La crescente "ondata" di digitalizzazione che investe ogni aspetto della nostra quotidianità, finisce inevitabilmente con l'avere dei risvolti anche sul fronte giuridico-legale. Tematiche come quella del diritto di accesso a Internet, del diritto all'oblio e il diritto di accesso digitale agli atti della Pubblica Amministrazione acquistano sempre maggiore importanza all'interno del dibattito pubblico, tanto che il legislatore si è attivato in più occasioni per definirne limiti e campi di applicazione.
Nasce anche per questo motivo il Codice dell'Amministrazione Digitale (prima approvazione nel 2005) che, nelle sue varie revisioni, ha introdotto anche in Italia il concetto giuridico di cittadinanza digitale. Con l'ultimo aggiornamento, datato gennaio 2018, viene anche introdotta la Carta della cittadinanza digitale, che completa un po' il percorso iniziato quasi tre lustri prima arrivando a definire diritti e doveri digitali del cittadino.
Quando si parla di cittadinanza digitale ci si riferisce alla capacità – e alla possibilità – per i cittadini e le imprese di partecipare alla società attraverso mezzi e strumenti digitali. Il focus si sposta, quindi, verso la creazione di nuove modalità d'accesso a servizi già esistenti e la creazione di nuovi servizi. Tra questi strumenti, ad esempio, troviamo l'anagrafe unica digitale e l'identità digitale, pensate e realizzate per snellire e velocizzare procedimenti burocratici che, altrimenti, richiederebbero diversi giorni se non settimane.
Introdotta con la legge delega in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, n. 124 del 7 agosto 2015, e successivamente modificata e integrata con il D.Lgs. n. 179 del 26 agosto 2016 (concernente modifiche ed integrazioni al Codice dell'amministrazione digitale) e con il D.Lgs. n. 217 del 13 dicembre 2017, la Carta della cittadinanza digitale stabilisce diritti e doveri "digitali" dei cittadini e indica dei principi fondamentali che aiuteranno il processo di ammodernamento della Pubblica Amministrazione.
Nello specifico, i diritti-doveri previsti nella Carta della cittadinanza digitale riguardano:
Per ottemperare a quanto previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale e dare "sostanza" ai principi della cittadinanza digitale e della Carta della cittadinanza digitale, il legislatore operato affinché fossero creati strumenti e servizi utili per avvicinare cittadino e pubblica amministrazione. Dal domicilio digitale allo SPID, passando per la Carta d'identità elettronica, vediamo nel dettaglio quali sono e cosa comporteranno per i cittadini.
29 marzo 2018