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App Store, come cambia e cosa cambia per chi sviluppa app

La casa di Cupertino modifica le condizioni dell'accordo con gli sviluppatori, che saranno premiati per la loro fedeltà all'App Store

app store

La Worldwide developer conference (WWDC) di Apple è uno degli eventi più attesi dagli amanti dei prodotti della mela morsicata. Nel corso della conferenza, infatti, gli ingegneri e sviluppatori della casa di Cupertino annunciano le novità in arrivo per programmi e sistemi operativi Apple (iOS, OS X e non solo). La WWDC 2016, però, porta confortanti novità anche per chi è solito sviluppare app per iPhone e iPad, mettendole poi in vendita sull'App Store.

Nei giorni precedenti l'evento, infatti, da Cupertino hanno preannunciato una modifica sostanziale all'accordo con gli sviluppatori, così da aumentare ulteriormente la fetta di professionisti del settore interessati al mondo Apple. In particolare, la società creata da Steve Jobs cambia il proprio modello di revenue sharing, incentivando una più lunga permanenza sull'App Store.

Premio fedeltà

 

app store

 

Dal 2008 a oggi, gli sviluppatori per iOS hanno portato a casa ben 40 miliardi di dollari, di cui un terzo nel solo 2015: il settore, insomma, è in rapidissima espansione, ma Apple vuole dare un'ulteriore incentivo a sviluppare app per il proprio sistema operativo mobile. Se il vecchio sistema di divisione degli incassi prevedeva che il 70% dei guadagni generati da una app fosse a favore dello sviluppatore, mentre il restante 30 percento andava direttamente nelle casse di Apple, dal giugno 2016 il rapporto sarà modificato a favore dello sviluppatore. A quest'ultimo toccheranno l'85% degli incassi, mentre la casa di Cupertino si "accontenterà" del 15% del totale.

Il cambio, però, non sarà immediato: Apple premierà chi decide di sviluppare app per il suo sistema operativo mobile per un periodo di tempo più lungo. Dopo un anno di permanenza nell'App Store, infatti, si inizierà a usufruire della nuova tariffa di revenue sharing, altrimenti ci si dovrà adattare ai vecchi prezzi di listino.

Maggior velocità

 

smartphone apple

 

Le modifiche all'accordo con gli sviluppatori non riguardano solamente il lato economico della faccenda. Chi ha deciso di sviluppare app per iOS sa benissimo che le proprie creazioni devono passare attraverso un severo controllo di integrità, così da evitare che virus o contenuti inadatti possano sbarcare sullo store digitale per iPhone. Con la modifica, Apple assicura che alcune app potranno arrivare sulle pagine dell'App Store appena poche ore dopo esser state sottoposte all'approvazione dei tecnici della mela morsicata: in questo modo, sperano dalle parti di Cupertino, la produttività degli sviluppatori potrebbe conoscere un incremento immediato.

App in abbonamento

Le novità, però, riguardano anche gli utenti. Chi acquista applicazioni sull'App Store sa benissimo che sarà chiamato a pagamenti una tantum o ad acquistare elementi aggiunti all'interno dell'app (i cosiddetti acquisti in app). Seguendo le orme dei servizi di musica e film in streaming, invece, Apple introduce la possibilità di acquistare l'app per un periodo di tempo determinato: gli utenti potranno sottoscrivere un abbonamento temporaneo (giornaliero, mensile, settimanale o annuale) e nel corso di questo periodo potranno accedere a tutte le funzionalità dell'applicazione.

 

app in abbonamento

 

La novità, cosa ancora più interessante, riguarderà l'intero App Store e non solamente una categoria di applicazioni. I possessori di iPhone e iPad, dunque, potranno acquistare un videogame (o un programma di produttività) per il tempo strettamente necessario al loro utilizzo e poi decidere di interrompere l'abbonamento.

Le pubblicità

Per tentare di massimizzare i profitti, Apple modifica il layout dell'App Store così da introdurre spazi e banner pubblicitari. A seconda delle proprie ricerche e delle proprie abitudini d'acquisto, gli utenti visualizzeranno annunci per app simili a quelle già acquistate o quelle che si stanno cercando. Come già accade sui motori di ricerca, le app pubblicizzate appariranno nei primi posti della pagina dei risultati di ricerca, indicate chiaramente da una piccola icona o contrassegno distintivo.

A cura di Cultur-e
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