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RIP Windows Phone, il sistema operativo Microsoft che voleva sfidare Android e iOS e fallì   

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Dal rilascio di Windows Phone 7 alla chiusura con Windows 10 Mobile: la storia del sistema operativo Microsoft, tra innovazioni, limiti e la sfida (persa) ad Android e iOS

windows phone di microsoft Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Windows Phone ha rappresentato per sette anni un tentativo di offrire una terza via rispetto ad Android e iOS, distinguendosi per le Live Tiles e per un sistema integrato nell’ecosistema Microsoft.
  • La collaborazione con Nokia e gli smartphone Lumia hanno segnato il periodo di maggiore diffusione, ma lo store povero di app e il limitato supporto degli sviluppatori ne hanno decretato l’addio.
  • La chiusura di Windows Phone 8.1 e Windows 10 Mobile ha sancito l’uscita di Microsoft dal mercato smartphone.

La storia di Windows Phone è breve ma significativa: un sistema operativo elegante e in controtendenza rispetto a Androide iOS, pensato per creare un ponte diretto con l’ecosistema Microsoft. Dalle sue Live Tiles, che trasformavano la schermata iniziale in un flusso dinamico di informazioni, agli smartphone Nokia Lumia che hanno conquistato una community fedele, il progetto ha cercato di proporre una terza via nel mondo mobile.

Nonostante una base utenti appassionata e buoni risultati in alcuni Paesi europei, il sistema non è riuscito a costruire uno store di applicazioni competitivo e a mantenere il passo della concorrenza. Oggi Windows Phone è un capitolo chiuso, ma continua a essere un caso di studio fondamentale per capire quanto contino ecosistema, servizi e app nel successo di una piattaforma mobile.

Le origini di Windows Phone e l’eredità di Windows Mobile

windows phone microsoft

Shutterstock

Le origini di Windows Phone affondano nell’esperienza maturata da Microsoft con Windows Mobile, il sistema operativo per palmari e dispositivi professionali che ha anticipato molti concetti degli smartphone moderni. Con il lancio di Windows Phone 7, nel 2010, l’azienda di Redmond decise di ripartire quasi da zero.

Il sistema operativo offriva un'interfaccia completamente ridisegnata, con forte attenzione al touch, e integrazione nativa con servizi come Outlook, Office e Xbox Live.

La vera rivoluzione estetica è stata rappresentata dalle Live Tiles, le tessere animate che mostravano in tempo reale notifiche, messaggi, aggiornamenti social e appuntamenti, offrendo un’esperienza più “viva” e fluida rispetto alle icone statiche di altri sistemi operativi mobile.

Tuttavia, le difficoltà non mancavano e tanti sono stati i limiti che hanno segnato il declino del progetto del colosso di Redmond.Ad esempio, nelle prime versioni mancavano funzioni considerate essenziali per l’epoca, come il copia-incolla, il supporto al multitasking completo e la possibilità di gestire file e allegati con la stessa libertà offerta dai concorrenti. E poi, lo store offriva un numero limitato di app, rispetto ad Android e iOS. Due fattori che frenarono l’adozione da parte del grande pubblico e degli sviluppatori.

Anche se in mercati come l’Italia Windows Phone riuscì a conquistare una quota di utenti interessante, la distanza con Android e iOS non si colmò mai.

E così, dopo 7 anni dal lancio, l’addio di Microsoft al mondo dei sistemi operativi mobile venne sancito da un tweet, pubblicato sulla piattaforma oggi nota come X, a firma di Joe Belfiore, allora Corporate Vice President, Operating Systems Group di Microsoft.

Belfiore spiegò che il progetto non era più sostenibile: troppi pochi utenti, costi di sviluppo elevati e un ecosistema app che non poteva competere con gli store rivali di Google e Apple. Microsoft decise quindi di interrompere ogni nuova funzionalità, pur garantendo gli aggiornamenti di sicurezza, e chiudere il progetto.

Windows Phone 8, l’alleanza con Nokia e il periodo di massima espansione

Windows Phone 8 di Microsoft

Shutterstock

Il vero salto di qualità arrivò nel 2012 con Windows Phone 8, una versione completamente ripensata che abbandonava l’architettura di Windows Mobile per adottare il kernel Windows NT, lo stesso utilizzato dai sistemi desktop. Questa scelta rese il sistema più stabile, performante e allineato alla strategia Microsoft, che puntava a un ecosistema coerente tra PC e smartphone.

Fu in questa fase che la collaborazione con Nokiaassunse un ruolo cruciale: i dispositivi Lumia offrirono un’identità visiva forte, hardware ottimizzato e soprattutto una qualità fotografica che, per anni, rimase un punto di riferimento nel settore. Modelli come Lumia 520 mostrarono quanto Windows Phone fosse in grado di garantire fluidità anche su dispositivi economici, mentre smartphone come Lumia 920 elevarono il comparto imaging a livelli fino ad allora inediti.

Con Windows Phone 8.1 rilasciato nel 2013, l’esperienza si arricchì ulteriormente con l’introduzione di Cortana, del Centro operativo e della tastiera Word Flow, consolidando quella che molti utenti considerarono la versione più matura e completa dell’intera piattaforma.

Nonostante queste migliorie continue, qualcosa continuava a stonare. Anche nel suo momento di massima espansione, lo store di applicazioni continuò a rappresentare un punto debole: molte app arrivavano in ritardo, con funzionalità ridotte o aggiornamenti irregolari. Così, mentre il sistema operativo continuava ad evolversi, l’ecosistema che avrebbe dovuto sostenerlo si arenava.

Windows 10 Mobile, il declino inevitabile e l’eredità lasciata da Microsoft

Shutterstock

Nel tentativo di rilanciare la piattaforma, Microsoft introdusse Windows 10 Mobile nel 2015, una versione pensata per unificare l’esperienza tra desktop e smartphone tramite il concetto di Universal Windows Apps, applicazioni progettate per funzionare su dispositivi diversi. L’idea era ambiziosa, ma arrivò in una fase in cui la piattaforma aveva già perso slancio e molti sviluppatori avevano ridotto o interrotto il supporto, segnando un punto di non ritorno per il progetto.

Poi nel 2016 la doccia fredda. Con gli utenti che continuavano ad abbandonare il sistema mobile di Windows, mentre Android e iOS consolidavano la loro posizione nel mercato, il declino era ormai segnato.

Microsoft annunciò l’interruzione della produzione dei dispositivi Lumia e che per Windows 10 Mobile non ci sarebbero state nuove funzionalità, ma solo aggiornamenti di sicurezza.

Un capitolo che si chiuse definitivamente il 14 gennaio 2020, con la fine ufficiale del supporto per il sistema operativo e il ritiro di Microsoft dal mercato degli smartphone.

Anche se il progetto del colosso di Redmond si concluse nel modo peggiore, l’eredità di Windows Phone restò tangibile: l’approccio minimalista dell’interfaccia, l’attenzione alla reattività su hardware economico e l’idea di un ecosistema integrato continuarono a influenzare il design dei sistemi operativi Microsoft, da Windows 10 fino all’attuale Windows 11. Pur senza aver vinto la competizione con Android e iOS, Windows Phone lasciò un’impronta significativa nel modo in cui concepiamo ancora oggi l’esperienza mobile.

Per saperne di più: Windows, caratteristiche, interfaccia grafica, architettura, aggiornamento, versioni

Domande frequenti (FAQ)

  • Quali erano le caratteristiche distintive di Windows Phone rispetto ad altri sistemi operativi?
    Windows Phone si contraddistingueva per le Live Tiles, tessere animate che offrivano un flusso dinamico di informazioni sulla schermata iniziale, e per l'integrazione nativa con servizi come Outlook, Office e Xbox Live.
  • Qual è stata la fine ufficiale di Windows Phone e quale eredità ha lasciato?
    La fine ufficiale di Windows Phone è avvenuta il 14 gennaio 2020, con il ritiro di Microsoft dal mercato degli smartphone. L'eredità include l'approccio minimalista dell'interfaccia e l'idea di un ecosistema integrato che ha influenzato i successivi sistemi operativi Microsoft.
  • Qual è stato il ruolo di Nokia nella storia di Windows Phone?
    Nokia ha collaborato con Microsoft per produrre la linea di smartphone Lumia, che ha contribuito a dare un'identità visiva forte a Windows Phone e a offrire una qualità fotografica di riferimento nel settore.
A cura di Cultur-e
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