In Breve (TL;DR)
- Il gruppo Crimson Collective avrebbe lanciato un attacco hacker contro Nintendo, diffondendo online presunti file interni.
- L’azione, non ancora confermata dall'azienda giapponese, rientra nell’interesse degli hacker per il settore dei videogiochi, diventato uno dei più redditizi.
In queste ore si è diffusa in rete la notizia di un presunto attacco hacker ai danni di Nintendo, la celebre azienda giapponese che ha dato vita a decine di iconici personaggi dei videogiochi.
Secondo le prime informazioni condivise da Hackmanac, società che si occupa di intelligence informatica, dietro l’attacco ci sarebbe il gruppo Crimson Collective, già salito alla ribalta per altre aggressioni digitali nel settore dei ransomware.
Il collettivo hacker, afferma di aver avuto accesso a documenti e cartelle interne dell’azienda giapponese, condividendo in rete uno screenshot che mostra delle directory chiamate “Nintendo topics”, che dovrebbero contenere materiali amministrativi, backup e presunti manuali interni. Al momento, però, la cosa non è stata confermata ufficialmente e Nintendo non ha ancora commentato l’accaduto.
Cosa sappiamo del presunto attacco hacker contro Nintendo
A onor del vero, l’unica prova a sostegno dell’attacco ai danni di Nintendo è questo screenshot dei “Nintendo Topics” condiviso dal Crimson Collective, che potrebbe benissimo essere una montatura.
Tuttavia, questo gruppo hacker è uno dei più attivi nel settore tech e in quello delle comunicazioni e utilizza proprio una strategia del genere per i suoi attacchi, combinando furto di dati, pubblicazione parziale del materiale e richieste di riscatto.
Questo non dimostra nulla, ma conferma comunque l’interesse del collettivo nei confronti dell’azienda giapponese: già il 24 settembre, infatti, il Crimson Collective aveva rivendicato la manomissione di una pagina del sito ufficiale di Nintendo. Il disservizio è stato prontamente ripristinato, ma quello che sembrava essere un episodio isolato, col senno di poi, potrebbe rappresentare la prima mossa di un’offensiva su larga scala.
Perché gli hacker sono interessanti alle aziende di videogiochi
Il presunto attacco hacker ai danni di Nintendo conferma un crescente interesse dei criminali informatici verso il settore dei videogiochi, da sempre uno dei più redditizi.
Tra i precedenti, infatti, non possiamo non ricordare la violazione ai danni di Rockstar Games che ha portato alla diffusione online di parte del codice sorgente di Grand Theft Auto VI oppure quella ai danni di Insomniac Games che ha esposto dati interni e file di produzione, tra cui i video top-secret del gameplay di Marvel's Wolverine.
Insomma, anche se al momento Nintendo non ha ancora commentato l’accaduto, è innegabile che l’attenzione dei malintenzionati digitali si stia focalizzando su questi colossi della tecnologia, diventati delle vere e proprie miniere d’oro.
Tuttavia gli esperti di sicurezza informatica invitano alla prudenza, ricordando che molti gruppi di hackerutilizzano rivendicazioni fasulle per ottenere visibilità o per spingere le vittime a pagare un riscatto preventivo. E l’operazione del Crimson Collective potrebbe seguire una strategia del genere, anche se in assenza di qualsiasi commento ufficiale non è possibile nemmeno escludere una violazione reale.
Per saperne di più: Sicurezza informatica: guida alla navigazione sicura sul web
Domande frequenti (FAQ)
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Cosa sappiamo del presunto attacco hacker contro Nintendo?L'unica prova a sostegno dell'attacco è uno screenshot dei 'Nintendo Topics' condiviso dal Crimson Collective, ma potrebbe essere una montatura.
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Quali sono le strategie utilizzate dal gruppo hacker Crimson Collective?Il Crimson Collective combina furto di dati, pubblicazione parziale del materiale e richieste di riscatto per i suoi attacchi.
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Perché gli hacker sono interessati alle aziende di videogiochi?Il crescente interesse dei criminali informatici verso il settore dei videogiochi è confermato da attacchi precedenti a Rockstar Games e Insomniac Games.