Entro il 2023 un vecchio smartphone con tecnologia 3G potrebbe non funzionare più. Il motivo è nella continua evoluzione delle reti cellulari e con l’avvicinarsi nel mondo, e anche in Italia, dello switch-off delle reti 3G. La tecnologia delle reti cellulari evolve rapidamente e sempre più operatori telefonici si preparano a liberare le frequenze di banda occupate dal 3G per fare spazio a reti 4G più capillari, e soprattutto alla diffusione del nuovo standard: le reti 5G, che garantiscono una connessione più stabile e veloce. Gli smartphone più datati che supportano fino al 3G, una volta che le reti saranno dismesse, potranno probabilmente continuare a effettuare e ricevere chiamate, appoggiandosi sulle reti 2G, ma la navigazione in Internet risulterà inevitabilmente compromessa e la copertura del segnale per i vecchi telefoni sarà limitata o addirittura assente.
Dismettere le reti 2G o 3G, quindi, significa liberare frequenze che potranno essere riutilizzate e riassegnate ai nuovi standard per ottenere un potenziamento della rete Internet mobile.
Ad esempio, nel 2021 in Italia gli operatori offrono ancora supporto per le reti 2G e 3G, mentre aumentano la rete 4G e soprattutto la copertura del 5G. Sempre più operatori telefonici, però, hanno avviato negli ultimi anni la dismissione del 3G, che dovrebbe completarsi entro il 2022, mentre quella del 2G al momento è rimandata almeno fino al 2029. Si va quindi verso una progressiva dismissione degli standard più vecchi per liberare frequenze da mettere a disposizione delle reti di nuova generazione, così da creare una copertura capillare con connessioni più veloci e potenti.
Seppur più vecchie, le reti 2G resistono e il motivo è da ricercare nel suo utilizzo nel mondo dell’industria.
Ad oggi molti sistemi di allarme, così come contatori elettrici o POS per i pagamenti con carte di credito e bancomat, supportano le SIM dette M2M, machine-to-machine cioè “da macchina a macchina”, che navigano sulla rete 2G. Anche se la seconda generazione di reti è molto lenta, rimane comunque solida e ancora ampiamente utilizzata, motivo per cui la sua (eventuale) dismissione è rimandata dagli operatori telefonici.
Un vecchio telefono come l’iPhone 4 o un vetusto Samsung Galaxy S, che supportano fino alla tecnologia 3G, una volta che questa sarà dismessa, potrà continuare a effettuare e ricevere chiamate e inviare SMS grazie al 2G, così come navigare in Internet a velocità decisamente limitata, a meno che non ci si connetta a una rete Wi-Fi. Le soluzioni disponibili per gli utenti saranno a quel punto solo due: continuare a utilizzare il vecchio telefono, consapevoli delle limitazioni della rete 2G e quindi impiegandolo soprattutto connettendosi attraverso il Wi-Fi, oppure acquistare un nuovo smartphone che supporti gli standard di connettività di nuova generazione.