg sfrutta API di ricerca di fonti diverse (circa 500 API differenti, ma il numero cresce giorno dopo giorno) e raccoglie i risultati in un'unica pagina, così da offrire all'utente dei risultati più ampi possibili. Tra le varie fonti a cui il sito fa ricorso troviamo Wolfram Alpha, Yahoo!, Wikipedia, Bing, Yandex e altri. I risultati più pertinenti sono poi "riassunti" ed evidenziati nella parte alta della SERP, così che l'utente possa avere un'idea generale del tipo di ricerca che ha effettuato.
Per offrire i migliori risultati possibili, DuckDuckGo applica a ogni ricerca un particolare filtro che esclude risultati riconducibili alle cosiddette content mills, ovvero fabbriche dei contenuti. Si tratta di siti Internet che producono ogni giorno migliaia e migliaia di post con il solo obiettivo di scalare il ranking Google e posizionarsi sempre tra i primi risultati di ricerca. In questo modo riescono ad accrescere il loro volume di traffico e aumentare gli incassi pubblicitari.
DuckDuckGo, le funzionalità per proteggere la privacy
Come detto, però, DuckDuckGo è un motore di ricerca (seppur ibrido) che tiene alla privacy degli utenti. Per questo motivo il sito non tiene traccia dell'IP dell'internauta, né della cronologia delle ricerche effettuata, né alcun log o cookie che possa in qualche modo ricondurre ai comportamenti e ai profili di navigazione dei suoi utenti. Per migliorare ulteriormente il livello di protezione dei dati personali degli utenti, DuckDuckGoi ha introdotto l'utilizzo di TOR, software che garantisce il compleato anonimato online.
Sfruttando i protocolli "cipolla" di TOR, il motore di ricerca permette di effettuare ricerche in maniere totalmente anonima, facendo perdere le tracce dell'internauta in un arzigogolato percorso che rimbalza di server in server. "Credo – ha affermato Weinberg - che sia una funzione molto apprezzata dai nostri utenti e che si allinea alla politica di trattamento dei dati personali che abbiamo condotto sinora".
DuckDuckGo, oltre il motore di ricerca
Con il passare degli anni, il team di sviluppo di DuckDuckGo ha iniziato a espandere il proprio raggio d'azione. Anche se il motore di ricerca resta il core business dell'azienda, Winberg ha provato a "esportare" il modello DuckDuckGo anche in altri ambiti. Dall'inizio del 2018, ad esempio, l'applicazione per smartphone e l'estensione per Chrome, Firefox e Safari ha visto crescere il numero delle funzionalità offerte agli utenti.
Grazie a filtri, sistemi di cifratura e schermatura e altre soluzioni tecnologiche, DuckDuckGo è ora in grado di fornire agli utenti uno strumento di protezione della privacy in grado di funzionare un po' ovunque, e non solo nel settore delle ricerche online. Sfruttando un blocker di web tracker e algoritmi di crittografia molto complessi, l'app e l'estensione di DDG consentono di navigare online in completo anonimato (o quasi).
DuckDuckGo, inoltre, assegnerà un "voto alla privacy" per ogni sito che si sta per visitare. In questo modo si avrà un'idea immediatamente chiara delle modalità di funzionamento del portale e si deciderà se continuare con la visita oppure optare per un altro risultato che tenga maggiormente alla difesa dei nostri dati e della nostra privacy.
5 febbraio 2018