Il primo smartphone di Trump sarà davvero Made in USA?

Tra le novità più inaspettate che proprio in queste ore hanno scosso il mondo della telefonia mobile, c’è stato l’annuncio del T1 Phone, ribattezzato subito Trump Phone perché, appunto, prodotto dalla neonata Trump Mobile, una delle molte aziende di proprietà di Donald Trump, il Presidente degli Stati Uniti d’America.

Pur trattandosi di un device di fascia medio-bassa, quello che stupisce dello “smartphone dei patrioti” sono le dichiarazioni intorno alla sua realizzazione che, nell’ottica dell’ormai classico Make America Great Again, confermano che il device è realizzato al 100% negli USA. Ma sarà davvero così?

Che cosa sappiamo del Trump Phone

Stando alle informazioni a disposizione sappiamo che il controverso Trump Phone ha un display AMOLED da 6,78 pollici, con risoluzione FHD+ e refresh rate variabile fino a 120 Hz.

Non specificato il processore a bordo, ma dovrebbe trattarsi di un Qualcomm Snapdragon 6 Gen 1 a cui si affiancano 12 GB di RAM e 256 GB di memoria di archiviazione interna.

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Il comparto fotografico è composto da un sensore principale da 50 MP, un sensore da 2 MP per la profondità di campo e un terzo sensore per gli scatti macro. La fotocamera anteriore è da 16 MP.

Sul fronte delle connessioni abbiamo il 5G (addirittura con supporto per l’eSIM), il WiFi 6e, il Bluetooth 5.2, l’USB-C, l’ingresso per il jack da 3,5 mm, il chip per l’NFC e le varie opzioni per il rilevamento della posizione dell’utente tramite satelliti.

La batteria ha una capacità di 5.000 mAh con ricarica via cavo da 25 W. Il sistema operativo è Android 15.

Queste informazioni, ad onor del vero, non state tutte confermate anche se in rete sono state rilanciate più e più volte anche da alcuni leaker, cosa che le rende piuttosto affidabili.

Non proprio equilibrato il prezzo di questo device che, per quello che offre, dovrebbe costare massimo 200 dollari e, invece, ne costa ben 499 nell’esclusiva finitura personalizzata da Trump.

Il Trump Phone è già in preordine e sarà disponibile ufficialmente da settembre come esclusiva di Trump Mobile.

Perché il Trump Phone non può essere 100% Made in USA

Fino a qua, come appena visto, niente di particolare: si tratta di un comunissimo smartphone di fascia medio-bassa che, in teoria, dovrebbe essere il primo della sua specie ad essere progettato e realizzato in USA. Ma questo, naturalmente, non è possibile.

Non è possibile per un semplice motivo: gli USA non hanno ancora una filiera produttiva (e probabilmente non ce l’avranno ancora per molto tempo) in grado di progettare e realizzare in massa tutti i componenti necessari per costruire uno smartphone da zero. Non in così poco tempo, comunque.

Sin dall’annuncio ufficiale, infatti, l’idea di uno smartphone made in USA ha subito messo in allarme gli esperti di tecnologia che hanno ipotizzato che, astutamente, il Presidente e il suo team abbiamo preso un qualsiasi device cinese e l’abbiano rimarchiato.

E così è stato, il Trump Phone (stando al confronto delle schede tecniche) dovrebbe essere un Wingtech REVVL 7 Pro 5G, realizzato in Cina.

Certo, c’è qualche minima differenza nel comparto hardware ma niente di nuovo nell’ottica dei vari rebrand a cui le aziende ci hanno abituato nel corso degli anni. L’unica differenza sostanziale è la colorazione del Trump Phone che è stata personalizzata con un color oro e l’immancabile bandiera a stelle e strisce.

Per saperne di più: La guida completa agli smartphone