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La biografia di Janus Friis e Niklas Zennstrom

Dietro l'ideazione di Skype, KaZaA e Rdio si nascondono le stesse menti. Scopriamo insieme chi sono

La rivista statunitense Forbes li ha inseriti nella lista dei dieci più importanti imprenditori seriali di cui si ignora – o quasi – l'esistenza. Il loro biglietto da visita, però, è rappresentato da quella manciata di invenzioni e programmi che, a cadenza piuttosto regolare, hanno contribuito a cambiare radicalmente faccia al mondo del web. KaZaA prima, Skype poi, Rdio dopo ancora: questi alcuni dei successi che Janus Friis e Nikls Zennstrom hanno raccolto nella loro – appena decennale – carriera di imprenditori web.

Janus Friis

 

 

Nato il 26 giugno 1976 a Copenhagen, Danimarca, Janus Friis abbandonò la scuola all'età di 16 anni e iniziò a lavorare come addetto all'help desk all'interno di CyberCity, uno dei primi ISP (Internet service provider, fornitore di servizi Internet) danesi. Nei ritagli di tempo dal lavoro, il giovane danese iniziò a studiare da sé informatica e programmazione, scalando rapidamente le gerarchie all'interno del dipartimento di assistenza tecnica della sua società.

Niklas Zennstrom

 

 

Nato a Jarfalla (sobborgo occidentale di Stoccolma, Svezia) il 16 febbraio del 1966, Niklas Zennstrom ha un doppio diploma di laurea in Amministrazione d'impresa (bachelor of science in Business administration) e fisica per l'ingegneria (master of science in Engineering physics) entrambi conseguiti presso l'Università di Uppsala. Nel 1991 entra in Tele2, uno tra i maggiori operatori telefonici privati svedesi, dove ricopre svariati compiti e cariche.

La prima volta

Le strade di Friis e Zennstrom si incrociano nel 1997. A quel tempo Zennstrom era il CEO della divisione danese di Tele2, mentre Friis era tra i più validi esperti di assistenza tecnica nel ramo delle telecomunicazioni dell'intera Scandinavia. Per questo motivo venne assunto a dirigere la divisione costumer assistant dell'operatore telefonico svedese. Tra i due fu “amore a prima vista”: iniziarono a collaborare in maniera assidua, condividendo sogni e aspettative future. Da qui alla creazione di una loro start-up il passo fu realmente breve.

Nel giro di pochi mesi diedero vita a Gat2Net, fornitore dei servizi Internete privato, e il portale everyday.com. I due progetti vissero fortune alterne, ma servirono alla coppia per affinare lo spirito collaborativo e smussare alcune imperfezioni.

KaZaA

Il primo grande successo, infatti, non tardò ad arrivare. Nel 2000 crearono KaZaA, software di condivisione file peer-to-peer di seconda generazione. Il loro obiettivo era uno solo: ottenere lo stesso successo di Napster, evitando il più possibile le grane legali che portarono alla chiusura del primo software “di massa” per la condivisione di file.

 

 

Obiettivo, però, che i due riuscirono a centrare solamente in parte: il grande successo ottenuto dal software – nel 2003 KaZaA fu il software P2P più scaricato al mondo – portò inevitabilmente con sé degli strascichi legali. Niklas Zennstrom e Janus Friis furono condannati a pagare 100 milioni di dollari di multa per infrazione del diritto d'autore, ma ciò non servì ad arrestarli.

Skype

La loro passione per le reti peer-to-peer era ormai radicato e i due tentarono di esportare il modello in vari settori. Nel 2003 lanciarono un software VoIP (Voice over IP, voce tramite protocollo Internet) che sfruttava la potenza e la duttilità delle reti P2P per far effettuare chiamate gratuite da una parte all'altra del globo.

Nasceva così Skype, il software VoIP più conosciuto e utilizzato al mondo. Grazie alla sua affidabilità e alla qualità delle chiamate e delle videochiamate, Skype conquistò immediatamente un'ampia fetta di aficionados e utilizzatori: nel 2005, ad esempio, gli utenti iscritti alla piattaforma avevano di gran lunga superato la soglia dei 50 milioni, provenienti principalmente da Asia ed Europa.

 

 

In quelle stesse settimane, Friis e Zennstrom trattavano la cessione del loro servizio VoIP a eBay, per poco meno di 3 miliardi di dollari. La contrattazione venne finalizzata nel secondo semestre di quell'anno per circa 2,6 miliardi di dollari. La storia d'amore tra i due imprenditori norreni e Skype, comunque, non si interruppe. Nel 2007 Pierre Omydiar manifestò l'intenzione della sua società di cedere nuovamente il software VoIP al miglior offerente. Friis e Zennstrom si fecero avanti e, a capo di una cordata di imprenditori, acquistarono nuovamente Skype. Nel 2011 i due abbandonarono definitivamente – almeno per il momento – la loro creatura e iniziarono a dedicarsi ad altro: Microsoft acquistò la piattaforma per la cifra di 8,5 miliardi di dollari. Ai due, pare, toccò 1 miliardo di dollari a testa.

Joost

Nel 2007, intanto, i due avevano iniziato a lavorare su di un nuovo progetto: Joost. Si tratta di una piattaforma multimediale per la visualizzazione gratuita di programmi e serie televisive. A differenza di Skype, Joost era stato pensato per produrre profitto grazie alla vendita di spazi pubblicitari sia nel portale, sia all'interno dei programmi.

 

 

Nonostante la buona partenza e le buone intenzioni dei due fondatori, Joost non rappresentò mai una seria minaccia per gli altri competitor del settore: YouTube, Netflix e Hulu mantennero salda la loro leadership, costringendo Friis e Zennstrom a cedere la società nel 2009.

Rdio & Vdio

I due, però, non sono rimasti a lungo con le mani in mano. Nel 2010 lanciano Rdio, servizio di streaming musicale antagonista del cugino svedese Spotify. Presente in 35 Paesi (tra cui anche l'Italia) e dotato di un database di oltre 20 milioni di titoli, il servizio creato da Friis e Zennstrom è accessibile sia dal web con un normale browser, da computer con il client per Windows e OS X e da smartphone e tablet con le app per iOS, Android, BalckBerry e Windows Phone.

 

 

Nell'aprile 2013 a Rdio si è aggiunto Vdio, servizio di streaming video basato sulla filosofia pay-per-view. La piattaforma ospita film e serie tv di alcune delle maggiori case produttrici statunitensi come Disney, Fox, Warner Bros e Universal. L'esperimento, però, ha avuto vita breve: il 27 dicembre dello stesso anno il servizio è stato chiuso perché, si legge nelle motivazioni ufficiali, non in grado di differenziare l'esperienza degli utenti come inizialmente sperato.

 

9 aprile 2014

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