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Sei gadget per monitorare i parametri vitali del neonato

Il sogno tecnologico di tutti i genitori iper-apprensivi. Sei gadget che, monitorando i parametri vitali del neonato, avvertono in caso di pericolo

Mimo

Di genitori apprensivi (o ultra-apprensivi) ne è pieno il mondo. Sarà anche per questo motivo che uno dei mercati wearable a maggior crescita e profittabilità è quello dei wearable per neonati. Ovviamente non contano passi o chilometri percorsi e non calcolano le calorie bruciate nel corso della giornata. Aiutano, però, la neomamma e il neopapà a monitorare i parametri vitali del piccolo e controllarlo a distanza. Insomma, un utile supporto per genitori inesperti e apprensivi preoccupati per la salute del loro nascituro.

Che siano sotto forma di calzino, di tutina, di culla o materassino poco importa. Questi dispositivi, con la loro dotazione di sensori di ogni tipo, sono di grande aiuto per il monitoraggio neonato, sin dai primissimi giorni di vita. Tengono sotto controllo le pulsazioni e la temperatura corporea, il ritmo del respiro e i movimenti all'interno della culla: se ci dovesse essere una qualche anomalia in uno di questi parametri, si riceverebbe immediatamente una notifica sullo smartphone, permettendo di verificare che tutto vada per il verso giusto.

Con il passare degli anni, i monitor per neonati e tracker smart hanno visto crescere la precisione dei sensori interni e il numero di funzionalità offerte ai neogenitori. Ecco alcuni dei migliori wearable per neonati oggi disponibili sul mercato.

Snoo Smart Crib

 

 

Non un vero e proprio wearable per bebè, ma un dispositivo elettronico che potrebbe ben presto diventare indispensabile per tutti i neogenitori. Snoo è una culla smart realizzata dalla startup californiana Happiest Baby in collaborazione con il designer svizzero Yves Béhar (tra gli altri, ha lavorato con Jawbone, Hive, XO fame). Pur avendo un aspetto retrò e un po' spartano (il fondo è in legno, mentre la struttura è essenziale), Snoo è un vero e proprio concentrato di tecnologia: microfoni e sensori distribuiti all'interno monitorano quando il bambino sta piangendo o inizia a muoversi nella culla e avvisa il genitore con una notifica via app (inviata via Wi-Fi). Insomma, si tratta di una sorta di monitor bambini ad altissima tecnologia che, però, permette ai genitori di far riaddormentare il piccolo con il tocco di un dito. Sempre dall'app, infatti, è possibile far dondolare la culla fino a che il bebè non smette di muoversi e piangere e torna a dormire.

Owlet smart sock 2

 

 

Se pensate che un semplice calzino possa fare ben poco per la cura e la protezione del vostro bambino, vi sbagliate di grosso. Probabilmente perché non conoscete Owlet, il calzino smart pensato per monitorare parametri vitali e movimenti del piccolo senza che sia infastidito da wearable e sensori poco "naturali". Sfruttando una tecnologia utilizzata anche all'interno degli ospedali pediatrici di tutto il mondo, Owlet 2 riesce a misurare, con un più elevato grado di precisione rispetto alla prima versione, il livello di ossigeno del sangue, il ritmo della respirazione e molti altri dati e parametri vitali. In questo modo il calzino smart può riscontrare eventuali irregolarità nei cicli del sonno e sintomi di varie malattie respiratorie (tra queste, anche la polmonite). E grazie ai nuovi sensori Bluetooth LE sarà possibile sincronizzare il calzino con lo smartphone fino a una distanza di 100 metri.

Mimo

Sviluppato da studenti e scienziati del Massachusetts Institute of Technology, Mimo è un wearable composto da due parti: una tutina in cotone lavabile (nonostante i due sensori deputati a rilevare i parametri vitali) e un sensore di movimento staccabile che si occupa di rilevare il ritmo del respiro, cicli del sonno e temperatura corporea del neonato. Il sistema, inoltre, è dotato anche di un microfono, in modo che Mimo possa funzionare anche da monitor bebè smart: i suoni ambientali, infatti, potranno essere ascoltati tramite l'app per smartphone o tablet (che consente di consultare anche tutti i dati rilevati dai vari sensori spari un po' ovunque).

Sproutling

 

 

Tra tutti i dispositivi visti sinora, è quello che più si avvicina a un tracker da adulti. Con Sproutling si potrà monitorare la qualità del sonno, la frequenza cardiaca, la temperatura della pelle e la posizione del piccolo. Ciò permetterà non solo di avere sempre sotto controllo i parametri vitali del bebè, ma si avrà modo di accertarsi che non assuma posizioni che possano compromettere la regolare respirazione. I dati raccolti da Sproutling – una cavigliera leggera, indolore e anallergica – saranno poi consultabili direttamente sullo smartphone, grazie all'app collegata al wearable.

TempTraq

Misurare la temperatura dei bambini piccoli è, come sanno anche i neogenitori alle prime armi, un'impresa tutt'altro che semplice. E il coefficiente di difficoltà aumenta nel caso in cui il piccolo sia particolarmente malato o debilitato. TempTraq nasce proprio per risolvere questo problema: a differenza dei dispositivi visti sinora, questo wearable svolge una sola funzione (misura la febbre) ma prova a farlo al meglio. Si tratta di un cerotto dotato di vari sensori da applicare poco sotto l'ascella e sincronizzare con lo smartphone: in questo modo si potrà monitorare la temperatura del piccolo 24 ore su 24 e consultarla quando si vuole dallo schermo del telefonino.

Kinsa termometro smart

 

Kinsa smart thermometer

La funzione è la stessa di TempTraq, anche se la svolge in maniera decisamente diversa. Kinsa, infatti, ha forma e dimensioni simili a un normale termometro analogico, ma un cuore tutto elettronico. Questo termometro smart si collega allo smartphone tramite l'ingresso audio da 3,5 millimetri e si mette sotto il braccio (o la lingua) del piccolo. Dopo aver lanciato l'app collegata basterà attendere 10 secondi – o poco più – per leggere la temperatura dallo schermo del dispositivo. Con Kinsa, inoltre, sarà possibile creare vari profili per i componenti della famiglia, così da avere lo storico delle temperature anche per mamma e papà e non solo per i piccolini.

4 febbraio 2018

A cura di Cultur-e
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