La rete Internet può essere immaginata come una grande autostrada dove le auto sono i pacchetti di dati che viaggiano da un nodo (dispositivo, server, ecc.) all’altro, trasmettendo le informazioni. Se il numero di pacchetti di dati aumenta in modo incontrollato, il traffico elevato può provocare degli ingorghi che causano la congestione della rete.
Quando ciò si verifica, la rete non è in grado di smaltire il traffico che si accumula e Internet diventa lento.
Per capire se la rete su cui si è connessi è congestionata, gli utenti possono effettuare uno speedtest e valutare se i parametri che ne risultano sono in linea con quelli previsti dal piano del proprio provider di servizi Internet (ISP) e se sono comparabili con la velocità di navigazione solitamente riscontrata. Se così non fosse, sarà necessario comprendere le cause del congestionamento e intervenire per poter ottenere una connessione veloce e stabile.
Il sistema TCP/IP è dotato di un meccanismo che permette di rilevare la presenza di errori nella catena di trasmissione.
Quando un pacchetto è danneggiato, il protocollo richiederà l’invio di un nuovo pacchetto di dati. Questo implica che, se alla grande richiesta di trasferimento di dati si sommano anche nuove richieste causate dalla presenza di errori di trasmissione, sulla rete Internet si potrebbe formare un vero ingorgo che può a sua volta portare alla congestione generale della rete.
Con l’aumento dello smart working negli ultimi anni, il rischio di congestione della rete non ha più neppure un orario di punta e potrebbe effettivamente verificarsi a qualsiasi ora della giornata.
In altri casi, la congestione della rete non interessa gli ISP, ma la singola abitazione in cui si verifica un rallentamento della velocità di connessione. Se in una casa più persone si connettono al modem, o nel caso delle smart home ci sono più dispositivi collegati al router contemporaneamente, ognuno di essi impegnato in attività online differenti che richiedono una certa larghezza di banda, l’ingorgo si formerà a livello locale. Per verificare che il rallentamento di Internet sia dovuto alla congestione della rete, è necessario eseguire più volte al giorno uno speed test così da poter calcolare un valore medio dei parametri di connessione e confrontarli tra loro e poi con quelli previsti dal proprio ISP. Comunicando i dati raccolti tramite i test di velocità al proprio provider, nel caso fossero inferiori a quelli previsti da contratto, si potranno cercare le soluzioni migliori al problema.
Se invece il modem è aggiornato e recente, la soluzione potrebbe essere quella di chiedere un aumento della larghezza di banda al proprio ISP.
Sempre nel caso il modello del modem casalingo sia relativamente recente, è anche possibile configurare le priorità del traffico attraverso la cosiddetta funzionalità “Quality of Service” (QoS) che permette di dare precedenza al tipo di traffico dati che più ci interessa in un dato momento. In questo modo è possibile privilegiare, ad esempio, lo streaming video per vedere i nostri programmi preferiti senza pause, a scapito, magari, della connettività dei nostri smart devices casalinghi come assistenti vocali, webcam, ecc.
Un’altra strada percorribile è quella di sfruttare entrambe le larghezze di banda offerte dal proprio modem o router: quella da 2.4 GHz e da 5 GHz.
Si pensi a una smart home con più dispositivi intelligenti connessi al Wi-Fi: solitamente i device supportano la connettività alla banda a 2.4 GHz, quindi avere più dispositivi connessi contemporaneamente può aumentare la congestione della rete e rallentare Internet. Se questo è il caso, si potrà facilmente risolvere il problema assegnando la larghezza di banda a 2.4 GHz ai dispositivi e usando la 5 Ghz per la connessione tramite PC o smartphone, così da alleggerire la pressione sulla rete di casa e migliorare la velocità.