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Cos'è e come funziona lo stabilizzatore ottico di immagini

Montato sia su fotocamere digitali sia su smartphone, permette di ottenere immagini e filmati più dettagliati e stabili

Si trova in commercio dalla prima metà degli Anni '90 e, quasi 20 anni dopo, sta vivendo una nuova giovinezza. Merito dei produttori di smartphone che, nella corsa alle funzionalità e agli strumenti da offrire ai potenziali utenti, lo hanno aggiunto al comparto fotografico dei loro prodotti di fascia alta. Lo stabilizzatore ottico di immagine, insomma, è diventato il nuovo must have di tutti gli amanti della fotografia mobile.

 

 

Grazie all'OIS (acronimo di optical image stabilization), anche i camerafonini di ultima generazione sono in grado di realizzare immagini maggiormente definite e filmati più fluidi e "stabili". Una funzionalità molto utile quando si scatta in condizione di scarsa luce: permette di realizzare foto con un tempo di esposizione maggiore evitando di utilizzare il flash.

Capire cosa è lo stabilizzatore d'immagini e capire come funziona può essere di grande aiuto in molte situazioni. Se da un lato permette di capire come e quando scattare foto (più o meno) al buio, dall'altro dà modo di valutare se valga o meno la pena acquistare uno smartphone con stabilizzatore ottico.

Cos'è lo stabilizzatore ottico di immagini

 

 

Lo stabilizzatore di immagini è un dispositivo ottico che consente di acquisire immagini e video eliminando il tremolio creato dalla mano o dalla respirazioni in particolari condizioni ambientali. In particolare, lo stabilizzatore ottico di immagini entra in funzione quando si scatta in condizioni di scarsa luce o quando si utilizzano zoom particolarmente potenti.

Questi due esempi sono più che sufficienti per capire cosa è stabilizzatore ottico immagini. Nel primo caso, infatti, la fotocamera digitale o lo smartphone sono "costretti" a maggiori tempi di esposizione per "catturare" una quantità di luce più grande: a meno di avere una mano particolarmente ferma e un assoluto controllo del respiro, è molto probabile che la foto verrà mossa. Discorso analogo se si scattano foto con un teleobiettivo molto potente: a grandi distanze anche il minimo movimento delle mani si traduce in una foto mossa e poco definita.

Come funziona lo stabilizzatore ottico di immagini

 

 

Il funzionamento dell'OIS è, allo stesso tempo, intuitivo e complesso. Lo stabilizzatore ottico "controlla" il percorso dell'immagine attraverso l'obiettivo e sul sensore dell'immagine comprendendo i movimenti della fotocamera grazie a sensori di movimento come lo giroscopio e calcolando come le componenti interne dell'obiettivo debbano muoversi per "controbilanciare" i movimenti e mantenere a fuoco il soggetto dello scatto. I moduli dell'obiettivo si muovono in tutte e quattro le direzioni, solitamente utilizzando dei micromotori elettromagnetici.

Negli ultimi modelli di fotocamere digitali reflex e di mirrorless è utilizzato un differente sistema di stabilizzatore di immagini. Anziché muovere le componenti interne dell'obiettivo, è il sensore della macchina fotografica a muoversi per bilanciare i movimenti dovuti al tremolio delle mani o del respiro.

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