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La biografia di Angela Ahrendts

Stati Uniti - Regno Unito, andata e ritorno. La vita di Angela Ahrendts si sviluppa tra un capo e l'altro dell'Oceano Atlantico, con ruoli dirigenziali in Burberry e Apple

Angela Ahrendts, nuovo vicepresidente Apple

Una vita nel mondo della moda e del marketing, con la posizione di Vicepresidente Apple ricoperta per quasi sei anni con l'obiettivo di trasformare gli Apple Store da negozi per gli appassionati di informatica in luoghi dove poter vivere un'esperienza unica. Questo in breve gli ultimi anni di Angela Ahrendts, la manager più pagata di Apple (stipendio da 24 milioni di dollari, il doppio di Tim Cook, CEO dell'azienda) e considerata una delle donne più potenti al Mondo secondo Forbes e il Times.

 

Apple Store di New York

 

Una vita passata tra Regno Unito e Stati Uniti e costellata di successi. Nel 2006 Angela Ahrendts assume il ruolo di CEO di Burberry, un'azienda dal passato glorioso ma che stava vivendo uno dei periodi più complicati della propria storia. In sei anni, la ragazza nata a New Palestine, piccola città dell'Indiana, riesce a sfruttare le enormi potenzialità del brand e riportò Burbetty a far profitto e a essere considerata come uno dei brand più importanti dell'alta moda. Proprio grazie al successo ottenuto con l'azienda inglese, fu chiamata nel 2013 a dirigere gli Apple Store. L'obiettivo era di espandere in Asia la rete di negozi della mela morsicata e rendere i dispositivi Apple degli oggetti alla moda. E l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto. Ecco la storia di Angela Ahrendts.

Da New Palestine a Burberry

Nata il 12 giugno 1960, cresce con altri cinque tra fratelli e sorelle a New Palestine, piccolo centro a poche decine di chilometri da Indianapolis. I primi anni di vita non furono affatto semplici: pur di trovare un po' di tranquillità in una casa sempre affollata e chiassosa, la piccola Angela era costretta a nascondersi nello stanzino del sottoscala. Lì, probabilmente, iniziò a coltivare il suo sogno di sfondare nel mondo della moda come designer.

 

Ahrendts ai tempi di Burberry

 

Non appena iscritta all'università – la Ball State University dell'Indiana – si accorse che era molto più attratta dal lato commerciale e finanziario del mondo della moda, laureandosi in Marketing e Merchandising. Nel 1981, subito dopo essersi laureata, fece armi e bagagli e si trasferì a New York, dove iniziò a lavorare per Donna Karan. In seguito a questa esperienza trascorrerà pochi mesi da Henri Bendel prima di approdare a Liz Claiborne Inc. Qui affina le sue doti finanziarie ed economiche, divenendo ben presto vicepresidente merchandising e design.

Nel 2005 viene contattata da Rose Marie Bravo, che le chiede per la prima volta di prendere in mano le redini della decadente Burberry. Tentativo inutile: "Non potevo accettare – affermò qualche tempo dopo Angela Ahrendts in un'intervista -. Avevo già la vita che avevo sempre sognato e non credevo potesse esserci nulla di meglio". La Bravo, però, non demorde e circa dodici mesi dopo riesce nel suo intento. Nel 2006 diviene CEO di Burberry, si trasferisce nel quartier generale di Londra e realizza immediatamente che c'è molto materiale grezzo su cui lavorare. Grazie alla sua tenacia e caparbietà, Burberry riuscì ad uscire dalle sabbie mobili che l'avevano inghiottita, tornando ad essere uno dei marchi più prestigiosi del mondo della moda. Un'opera di risanamento perfettamente riuscita e, soprattutto, profumatamente ricompensata. Il suo stipendio nel 2012 era di circa 12 milioni di sterline, più o meno 16 milioni di euro.

L'arrivo in Apple

La vita di Angela Ahrendts subisce l'ennesima svolta a metà ottobre dello scorso anno. Il 14 ottobre 2013 annuncia il suo ritorno negli Stati Uniti, dove andrà a ricoprire il ruolo di Vicepresidente esecutivo di Apple, con il compito di dirigere la rete di punti vendita degli Apple Store. "Sono profondamente onorata di entrare a far parte della famiglia Apple – affermò Angel Ahrendts in quella occasione. Non vedo l'ora di iniziare a lavoare con il mio nuovo team per migliorare ulteriormente l'esperienza d'acquisto dei clienti, sia online che offline".

Il bonus di... buona entrata

L'assunzione di Angela Ahrendts, però, ha fatto notizia non tanto per lo stipendio a sei zeri che la attende, quanto per il bonus di arrivo previsto nel contratto. Il nuovo VP della società di Cupertino ha chiesto ed ottenuto 113mila azioni Apple (la cui quotazione ha superato la soglia dei 600 dollari per la prima volta dall'ottobre 2012) per un totale di circa 55 milioni di euro.

 

Angela Ahrendts

 

Nulla di troppo strano, comunque. Si tratta del cosiddetto "golden hello" ("benvenuto dorato" in italiano), concesso solitamente ai manager di grande fama e dalla comprovata esperienza. L'unica anomalia, in questo caso, è il numero di azioni che Angela Ahrendts è riuscita ad ottenere: cifre mai viste nemmeno per i manager bancari della City londinese. 

Cinque anni di successi

Con un comunicato piuttosto stringato Apple, il 6 febbraio 2019 Apple ha comunicato che Angela Ahrendts lascia il ruolo di Vicepresidente dell'azienda e da capo della divisione retail (gli Apple Store). Gli obiettivi per cui era stata assunta sono stati raggiunti: gli Apple Store sono arrivati nel mercato asiatico, i ricavi sono aumentati e in questi cinque anni i negozi della mela morsicata hanno cambiato completamente faccia. Da store dedicati agli appassionati di informatica sono diventati dei luoghi dove poter seguire workshop, incontrare persone e, logicamente, acquistare i prodotti della mela morsicata. Gli Apple Store sono diventati anche veri e propri luoghi di culto, come il negozio inaugurato nel 2018 a Piazza Liberty a Milano, considerato uno dei più belli al Mondo.

Il futuro

Angela Ahrendts non ha ancora assunto un nuovo ruolo. Dopo anni molto intensi è alla ricerca di un lavoro che coniughi le sue grandi passioni: la moda e il marketing. Diverse aziende della moda potrebbero essere interessate alla sua figura e vedremo se nei prossimi mesi assumerà un ruolo dirigenziale in qualche grande società.

29 marzo 2019

A cura di Cultur-e
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