Le pagine web che visitiamo in Internet ogni giorno sono scritte utilizzando un preciso linguaggio, chiamato HTML. Sviluppato da Tim Berners-Lee ad inizio anni '90 in concomitanza con il World Wide Web, il codice HTML (acronimo che sta per HyperText Markup Language, traducibile come linguaggio a marcatori per ipertesti) è la “lingua madre” dei web browser e permette di formattare e mostrare il testo e le immagini di ogni pagina web (compresa questa) in un formato semplice da leggere e trattare.
Lo HTML serve quindi a definire la struttura e il layout di una pagina web utilizzando elementi di programmazione come tag e attributi. Pere realizzare pagine web possono essere utilizzati editor HTML sia in versione WYSIWYG (what you see is what you get, ciò che vedi è ciò che ottieni), sia nella forma di editor testuale.
In questo ultimo caso, però, sarà necessario che chi realizza la pagina sia un abile programmatore web. Ci saranno da conoscere, infatti, i vari codici HTML (come i codici per i colori HTML) da inserire manualmente per strutturare alla perfezione la pagina.
Altri tag HTML ugualmente importanti sono, ad esempio, img (che serve a inserire un'immagine all'interno della struttura della pagina) o b, i e font che servono a formattare il testo della pagina.
Gli attributi HTML servono invece a specificare ulteriormente la struttura dei singoli elementi HTML. Il più conosciuto e utilizzato, ad esempio, è l'attributo style, che serve a definire stile e layout della pagina web. Se, ad esempio, si vogliono utilizzare i colori HTML per colorare lo sfondo di una pagina web, il tag body diverrà "body , dove #ff0000 rappresenta il colore rosso nel codice HTML esadecimale utilizzato per definire i colori. Gli attributi HTML vengono specificati seguendo una sintassi standard così strutturata, che inizia con il tag da due parentesi e finisce con esso preceduto dallo slash "/tag".
"tag attributo=”valore”; contenuto da visualizzare ".
Di una quinta release dello HTML si è iniziato a parlare solamente nel 2004, quando il consorzio W3C decise di fondere in un unico progetto lo sviluppo dello HTML 4.0 e XHTML 1.0, entrambi standard riconosciuti dal Consorzio.
A beneficiare non è solo la velocità della pagina, che è quindi più snella nella sua codifica e più facile da elaborare, ma anche la sicurezza. Non implementando nel codice della pagina web altri strumenti, si diminuisce l’esposizione ad attacchi informatici ed exploit di diverso tipo.
Tra i vantaggi di HTML5 c’è anche la retrocompatibiltà con le precedenti versioni dello standard, che permette di visualizzare correttamente anche siti web realizzati decine di anni fa senza dover scaricare programmi dedicati. Infine, l’uso di HTML5 non si ferma alle pagine web, perché permette anche di realizzare cloud app da aggiungere al browser, come la suite Google Office o altre applicazioni web.
Per poter comprendere a pieno la differenza tra HTML e DOM è necessari definire quella che esiste tra lato server e lato client dello scripting di una pagina web. Se alla richiesta di ogni client al sito web si produce una risposta personalizzata, allora si sta lavorando lato server, cioè l’utilizzo di script su un server web. Sono diversi i linguaggi di programmazione, tra cui PHP e Python, usati per lo scripting. Quando invece si ha uno script leggero o uno scheletro HTML vuoto, ci troviamo lato client.
Possiamo dire che un sistema con scripting lato server genera un codice HTML completo direttamente nel web server, mentre il lato client restituisce un codice HTML parziale, che in seguito deve essere completato dal client stesso. Il riempimento dello scheletro HTML avviene modificando il DOM della pagina, a cui verranno aggiunti tutti gli elementi previsti nell’HTML. Questo rende il DOM un HTML sempre valido, cioè un modello che può essere sempre modificato da Javascript e che include anche degli elementi nascosti.