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Phishing e Intelligenza Artificiale, come cambiano le minacce informatiche

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Con l’arrivo dell’intelligenza artificiale cambiano anche le minacce informatiche, diventando più pericolose. La risposta degli esperti di sicurezza informatica

Sicurezza Informatica TierneyMJ/Shutterstock

Che l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando completamente il mondo che conosciamo è ormai un dato di fatto ma, nonostante tutte le incredibili potenzialità di questa tecnologia, è necessario soffermarsi anche sul rovescio della medaglia e sulle sue (potenziali) “applicazioni malevole”.

L’AI, infatti, ha portato nelle mani dei malintenzionati digitali un potentissimo strumento che può rendere ancora più efficaci le loro truffe e aiutarli non poco negli attacchi contro gli utenti del web.

Tra gli utilizzi negativi di questo strumento c’è sicuramente la creazione di e-mail di phishing così minuziose da sembrare reali e la cosa sta già mettendo in allerta gli esperti di sicurezza informatica.

Phishing e AI, la portata della minaccia

Secondo il National Cyber Security Center (NCSC) le persone avranno sempre più difficoltà a identificare i messaggi di phishing perché, grazie all’AI, stanno diventando sempre più convincenti.

Per chi non lo sapesse, questa truffa induce gli utenti a condividere password e dettagli personali coi cyber criminali, con conseguenze disastrose per la privacy e per i propri dati sensibili.

In questo senso, l’intelligenza artificiale generativa è in grado di produrre un testo (ma anche audio e immagini) così convincente da trarre in inganno anche gli internauti più navigati e questo sistema si può mettere in atto partendo da alcune semplicissime istruzioni dettate dagli hacker a uno dei moltissimi chatbot presenti sul mercato.

Per questo motivo non stupisce che la NCSC abbia evidenziato tale criticità, alzando notevolmente il livello di rischio nel Regno Unito, con la possibilità di una diffusione globale della minaccia in tempi brevissimi.

Al momento la situazione è già al limite e, secondo gli esperti, per i prossimi anni questo tipo di attacchi monopolizzeranno il discorso sulla cyber security e le mosse da fare per contrastare la minaccia.

Gli attacchi di Phishing e il relativo ransomware (le richieste di riscatto per riavere indietro i propri dati) sono, quindi, destinati ad aumentare esponenzialmente e non colpiranno solo gli utenti comuni, ma daranno filo da torcere anche alle autorità e alle istituzioni statali, come accaduto di recente alla British Library e la Royal Mail.

Oltretutto la disponibilità di questi strumenti AI ha portato anche a una sorta di riassetto del mondo della criminalità digitale, con sempre più “dilettanti” che decidono di sfruttare questi strumenti per fare “soldi facili”, causando ulteriore confusione in un contesto criminale già denso di professionisti che operano in qualsiasi ambito, dai semplici hacker, fino ad arrivare alle organizzazioni che, seppur illegalmente, protestano contro le ingiustizie del mondo un attacco informatico alla volta.

Quale futuro per la sicurezza informatica

L’arrivo di questi sofisticati strumenti AI ha fatto innalzare il livello di rischio sul web, soprattutto nei confronti di chi visita siti “poco puliti” o chi si addentra nei meandri della pornografia online, ma naturalmente la minaccia riguarda tutti, anche chi naviga quotidianamente per diletto.

Dall’altro lato però queste tecnologie rappresentano anche un valido alleato per la lotta alla cyber criminalità, con la possibilità di vigilare e identificare i pericoli della rete, bloccandoli e rispondendo loro in maniera mirata ed efficace.

Come qualsiasi innovazione, quindi, anche l’intelligenza artificiale generativa può essere immaginata come un’arma a doppio taglio, in grado di fare cose grandiose e, parallelamente, di distruggere gli equilibri del web per come sono oggi. Tutto dipende dall’uso che ne facciamo.

La risposta al problema non è immediata e combattere i criminali informatici non è mai stata una cosa semplice, tuttavia con l’arrivo dell’AI anche “i buoni” possono contare su un sistema avanzato in grado di affiancarli in questa guerra quotidiana online.

Occorre, però, anche maggiore consapevolezza da parte degli utenti e maggiore attenzione quando si naviga in rete e questo a prescindere da queste nuove minacce.

Dall’altro lato serve anche un sistema di leggi pronto a regolamentare l’utilizzo dell’AI e una risposta concreta da parte dei governi che dovranno gestire la faccenda sotto diversi punti di vista, da quello pratico con l’implementazione di nuove misure di sicurezza a quello legale che, come appena detto, dovrà porre dei limiti a questa tecnologia ma senza ridimensionarne il potenziale per tutto ciò che viene considerato a fin di bene.

Per saperne di più: 

A cura di Cultur-e
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