Spesso si sente parlare di crypto token e criptovalute come se fossero due sinonimi per indicare le monete virtuali. In realtà, i token e le criptovalute non sono termini che possono essere scambiati, perché tra i due esistono delle differenze. Da un lato ci sono le criptovalute, la moneta virtuale che è supportata dalla propria blockchain da cui possono essere estratte attraverso ilmining, come ad esempio i Bitcoin o Ethereum. Dall’altro, ci sono i crypto token o token, cioè delle criptovalute che sono costruite su delle blockchain già esistenti: una sorta di gettone che non può essere minato. Ecco cosa sono i token, come vengono utilizzati, e la differenza con le criptovalute.
I token non fungibili, o NFTS, invece sono degli oggetti digitali unici e riconoscibili, che sono dotati di un codice identificativo che ha valore di certificato di proprietà digitale.
Inoltre, si dividono in diverse tipologie a seconda del loro utilizzo. I payment token sono un mezzo di pagamento, quindi possono essere usati come moneta virtuale per acquistare beni e servizi. Gli utility token sono usati per fornire alle persone accesso a un prodotto o servizio, ma non generano benefici economici. I security token vengono usati come mezzo di investimento, mentre gli equity token rappresentano il possesso di un’attività. I token possono quindi essere utilizzati come criptovaluta, per la gestione dell’identità digitale, perché garantiscono la privacy dei dati archiviati, o per creare degli oggetti digitali unici nel loro genere. Gli NFTS sono alla base della nascente crypto art: negli ultimi anni i token diventano opere d’arte uniche che vengono vendute all’asta online.
Ciò significa che a seconda della tipologia, un token può essere usato come una criptovaluta, ma non è vero il contrario.
I token sono quindi degli oggetti decisamente più versatili, perché possono essere utilizzati sia a scopo di pagamento, che di sicurezza grazie alla certificazione dell’identità digitale di un individuo o di una società. Ad esempio, un security token può essere usato come certificato azionario, o documento ufficiale di quanto una società o un individuo possiedono. I token possono poi diventare oggetti da collezione digitali o opere d’arte, come ad esempio il primo tweet del fondatore di Twitter Jack Dorsey, venduto all’asta nel marzo 2021, oppure l’opera d’arte The Last 5000 Days di Beeple venduta all’asta da Christie’s per la cifra record di 69,3 milioni di dollari.