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E-ink, il display a 16 sfumature di grigio

Non sono luminosi e colorati come gli LCD o gli AMOLED, ma i display e-ink (a inchiostro elettronico) avranno un gran futuro. Scopriamo perché

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Probabilmente non potranno mai competere con i moderni LCD IPS o i pannelli AMOLED in quanto a risoluzione, veridicità dell'immagine e ampiezza della gamma di colori. Ma per un (sempre più vasto) novero di dispositivi e macchinari è la soluzione ideale in quanto a economicità e consumo della batteria. Rispetto alle due tecnologie citate inizialmente, infatti, gli schermi a inchiostro elettronico (detto anche e-ink, abbreviazione per electronic ink) garantiscono minor costi di produzione e un consumo infinitamente minore.

Per questo motivo i pannelli e ink sono impiegati in quei dispositivi che, pur essendo dotati di schermo o di interfaccia uomo-macchina, necessitano di una batteria dalla lunga autonomia e uno schermo che non si aggiorni continuamente (con un refresh rate basso). Insomma, la tecnologia perfetta per dispositivi come i lettori e-book, capaci di coniugare prezzi non eccessivi a batterie dalla durata più lunga di altri device simili. Ma, come vedremo tra poco, non è l'unico.

Che cos'è l'e-ink

Quando si parla di inchiostro elettronico ci si riferisce a una particolare tecnologia di realizzazione dei display caratterizzata da alto contrasto, angolo di visione ampio e bassi consumi energetici. Questo permette di ottenere dei pannelli capaci di restituire un'esperienza visiva simile a quella della carta stampata e dell'inchiostro. L'e Ink viene commercializzata tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo dalla E Ink Corp, spin off industriale del MIT, nei cui laboratori sono stati teorizzati e realizzati (e, ovviamente, brevettati) i primi schermi a inchiostro elettronico della storia.

Come funziona l'e-ink

 

Rappresentazione schematica del funzionamento della tecnologia e-ink

 

A cosa è dovuto, però, il basso consumo energetico dei display e-ink? Al fatto che non c'è bisogno di energia per mantenerlo nello stato in cui si trova. Ovvero, non c'è bisogno di energia per continuare a visualizzare un'immagine o un testo sul display. E, non essendo retroilluminato, necessita ancora di meno energia elettrica. I display a inchiostro elettronico sono costituiti da un sottilissimo film riempito da piccolissime sfere cariche elettricamente: la semisfera caricata positivamente è nera, quella caricata negativamente è bianca. Tramite campi elettrici si riescono a orientare le sfere sino a che non si forma l'immagine (o la lettera) desiderata. Le sfere restano quindi in un dato stato (bianco o nero) sino a che un nuovo campo elettrico va a modificarlo.

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Tecnologie e-ink

Come accade in tutti gli altri settori dell'elettronica di consumo – e non solo ovviamente – anche la tecnologia E Ink è andata incontro a un graduale processo evolutivo che ha consentito il miglioramento e l'ottimizzazione delle sue funzionalità. In particolare, come vedremo in dettaglio tra poco, i vari interventi e migliorie hanno permesso di incrementare la risoluzione degli schermi a inchiostro elettronico, migliorarne il contrasto e ampliare ulteriormente l'angolo di visualizzazione. Tutto per facilitare la lettura dello schermo – rendendolo sempre più simile a un foglio stampato – e migliorare l'esperienza d'uso e visiva da parte dell'utente. Tutto parte dalla tecnologia E Ink Vizplex, commercializzata a partire dai primi Anni 2000.

  • E Ink Pearl. Annunciata nel maggio 2010, identifica la seconda generazione di schermi a inchiostro elettronico. Rispetto alla E Ink Vizplex, la Pearl presenta un miglior contrasto e una miglior visualizzazione delle immagini (o delle parole) stampante anche sotto la luce diretta del sole o di qualsiasi fonte di illuminazione
  • E Ink Mobius. Con Mobius, il sottostrato in vetro viene sostituito da un materiale plastico, più flessibile e resistente. In questo modo, gli schermi a inchiostro elettronico diventano più duraturi perché meno inclini a rompersi anche al minimo contatto con spigoli o con il terreno
  • E Ink Triton. Si tratta della prima tecnologia e-ink a colori. Lanciata nel novembre 2010, è in grado di visualizzare 16 differenti gradazioni di grigio e 4096 diverse tonalità colorate. Utilizzata da diversi lettori e-book, non ha comunque avuto lo stesso successo della tecnologia in bianco e nero
  • E Ink Carta e Carta HD. Annunciate rispettivamente nel 2013 e nel 2014, migliorano un po' tutti gli aspetti tecnici degli schermi e-ink. Con la tecnologia Carta e Carta HD viene incrementata la risoluzione e il contrasto, ampliato l'angolo di visuale e migliorata la visione generale del pannello. Con la Carta, presentata nel corso del CES 2013, la risoluzione arriva a toccare i 1024x768 pixel (assicurando, su display da 6 pollici, una densità di pixel di 212 ppi). Carta HD, come suggerisce anche il nome, aumenta ulteriormente la risoluzione (e la densità di pixel), portandola a 1430x1080 pixel (300 ppi)
  • Advanced Color ePaper. Presentata nel maggio 2016, è l'evoluzione della tecnologia Triton. Capace di visualizzare fino a 32000 tonalità di colore, avrà un refresh rate di due secondi ed è pensata (almeno inizialmente) per gli stand espositivi all'interno dei negozi. Dovrebbe essere commercializzata a partire dal 2018

 

12 novembre 2017

A cura di Cultur-e
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