La sua traduzione è “ammiccare”. Il termine inglese è
Wink! ed è il nome di un nuovo
social network made in Italy. Il riferimento è alla complicità tipica degli amici intimi, che in questo caso condividono foto.
Wink! è, infatti, una piattaforma, per ora solo in inglese, per iPhone, iPad, iPod touch (presto probabilmente disponibile anche per Android) che consente di scambiare e commentare immagini, solo con gli amici che hanno la stessa
applicazione e che sono vicini a noi in quel momento. E sono proprio tre amici, Francesco Patarnello, Luca Ferrari e Matteo Danieli, ingegneri veneti di età compresa tra i 27 e i 28 anni, fondatori della
startup Evertale, ad aver avuto questa idea dopo aver frequentato insieme un master in Danimarca.
Wink!, gratuito, ha in comune ben poco con il
social media per eccellenza,
Facebook. Uno dei punti di contatto è sicuramente la condivisione di foto, da poter commentare e su cui poter inserire il famoso “mi piace”. Rispetto al
social network di Zuckerberg, la condivisione è consentita solo con una cerchia ristretta di amici, vale a dire quelli che sono più vicini a noi, in senso fisico. Se, ad esempio, ci troviamo a una cena con i colleghi o a una festa con gli amici, che ovviamente hanno scaricato
Wink!, non resta altro che cercarli e inviare loro le
foto che si intende condividere e che resteranno limitate a quel gruppo ristretto di persone. L’invio di file multimediali è comune a molte altre applicazioni, tra cui
WhatsApp, solo che in questo caso lo scambio avviene con i contatti della nostra rubrica telefonica, con la stessa app. Tuttavia
Wink! non è completamente chiusa al resto delle piattaforme: è possibile, infatti, anche effettuare lo sharing di immagini scattate tramite altre applicazioni, come nel caso della popolarissima Instagram.
La genesi di
Wink! e la storia dei suoi fondatori ci permettono di fare almeno due osservazioni: ancora una volta la formazione all’estero, in questo caso Copenaghen, si rivela una carta vincente per chi ha un’idea e intende svilupparla. Ma soprattutto questa esperienza dimostra che le “menti” di casa nostra sono in grado di partorire progetti vincenti. E il mondo del web e dei
social media è particolarmente gettonato nell’ultimo periodo. Non sono poche, infatti, le piattaforme social made in Italy, da
Plannify, ribattezzato il
social network del tempo libero, a
Uribu, concepito per denunciare disservizi e piccole “ingiustizie” della nostra vita quotidiana.
Elemento comune a questi progetti è la presenza di budget di partenza non sempre elevatissimi, anche se, nel caso di
Wink!, le premesse sembrano essere favorevoli per una rapida crescita futura. Tra i finanziatori dell’
applicazione figura, infatti,
Mangrove Capital Partners, primo gruppo ad aver investito nel colosso del VoIP Skype.
17 gennaio 2013