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Come eliminare i dati personali dalla Serp di Google

Non sempre può far piacere veder comparire il proprio nome nei risultati Google. Ecco come fare per cancellare le informazioni sgradite dalla Serp

Google

Magari non ce ne accorgiamo, ma ogniqualvolta si effettua una ricerca su Internet, si visita un portale o ci si iscrive a un servizio web, si lasciano tracce del proprio passaggio spesso e volentieri indelebili. Tracce che potrebbero essere rilevate da Google e dal suo spider (o web crawler che dir si voglia) ed essere inserite in una delle innumerevoli Serp (acronimo di search engine results page, “pagina dei risultati del motore di ricerca” tradotta in italiano) generate ogni secondo dal motore di ricerca di Larry Page e Sergey Brin.

Non sempre finire tra i risultati di Google (o di qualunque altro motore di ricerca) può essere piacevole: molte delle informazioni che finiscono tra le pagine di Big G potrebbero essere “strettamente confidenziali” e mettere a rischio la privacy personale. Tra le Serp, ad esempio, potrebbero finire foto compromettenti, post su Facebook e cinguettii su Twitter, risposte a blog politici o di attualità dalle quali potrebbe trasparire la propria opinione su argomenti di interesse corrente. Un “pericolo” soprattutto se si è alla ricerca di un nuovo lavoro o se si è un personaggio pubblico.

 

Serp Google

 

Sfortunatamente, una volta che si finisce impigliati nella “ragnatela” del web spider di Google c’è ben poco da fare: accade molto raramente che il motore di ricerca di Mountain View rimuova un risultato dal proprio database. Nonostante si possano avanzare delle richieste, anche pressanti, queste verranno sistematicamente - o quasi - girate al mittente: le “Norme per la rimozione” di Google sono molto stringenti e prevedono che un risultato possa essere eliminato solo se mette seriamente a repentaglio la privacy dell’utente, se sia ritenuto offensivo oppure se contiene informazioni estremamente sensibili (numeri di identificazione nazionali come Social Security Number (Stati Uniti), Número de identificación fiscal (Argentina), Cadastro de Pessoas Físicas (Brasile), numero di registrazione per i residenti (Corea), documento di identità per i residenti (Cina) e così via; numeri di conti bancari; numeri di carte di credito o immagini di firme; non saranno rimossi dalle Serp, invece, le date di nascita, gli indirizzi e i numeri di telefono).

Quindi, a meno che non vi ritroviate in una delle casistiche prima elencate, si sarà costretti a seguire altre strade per proteggere la propria privacy e ottenere che alcune informazioni siano eliminate dai risultati di Google. In ogni caso, la prima mossa da fare è cercare il proprio nome (o il proprio nickname) all’interno del motore di ricerca e appuntarsi i risultati sconvenienti da “fare fuori”.

La soluzione europea

Una via d’uscita è stata recentemente fornita dall’Unione Europea (sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, C-131/12, 13 maggio 2014), che obbliga Google a rimuovere i risultati dal proprio database - il cosiddetto “Diritto all’oblio” - nel caso in cui le informazioni contenute nella Serp siano lesive della privacy dell’utente e non rientrino nel campo del “diritto di rendere accessibili le informazioni e l'interesse pubblico a trovarle”. Ogni utente potrà richiedere la cancellazione dei contenuti dai “cervelloni” di Big G, anche se la decisione finale spetta comunque alla società di Mountain View.

 

Forget.me

 

Nel caso in cui non si voglia seguire la procedura manuale messa a disposizione da Google, si può decidere di appoggiarsi a portali web come forget.me che automatizza il processo: sarà sufficiente iscriversi, avviare una ricerca su Google e attendere la Serp con i risultati. Una volta selezionati i link da eliminare, sarà lo stesso portale a inviare le richieste al gigante di Mountain View, “facendosi carico” dell’intera trafila “burocratica”.

Chiedere al webmaster

Una seconda strada per vedere cancellati i propri dati dai risultati di Google passa dalla richiesta diretta al webmaster o al web content manager che gestisce il sito. Nel caso in cui le informazioni venissero fisicamente eliminate dal web server che le ospita, infatti, per Google sarebbe impossibile rintracciarle e si scomparirebbe dalla Serp.

Le richieste al webmaster possono seguire diverse strade. Nel caso in cui l’amministratore del portale sia un amico, si può provare un approccio “informale” chiedendo il favore di rimuovere i contenuti non graditi. Nel caso in cui non si conosca il webmaster o il content manager si dovrà seguire una strada un po’ più formale, inviando un messaggio di posta elettronica a uno degli indirizzi indicati all’interno del sito. Nel caso in cui questi approcci non dovessero funzionare, resta in piedi l’ipotesi - remota, ma sempre presente - di perseguire le vie legali.

Cancellare gli account

Nel caso in cui, invece, i risultati fossero contenuti all’interno di un blog o un account social gestito in maniera diretta e personale, sarà sufficiente eliminare il contenuto o, in casi estremi, eliminare l’account Facebook o Twitter dove sono stati postati. Prima di scomparire dal web, però, sarà il caso di scaricare una copia dell’intero contenuto del proprio account social (non solo post, ma anche immagini, filmati e note): in caso di necessità, si potrà attingere direttamente al database personale.

A cura di Cultur-e
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