Capcom ha vissuto degli anni complicati, superati parzialmente grazie al successo ottenuto con Resident Evil 7 lanciato lo scorso anno. Per aprire il 2018 la software house giapponese ha deciso di puntare ancora una volta su uno dei propri titoli di maggior successo. Quando lo scorso anno Capcom annunciò durante l'E3 2017 di Los Angeles lo sviluppo di Monster Hunter: World, tra i fan della serie si scatenò il panico. Fino a quel momento la serie era conosciuta soprattutto tra i gamer giapponesi e disponibile sulle console portatili (PS Vita e Nintendo). Con Monster Hunter: World, Capcom puntava a portare la serie anche al grande pubblico della Xbox One e della Play Station 4.
Per la fan base è stato un duro colpo. Monster Hunter è sempre stato considerato un gioco da "nerd", dedicato a coloro che amano dedicare anima e corpo a un videogame. Online sono disponibili delle "wiki" dedicate esclusivamente ai vari capitoli della serie. E il motivo è abbastanza semplice. Monster Hunter non è un videogame facile e adatto a tutti. E la fan base aveva paura che l'apertura voluta da Capcom snaturasse la natura del gioco. Paure che sono state fugate dopo le prime ore di gioco. Il gameplay è stato sicuramente semplificato, ma questo non obbligherà i gamer "storici" a cambiare la loro strategia di gioco. Anzi. Renderà ancora più affascinante andare alla ricerca di mostri terrificanti e portare a casa il loro scalpo per forgiare nuove armi. Proprio il crafting delle armi è una delle novità più interessanti del gioco. Per ottenerne di nuove, non sarà necessario andare in giro per la mappa a uccidere mostri per ottenere materiali, ma basterà semplicemente smontare le armi in uso per fabbricarne altre. Una novità che farà storcere un po' il naso ai giocatori esperti, ma che permetterà ai neofiti di prendere maggiore confidenza con il gameplay di Monster Hunter: World.
La svolta di Capcom di far arrivare Monster Hunter anche sulle console di nuova generazione ha trovato il plauso della critica di settore. Il titolo non è il classico gioco di caccia. Anzi. Offre una storia abbastanza profonda che assicura una longevità elevata al videogame. Se si ha intenzione di completare tutte le missioni secondarie e provare tutte le armi presenti in Monster Hunter: World saranno necessarie più di cento ore di gioco. Un tempo notevole. Le recensioni della stampa di settore non si sono focalizzate solamente sulla longevità, ma anche sul gameplay e sul comparto grafico. E tutte sono concordi nel dire che il lavoro portato avanti da Capcom è stato ottimo. Ecco la nostra recensione su Monster Hunter: World.
Se non avete mai giocato a Monster Hunter: World, il primo impatto può essere traumatico. Se siete abituati a giochi con obiettivi ben precisi da portare a termine, il videogame di Capcom è completamente l'opposto. In Monster Hunter: World, l'unica cosa da fare è uccidere mostri, raccogliere materiali, forgiare armi e provarne di nuove. Mettendola su questo piano può sembrare un gioco un po' ripetitivo, ma in realtà non lo è. Le mappe a disposizione sono estremamente vaste, così come gli animali da uccidere. Inoltre, c'è anche una storia da dover seguire, anche se la trama e la sceneggiatura non sono da premio da Oscar. Andare alla ricerca di nuovi mostri e materiali, completare le mappe secondarie e interagire con gli abitanti della città di Astera occuperà gran parte del vostro tempo.
Anche se abbiamo detto che lo scopo di Monster Hunter: World è piuttosto ripetitivo, il gameplay è, invece, molto variegato. Le quattordici armi a disposizione si maneggiano in modo completamente differente e questo obbliga a dover adattare ogni volta il proprio stile di gioco. Oltre alle armi, è importante forgiare anche le armature che proteggono il proprio corpo. Ogni armatura offre un bonus differente e si adatta in modo diverso all'arma che si sta utilizzando. Le missioni possono essere affrontate anche in gruppi di quattro persone per divertirsi con i propri amici.
Il vero segreto del successo di Monster Hunter: World sono le mappe. Vastissime, intricate, piene di dettagli e di mostri da scoprire. Capcom ha puntato moltissimo sulle mappe del gioco, per offrire ai giocatori esperti il divertimento che si aspettano da un gioco del genere.
Rispetto ai titoli lanciati per le console portatili, Monster Hunter: World è molto più semplice. Maggiori sono gli aiuti presenti nel videogame, così come è più semplice forgiare nuove armi. Tutti questi aiuti, però, possono anche non essere utilizzati dai giocatori esperti e rendere il gioco ugualmente entusiasmante. Un'altra grande novità riguarda il diario di caccia che permette di scoprire le caratteristiche dei mostri. In questo modo non si dovrà cercare sulle "wiki" online il modo migliore per uccidere i mostri che si incontrano nel videogame.
Da apprezzare lo sforzo di Capcom per tradurre tutti i dialoghi in italiano. Non sono molte le software house che lo fanno. Per quanto riguarda il comparto grafico, Monster Hunter: World non rapisce gli occhi dei gamer per la bellezza dei paesaggi e per la definizione dei mostri. Ma non per questo si tratta di un videogame con grandi errori tecnici. Molto semplicemente non regala grandi emozioni come altri titoli presenti sul mercato.
L'esperimento di Capcom di portare Monster Hunter: World nel mondo delle console da salotto è andato a buon fine. Il videogame è molto divertente e si apre a una platea di giocatori molto più vasta che in passato. I neofiti dovranno per forza di cose passare delle ore a capire le come funziona Monster Hunter: World, ma alla fine si innamoreranno del gameplay. Non è il classico gioco con cui rilassarsi la sera dopo il lavoro, ma regalerà delle emozioni uniche.
29 gennaio 2018