Per gli appassionati di automobili e tecnologia Tesla Motors non ha certamente bisogno di presentazioni. L’azienda infatti è un sinonimo di eccellenza da ormai quasi dieci anni. Soprattutto da quando il suo CEO è l’eccentrico Elon Musk.
Nel 2022 il nome di Elon Musk con ogni probabilità verrà ricordato soprattutto per il suo rapporto tribolato con il social network Twitter. A partire dalla lunga trattativa per il suo acquisto, fino ad arrivare all’ondata di licenziamenti avviata a pochi giorni dall’inizio della sua attività di amministratore delegato.
Musk è però uno degli imprenditori più intraprendenti di questo momento storico. Nel corso degli anni si è cimentato con le attività più differenti. Innanzitutto è stato protagonista della nascita di PayPal, con cui ha letteralmente rivoluzionato il mondo dei pagamenti online.
Dopodiché ha investito sull’energia solare con SolarCity. Quindi ha reso vicino come non mai il viaggio nello spazio per semplici turisti con la sua SpaceX. Infine Tesla, l’azienda di automotive con cui Elon Musk insegue un duplice obiettivo.
Da una parte affiancare il proprio nome a quello di veri e propri mostri sacri dell’industria come Ferrari, Mercedes o Lamborghini. Dall’altra realizzare veicoli all’avanguardia, capaci di utilizzare al meglio le tecnologie più innovative ed ecosostenibili.
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Fondata nel 2003, Tesla Motors è una casa automobilistica che produce mezzi completamente elettrici (alimentati esclusivamente ad energia elettrica per mezzo di batterie, senza utilizzo di carburanti) e parti di auto elettriche per altre aziende attive nel settore dell'automotive. La società, che deve il suo nome dal fisico e inventore statunitense (di origine serba) Nikola Tesla, guadagna le prime pagine delle riviste di settore - e non solo - tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 grazie al lancio commerciale della Tesla Roadster, prima auto sportiva ad essere alimentata solamente da energia elettrica.
Questo primo modello - così come le altre - sfruttano la potenza erogata dal motore a corrente alternata progettato nei laboratori di Palo Alto e molto simile - se non identico - a quello teorizzato dallo stesso Tesla nel 1882. La Roadster è la prima auto elettrica con un'autonomia superiore ai 300 chilometri e la prima a utilizzare "normali" batterie agli ioni di litio per alimentare il motore.
Tra il 2008 e il 2012 la società riesce a vendere oltre 2.000 modelli della Tesla Roadster in 31 Paesi (il prezzo base di una Tesla Roadster è di 108.000 dollari, poco più di 80mila euro), mentre la forza lavoro passa dalle 3.000 unità di fine 2012 alle circa 6.000 di inizio 2014.
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Tesla Motors nasce nel giugno 2003 su iniziativa di Martin Eberhard e Marc Tarpenning. I due investono i loro risparmi nella creazione della società, ma trovano quasi immediatamente un alleato molto importante (e facoltoso) in Elon Musk. È lo stesso Musk a condurre i primi round di finanziamenti, riuscendo ad accumulare capitali per oltre 180 milioni di dollari in meno di cinque anni. Nell'ottobre 2008 Musk torna a ricoprire il ruolo di CEO, riuscendo ad intercettare un importante investimento da parte della Daimler nei primissimi mesi del 2009 (50 milioni di dollari per l'acquisizione del 10% del capitale della società).
È nel giugno 2009, però, che i destini societari mutano profondamente: Tesla Motors riceve un finanziamento agevolato dal Governo statunitense per circa 500 milioni di dollari, necessari per lo sviluppo e la produzione iniziale della Tesla Model S.
Il 29 giugno 2010 la società sbarca a Wall Street con la quotazione sul listino NASDAQ: grazie all'IPO (Initial public offering, offerta pubblica iniziale) Tesla Motors raccoglie oltre 200 milioni di dollari. Nonostante il calo delle quotazioni a fine 2013 (causato dall'incendio di una Model S), la società diretta da Elon Musk si aggiudica la palma di miglior titolo del NASDAQ 100 per il 2013.
Nel frattempo Tesla continua a crescere. La società di Elon Musk ha prodotto e venduto più di 30 mila modelli di auto elettriche nel solo 2014, mentre nel 2015 si è registrata una crescita di oltre il 50%, con il totale schizzato oltre la soglia delle 50 mila unità vendute.
Il 2016, se possibile, inizia sotto auspici addirittura migliori: la produzione di Model S e Model X è portata a 1.800 veicoli a settimana, con una previsione di vendite che supera le 60 mila unità. Il vero exploit, però, è fatto segnare da Tesla Model III, auto elettrica low cost che nel primo week end di vendita fa segnare circa 200 mila preordini.
Se a questo si aggiunge l'entrata a pieno regime di Gigafactory e le prospettive di ingresso in Cina, si capisce che il futuro di Tesla sia più roseo di quanto si possa pensare. La Gigafactory è uno stabilimento situato nelle vicinanze di Reno, Stato del Nevada, dove Tesla punta a produrre batterie agli ioni di litio con un costo inferiore del 30% rispetto a quello sostenuto dalla concorrenza, potendo così realizzare modelli di auto elettriche ancora più economici.
La Cina, invece, potrebbe essere la nuova frontiera commerciale e produttiva dell'azienda di automobili di Elon Musk. A ottobre 2015, infatti, si diffonde la voce che Tesla è in trattativa con il Governo cinese per realizzare un impianto produttivo nel Paese asiatico: qui dovrebbero essere prodotti le Tesla Model 3 destinate al mercato interno nel caso in cui l'automobile elettrica low cost faccia breccia nel cuore dei cinesi.
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L'aspetto tecnologicamente più interessante delle auto elettriche marchiate Tesla Motors è rappresentato dalle batterie utilizzate per accumulare energia elettrica. A differenza dalle altre case automobilistiche, solite utilizzare celle di accumulo "single-purpose" (ovvero utilizzabili esclusivamente per l'industria automobilistica), Tesla utilizza batterie formate da migliaia di celle agli ioni di litio 18650. Questo modello, di forma cilindrica e dimensioni ridotte, è solitamente utilizzato nelle batterie per computer laptop e altri dispositivi elettronici. Naturalmente, i progettisti Tesla hanno adattato questa tecnologia alle loro esigenze, realizzando celle più leggere e più economiche.
Con la Model S (l'erede della Roadster) questa tecnologia subisce un'ulteriore evoluzione: le batterie, anziché essere alloggiate dietro i sedili come accade nel primo modello prodotto, sono disposte sul pianale dell'auto, riducendo al minimo l'ingombro.
In questo modo le batterie sono praticamente "invisibili" e non vanno a "rubare" spazio al portabagagli o all'abitacolo. Ciò permette di cambiare rapidamente le batterie (circa 90 secondi), esponendole però a rischi maggiori: basta un sasso o un oggetto che sporge dal manto stradale per danneggiarle. Per evitare che accada, le batterie agli ioni di litio montate dalla Model S sono protette da un'armatura di alluminio spessa 6 millimetri.
Nel giugno 2014 Elon Musk ha annunciato l'intenzione di rendere open source tutti i brevetti depositati a nome di Tesla Motors, aprendo quindi alla collaborazione di progettisti terzi e delle altre case automobilistiche.
Altrettanto interessante è la rete di "distributori elettrici" ultraveloci che Tesla sta impiantando in America del Nord, Europa e Asia. Il Supercharger Network è composto da distributori a 480 volt eroganti corrente continua e capaci di caricare le batterie della Model S in circa mezz'ora.
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Dall'aprile 2015 Tesla non è più solo sinonimo di auto elettriche. Durante un evento ad hoc, Elon Musk ha annunciato l'intenzione di voler entrare nel mercato della domotica con Tesla Energy. Questo spin off societario si occupa di produrre batterie per la casa smart che promettono di tagliare sostanzialmente la bolletta dell'energia elettrica.
Il compito di Powerwall, nome della batteria agli ioni di litio per le utenze domestiche, è quello di accumulare energia dai pannelli solari quando il consumo casalingo è minimo oppure dalla normale rete elettrica quando i costi sono inferiori. In entrambi i casi, la batteria permette di soddisfare il fabbisogno energetico di casa razionalizzando le risorse e diminuendo l'inquinamento.
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Oltre ai modelli in vendita, Tesla sta lavorando a diversi veicoli che devono ancora entrare nella fase di produzione. Il più “vecchio” è sicuramente Semi: un trattore stradale di cui si parla ormai dal 2016.
Nei piani di Elon Musk, Semi è una specie di super camion alimentato da quattro motori elettrici. Dovrebbe vantare un’autonomia da 800 chilometri e sarebbe in grado di arrivare da 0 a 100 km/h in appena cinque secondi.
Nel 2019 sono stati presentati altri due modelli di veicolo tecnologico a metà tra l’uso lavorativo e quello privato. Il riferimento è a Cybertruck e a Cyberquad. Il primo è un pickup ispirato al celebre film di fantascienza Blade Runner. Il secondo è un quadriciclo fuoristrada.