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Garante Privacy: di cosa si occupa, quando e come contattarlo

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La privacy è un diritto fondamentale e il Garante è qui per difenderla. Ecco come opera, quando e in che modo rivolgersi a questa autorità

dito privacy digitale Shutterstock

Il Garante della privacy, o formalmente Garante per la protezione dei dati personali, è una figura di estrema importanza nel panorama della tutela della privacy dei cittadini poiché, come suggerisce il titolo, garantisce che i loro dati personali vengano trattati adeguatamente e nel rispetto della legge.

Formalmente abbiamo di fronte un'autorità amministrativa indipendente istituita dalla legge sulla privacy ( 31 dicembre 1996, n. 675), poi disciplinata dal Codice in materia di protezione dei dati personali (d. lgs. 30 giugno 2003 n. 196), e modificato dal Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101 che allinea la normativa italiana al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).

I compiti del Garante Privacy

lucchetto data protection

Credits Michael Vi / Shutterstock

Tra i compiti principali del Garante figurano quelli di:

  • Vigilanza e controllo: Il Garante monitora costantemente il trattamento dei dati personali da parte di organizzazioni pubbliche e private, assicurandosi che queste adottino pratiche conformi alle leggi (GDPR nonché leggi e regolamenti nazionali). Inoltre, prescrive ai titolari o ai responsabili del trattamento dei dati le misure da adottare per rispettare diritti e libertà fondamentali degli individui. Inoltre, collabora con le autorità di controllo per garantire l’attuazione coerente del Regolamento.
  • Sanzioni e provvedimenti correttivi: Quando vengono rilevate violazioni delle normative, il Garante della Privacy ha il potere di infliggere sanzioni e imporre correzioni alle organizzazioni coinvolte, al fine di tutelare i diritti delle persone interessate. Quindi, ammonire il titolare o il responsabile del trattamento, e imporre di conformarsi al GDPR, ordinando la rettifica, la cancellazione di dati personali o la limitazione del trattamento.
  • Consulenza e promozione della privacy: Il Garante offre consulenza a cittadini, aziende e organizzazioni per risolvere dubbi, fornire informazioni sulla protezione dei dati personali e aiutare nella gestione delle problematiche legate alla privacy. Svolge attività di promozione e sensibilizzazione sull'importanza della protezione dei dati personali, incoraggiando buone pratiche e consapevolezza sulla privacy digitale.
  • Partecipazione legislativa: Il Garante può segnalare al Parlamento e altri organismi e istituzioni la necessità di adottare atti normativi e amministrativi rispetto alla data protection, formulare il suo giudizio su proposte di atti, e partecipare alla discussione con audizioni presso il Parlamento.

Quando rivolgersi al Garante

laptop gdpr

Credits DANIEL CONSTANTE / Shutterstock

Il GDPR conferisce ai cittadini europei una serie di diritti riguardo ai loro dati personali. In situazioni in cui questi diritti vengono violati o compromessi, è opportuno rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali. Ecco alcuni esempi di situazioni in cui è opportuno contattare il Garante Privacy:

  • Violazioni dei diritti del soggetto interessato: Se si ritiene che un'organizzazione stia trattando i propri dati personali in modo illegale, non rispettando i propri diritti previsti dal GDPR (come il diritto all'accesso, alla rettifica, alla cancellazione, o l'opposizione al trattamento), si può segnalare il caso al Garante per una verifica e intervento.
  • Trattamenti illeciti o senza consenso: Se si sospetta che un'azienda stia trattando i propri dati personali senza il proprio consenso o in violazione delle leggi sulla privacy, si può presentare una segnalazione al Garante per avviare un'indagine.
  • Difesa dei diritti: Se si è presentata una richiesta riguardante i propri dati personali a un'organizzazione e si sono ricevute risposte insoddisfacenti o rifiuti ingiustificati, si può chiedere al Garante di intervenire per far rispettare i propri diritti.

Come rivolgersi al Garante

garante privacy

Credits 24K-Production / Shutterstock

Nel caso in cui si verifichino violazioni della privacy o dei diritti personali, è importante seguire una procedura specifica prima di rivolgersi al Garante per la Privacy. Inizialmente, bisogna contattare il responsabile o il titolare del trattamento dei dati per presentare un'istanza

Dopo aver inviato la richiesta (ad esempio, mediante lettera raccomandata, telefax, posta elettronica, ecc.), l'interessato deve attendere 30 giorni per ricevere una risposta soddisfacente. Qualora non ottenesse una risposta o questa fosse insoddisfacente, può rivolgersi direttamente al Garante.

Tuttavia, esiste un'eccezione a questa regola. Se il passare del termine di 30 giorni comporterebbe un pregiudizio imminente e irreparabile, dimostrabile con prove, l'interessato può presentare l'istanza direttamente al Garante senza attendere la scadenza dei 30 giorni.

Esistono diverse modalità in cui è opportuno rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali.

Con il reclamo l'interessato segnala al Garante una violazione delle normative sulla protezione dei dati personali. Questo atto circostanziato può essere presentato in due situazioni: quando la tutela dei propri diritti non è stata soddisfacente, o quando si desidera che il Garante prenda una decisione su una questione di sua competenza.

Il reclamo non richiede particolari formalità ma deve contenere informazioni essenziali, tra cui i fatti e le circostanze su cui si basa, le disposizioni presumibilmente violate, le misure richieste e i dettagli identificativi del titolare, del responsabile (se conosciuto) e dell'istante.

Una volta ricevuto il reclamo, il Garante avvia un'istruttoria preliminare e può adottare provvedimenti amministrativi, come il blocco del trattamento o l'adozione di misure per garantire la conformità alla normativa.

Tuttavia, presentare un reclamo non è gratuito: è necessario pagare 150 euro a titolo di diritti di segreteria e allegare la ricevuta di pagamento al reclamo. Inoltre, le spese del procedimento non sono rimborsate.

La segnalazione al Garante è un'altra opzione disponibile per chiunque non voglia o non possa presentare un reclamo circostanziato

La segnalazione è gratuita e non richiede particolari vincoli di forma, ma deve includere informazioni chiave che consentano al Garante di valutare la illegittimità o illiceità del trattamento dei dati personali. Anche per la segnalazione, il Garante può avviare un'istruttoria preliminare e adottare provvedimenti amministrativi per correggere eventuali violazioni.

Il ricorso, invece, è un atto soggetto a particolari formalità. Può essere presentato quando il titolare o il responsabile non risponde in modo tempestivo o soddisfacente all'istanza presentata. In caso di rischio imminente e irreparabile per l'interessato, il ricorso può essere presentato senza attendere i termini di risposta.

Anche il ricorso richiede il pagamento di 150 euro a titolo di diritti di segreteria e deve contenere informazioni dettagliate sugli estremi identificativi del ricorrente, del titolare, del responsabile (se noto) e della data dell'istanza presentata. Inoltre, c'è la possibilità di chiedere o subire la condanna alle spese del procedimento. Pertanto, è fondamentale agire attraverso il ricorso solo se si è ragionevolmente sicuri della validità delle richieste.

Se il ricorso è fondato, il Garante può ordinare la cessazione del comportamento illegittimoe indicare misure per proteggere i diritti dell'interessato. La mancata pronuncia sul ricorso entro sessanta giorni dalla presentazione equivale a un rigetto, e contro questo provvedimento, espresso o tacito, è possibile proporre ricorso al tribunale del luogo di residenza del titolare del trattamento.

Per saperne di più: Sicurezza informatica: guida alla navigazione sicura sul web 

A cura di Cultur-e
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