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Spreco di cibo, come combatterlo con il web e le app

La quantità di cibo ancora utilizzabile che finisce nelle pattumiere cresce di anno in anno. Ecco come arrestare questa tendenza grazie al web e alle app

Spreco alimentare

Ogni anno circa un terzo della produzione alimentare destinata al consumo viene gettato nella spazzatura. Ridurre lo spreco alimentare è fondamentale per diminuire l’inquinamento e poter recuperare importanti risorse e negli ultimi anni sono molti i Paesi che sono diventati sensibili sul tema. Produrre cibo e consumarlo in modo sostenibile è la chiave per ridurre questi sprechi e l’Italia sta dimostrando il suo impegno.

Secondo i dati di Waste Watcher, nel 2020 in Italia sono stati gettati nella spazzatura 27 chilogrammi di cibo a testa (529 grammi a settimana). Un dato che è migliore rispetto al 2019, con l’11,78%  di spreco di cibo in  meno. Da un punto di vista economico, però, sono andati in fumo 10 miliardi di euro, se oltre allo spreco domestico si considerano anche le perdite nei campi e nel settore del commercio.

Ad aiutare nella lotta allo spreco alimentare viene il web e le app, che permettono di recuperare gli alimenti in via di scadenza e di attuare un riciclo del cibo prima che sia da gettare. Ecco le migliori soluzioni per vivere in modo più sostenibile ed evitare gli sprechi di cibo.

Food sharing

food sharingAl fianco del social eating, il web e gli smartphone hanno fatto nascere un'altra tendenza che riguarda il cibo. Mentre per la prima il cibo è solamente un mezzo grazie al quale fare nuove conoscenze (e magari riuscire ad arrotondare lo stipendio grazie ad un home restaurant), nella seconda il cibo è l'elemento centrale. Il Food sharing (traducibile con “condivisione del cibo”) nasce come branca della sharing economy e permette, in tutto il mondo, di recuperare tonnellate di cibo e migliaia di pasti caldi altrimenti destinati alla pattumiera.

Il funzionamento è piuttosto semplice: quando qualche alimento sta per avvicinarsi alla data di scadenza e si sa di non poterlo consumare, lo si condivide gratuitamente con altre persone, magari in difficoltà economiche.

In questo modo si possono ottenere due obiettivi: si riduce lo spreco di cibo e si aiuta, in maniera diretta e fattiva, le persone in difficoltà. La tendenza, nata negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ha rapidamente preso piede anche nel resto d'Europa, Italia inclusa. Molte le piattaforme web e mobile che permettono di mettere in condivisione il proprio cibo ed evitare che si trasformi nell'ennesimo pasto cestinato.

Too Good to Go

too good to goPer chi vuole combattere gli sprechi alimentari, l’app numero uno al momento è Too Good To Go. Scaricando l’app che è disponibile sia per device Android che iOS, sarà possibile iscriversi e acquistare per pochi euro una “magic box” che contiene il cibo invenduto di ristoranti, bar, supermercati e le attività varie che vi aderiscono. Gli utenti potranno così prenotare la propria magic box, il cui contenuto è a sorpresa, scegliendo tra quelle disponibili a pranzo o a cena. Una volta acquistata la box, si otterrà un codice da presentare nel locale al momento del ritiro, il cui orario viene indicato di volta in volta dall’attività. La scelta varia di città in città, a seconda dei vari locali che aderiscono alle funzioni offerte dall’app.

Recup

recup milanoL’associazione no profit Recup nel 2020 ha salvato 25 tonnellate di cibo ed è riuscita ad aiutare quasi 5000 famiglie nel contesto del progetto coordinato dalla Food Policy del Comune “Milano aiuta”. Si tratta di un’associazione che combatte il problema degli sprechi alimentari, recuperando il cibo ancora edibile dai mercati rionali di Milano e può contare su oltre 230 volontari per portare avanti la sua missione. Nel 2021 l’impegno e la passione dei volontari di Recup si fonde con la tecnologia e grazie al sostegno della software house italiana WWG, presto potrà essere lanciata una nuova app che permetterà di mappare i mercati di Milano e della sua periferia, così da poter gestire in maniera efficace le attività dei volontari sul territorio e poter analizzare e monitorare i chili di cibo salvati e ridistribuiti, così da ottimizzare gli sforzi dell’associazione e migliorare ancora i risultati ottenuti.

S-Cambia Cibo

Nasce a Bologna questo portale che si prefigge il nobile scopo di ridurre lo spreco di cibo attraverso lo scambio diretto di alimenti che altrimenti diventerebbero spazzatura. S-Cambia cibo è una sorta di dispensa collettiva e virtuale dove chiunque può mettere in “vetrina” i propri ARS, alimenti a rischio scadenza: in questo modo se a qualcuno dovesse servire il burro che si ha in frigo e che scade nel giro di un paio di giorni, può prenotarlo grazie all'applicazione e passare a ritirarlo. Il funzionamento, d'altronde, è piuttosto semplice: si fa una foto a ciò che si vuole mettere in dispensa, si specificano le caratteristiche fondamentali (cosa è e quando scade) e si carica il tutto sulla piattaforma. In questo modo è possibile risparmiare, rafforzare le relazioni sociali e rispettare l'ambiente.

Last minute sotto casa

last minute sotto casa torinoNasce nel giugno 2014 come iniziativa rivolta ai cittadini del quartiere Santa Rita di Torino, ma ha così tanto successo che nel giro di poche settimane si espande su tutto il territorio del capoluogo piemontese. Oggi Last minute sotto casa (abbreviato in LMSC) permette di abbattere lo spreco alimentare e, al contempo, di risparmiare: il negoziante potrà inserire nel database i prodotti freschi che ha in scadenza, mentre l'utente iscritto riceverà gli aggiornamenti in arrivo dagli esercenti della sua zona. In questo modo vinceranno tutti: il negoziante che non dovrà buttare la merce; il cliente che potrà comprare qualcosa di cui aveva bisogno a prezzi vantaggiosi; e l'ambiente.

Equoevento

Nata a Roma su iniziativa di cinque ragazzi, Equoevento si occupa di recuperare le ecedenze alimentari dei buffet e delle cene legate ad eventi particolari (mostre, concerti, prime cinematografiche, matrimoni, compleanni e così via), evita che il cibo sia sprecato e lo ridistribuisce a mense, enti caritatevoli e case famiglia che li utilizzano per i propri ospiti. I volontari di Equoevento si muovono su invito degli organizzatori e attendono la fine della manifestazione per recuperare il cibo ancora utilizzabile e mettere così in moto la catena della solidarietà.

A cura di Cultur-e
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