
Qual è il primo film a colori della storia? Domanda di non semplice risposta. Il procedimento tecnologico che ha permesso di proiettare immagini si è evoluto negli anni e ha cambiato radicalmente strumenti, passando in 120 anni da fotogrammi in bianco nero fino al digitale in 3D di Avatar. Per capirci qualcosa in più, la scuola americana FilmakerIQ ha prodotto un interessante videocorso in cui si racconta l’evoluzione della colorazione, con interessanti retroscena.
Scopriamo così che uno dei primi studiosi a rispondere alla domanda «che cosa è il colore?» è stato Isaac Newton nel 1666, quando formulò l’assunto che si trattava di un fenomeno della luce, un’illusione creata dal nostro cervello.
Da quel momento in molti hanno cercato di “giocare” con la luce e i suoi colori e fu proprio l’inventore della prima tecnica di colorazione Charles Urban ad essere il regista del primo film a colori della storia nel 1912. Si intitola Durbhar at Dehli e usando una tecnica di ripresa con lenti rosse e verdi riusciva a creare l’illusione del colore, ma non poteva mostrare i blu. Nel 1915 David W. Griffith ha usato invece un procedimento di tinteggiatura monocromatica dei fotogrammi per il capolavoro Nascita di una nazione, considerato da molti il film che ha inventato la grammatica cinematografica moderna.
Ma l’evoluzione della colorazione è passata da successi e fallimenti, anche industriali, che ha portato Technicolor, leader in questo settore, ad imporsi anche grazie ad azioni di marketing, come fornire agevolazioni per le proprie costose tecnologie a Walt Disney. Nacquero così Flowers and Trees (1932) e I tre porcellini (1933), le prime animazioni a colori che ottennero un grande successo.
E così, passando prima per The Toll of the Sea di Chester M. Franklin (1922), Becky Sharp di Rouben Mamulian (1935), The Garden of Allah di Richard Boleslawski (1935) il primo film commerciale in technicolor) e Le avventure di Robin Hood di Michael Curtiz e William Keighley (1938), si arriva alla magnificenza di capolavori come Il mago di Oz di Michael Curtiz e Via col vento di Victor Fleming che nel 1939 imposero il colore ai nostri sogni ad occhi aperti.
Da lì una continua strada in discesa con pochi ostacoli ha portato la tecnologia del colore ad evolversi dalla pellicola ai pixel.
25 settembre 2013