Ci sono dei videogame che segnano uno spartiacque e A Way Out è uno di quelli. Il videogame di Hazelight è tanto semplice quanto rivoluzionario: quanti videogame obbligano gli utenti a cooperare per tutta la durata della storia per portare a termine le missioni? Pochi. E il motivo è abbastanza semplice: riuscire a costruire una storia basata su due personaggi che devono coordinare i loro movimenti per sconfiggere il cattivo di turno non è semplice. Così come non è semplice sviluppare un gameplay che non sembri ripetitivo e banale. A Way Out è un gioco che per molti versi è rivoluzionario e che fissa delle regole da seguire per tutti coloro che in futuro vorranno cimentarsi in un genere simile. Sebbene la storia sia piuttosto breve (si completa in poco più di sei ore) e gli avversari abbastanza semplici da sconfiggere (nel caso in cui veniamo sconfitti, basta riprovare un paio di volte per completare le missioni), A Way Out è un gioco sempre molto avvincente. E che vi coinvolgerà dal primo all'ultimo minuto.
La storia è ambientata negli Stati Uniti degli anni '70 e vedrà come protagonisti Leo Caruso e Vincent Moretti, due malviventi che finiscono per essere reclusi all'interno dello stesso carcere di massima sicurezza. I crimini commessi dai due protagonisti della storia, però, non sono così gravi da farli trasferire all'interno di un penitenziario dove solitamente vengono recluse persone accusate di omicidio. Nel loro soggiorno in carcere Leo e Vincent vengono a scoprire di essere stati accusati ingiustamente da una terza persona che impareremo a conoscere durante il videogame. E da qui parte l'avventura di A Way Out: i due protagonisti stringono amicizia all'interno del carcere e decidono di preparare un piano di fuga per avere la loro vendetta. E per riuscire a scappare da un carcere di massima sicurezza, l'unica possibilità è collaborare ed essere coordinati in ogni singolo movimento.
A Way Out è stato accolto abbastanza positivamente dalla critica: in molti attendevano questo titolo per mettere mano a un gioco che è differente da tutto quello che offre il panorama videoludico. In un momento storico in cui la gran parte dei giochi si sta appiattendo su trame abbastanza consolidate, Hazelight (la software house che ha sviluppato il gioco) con A Way Out ha cercato di sparigliare le carte in tavola. Obbligare gli utenti a collaborare in tempo reale per portare a termine una missione è una vera e propria novità. Nemmeno nei multiplayer online si richiede una collaborazione così profonda. Se volete sapere di più sul gameplay di A Way Out, non vi resta che leggere la nostra recensione.
Ci sono due modi per giocare ad A Way Out: in cooperativa online oppure in co-op in locale. Per vivere al meglio il videogame vi suggeriamo la seconda modalità: in questo modo potrete coordinarvi con il vostro amico in tempo reale e soprattutto lo avrete al vostro fianco. Nel caso in cui siete obbligati a giocare alla modalità cooperativa online, scegliete come compagno di squadra una persona che conoscete molto bene e con la quale avete già giocato: in alcuni momenti sarà necessario coordinarvi alla perfezione e premere i pulsanti in sincronia. Quando si sceglie il compagno con cui giocare, non sarà necessario che anche lui abbia il videogame: basta avere una copia di A Way Out per poter giocare in due. Scelta piuttosto inusuale ma che favorisce i giocatori.
Quando si inizia il gioco, la prima cosa da fare è scegliere chi impersonerà Leo Caruso e chi sarà Vincent Moretti. Da questo momento in poi partirà la storia e lo schermo verrà diviso perfettamente in due: da una parte Leo e dall'altra Vincent. Nella prima parte del gioco, in molte occasioni i due personaggi si troveranno in stanze differenti e riuscire a seguire il filo logico della storia non sarà molto semplice: ogni gamer sarà chiamato a dare il meglio di sé per riuscire ad andare avanti nelle missioni. Sarà all'interno del carcere che i due inizieranno a conoscersi, a fare amicizia e scopriranno che sono stati incastrati dalla stessa persona. Vincent e Leo decidono di progettare la fuga e saranno chiamati a collaborare se vorranno uscire vivi dal carcere di massima sicurezza. In questi frangenti A Way Out dà il meglio di sé e il gameplay mostra tutto il suo splendore. Essendo un videogame del genere "action-adventure", i giocatori dovranno adattare il loro modo di giocare a seconda della situazione: in alcuni casi sarà necessario utilizzare le mani per riuscire a sconfiggere i nemici, in altri casi, invece, il gioco si trasforma in uno stealth in cui l'obiettivo principale è riuscire a scappare o a rubare degli oggetti senza farsi scoprire.
È in questo genere di missioni che si capisce l'importanza di avere al proprio fianco un vero e proprio amico. Se si sarà chiamati a dover fare "gioco di coppia" sarà necessario parlare con l'altro gamer e mettersi d'accordo sulla strategia da utilizzare. Si instaurerà un vero e proprio rapporto di simbiosi per tutte e sei le ore di gioco. Per riuscire a rubare un oggetto che servirà per la fuga, uno dei due dovrà distrarre una guardia, mentre l'altro cercherà di sottrarre l'oggetto: se non c'è una perfetta coordinazione, la missione non sarà mai completata.
Anche dopo la fuga, il gioco continuerà a basarsi sul perfetto rapporto tra Vincent e Leo: solo un perfetto gioco di squadra li porterà a travestirsi per riuscire a scappare dalla polizia.
Finora abbiamo parlato delle cose che sono state realizzate con molta cura da Hazelight e da Josef Fares, il papà di A Way Out. Ma bisogna analizzare anche gli aspetti negativi del gioco, che purtroppo non sono pochi. A partire della divisione in due dello schermo. Essendo un gioco in cooperativa è normale che lo schermo venga diviso in due parti, ma purtroppo la gestione dello split-screen lascia molto a desiderare. In alcuni situazioni ci si ritroverà con una metà dello schermo molto più grande dell'altra o con un personaggio con una visuale in orizzontale e l'altra in verticale. Dei cambi di inquadratura che non favoriscono la perfetta sincronizzazione dei movimenti.
Altro tasto dolente è la grafica. Nonostante sia stato utilizzato il potente motore grafico Unreal Engine 4, in più di un'occasione A Way Out mostra delle texture poco definite e delle ambientazioni con molte imperfezioni. Anche i personaggi secondari sono piuttosto anonimi e sembrano somigliarsi l'uno con l'altro. Discorso diverso per i due personaggi principali che sono stati realizzati con molta cura.
Molto buona, invece, la scelta musicale: le canzoni di sottofondo sono perfette per l'ambientazione del gioco e per il periodo storico in cui è ambientato. I dialoghi sono in inglese con i sottotitoli in italiano. Infine, un plauso alla regia scelta da Josef Fares: molte inquadrature sono un chiaro riferimento ai film di registi del calibro di Scorsese, Antonioni e Tarantino.
Se siete alla ricerca del classico gioco d'azione, A Way Out non è il titolo che fa per voi. Il videogame realizzato da Hazelight per alcune dinamiche di gioco può anche essere definito rivoluzionario: obbligare i game a cooperare per tutta la durata del gioco è una caratteristica presenta in pochissimi titoli. Una simbiosi totale come quella offerta da A Way Out non la si ritrova in nessun gioco. Se siete alla ricerca di un'esperienza di gioco diversa, A Way Out è il titolo che fa per voi. Inoltre, il prezzo di listino è intorno ai 30 euro, tenendo conto che deve essere giocato in due, sono 15 euro a persona: una spesa tutto sommato accettabile.
25 marzo 2018