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Biografia Augusto Marietti

Coraggio, audacia e una buona dose di fortuna. Questi gli ingredienti che consentono ad Augusto Marietti di affermarsi a San Francisco con la sua Mashape

Augusto Marietti

Ce lo racconta alla perfezione il film "Sliding doors". La vita è fatta di scelte, di porte che si aprono e si chiudono, di occasioni mancate e di fortunate coincidenze. Lo sa bene Augusto Marietti, giovane startupper italiano con il pallino della programmazione e dell'imprenditoria. "Nonostante" abbia meno di 30 anni, ha alle spalle già diversi tentativi di creare startup innovative con lo sguardo rivolto verso i servizi web. Tra il 2007 e il 2010, quando ancora era liceale, prova a cercare finanziatori per MemboxX, un servizio di archiviazione online ritenuto, però, troppo acerbo (e Marietti sin troppo giovane). Nello stesso periodo, negli Stati Uniti, prendeva forma Dropbox.

 

Augusto Marietti insieme ai suoi compagni di avventura

 

Questa sliding door, però, non scoraggia Augusto Marietti. Anzi: con ancora più convinzione di prima, il giovane romano mette su un'altra startup (Mashape) e vola negli Stati Uniti alla ricerca di finanziatori. La fortuna, a differenza dell'occasione precedente, gli sorride. Nel corso delle lunghe trattative con gli angel investor trova al suo fianco un alleato tanto insperato quanto utile: Travis Kalanick, tra le altre cose fondatore e CEO di Uber.

Alla ricerca della felicità

Nel 2009 Augusto Marietti, insieme a Marco Palladino, si presenta a Milano alla conferenza TechCrunch 50 alla ricerca di finanziatori per una piattaforma dove acquistare codice sorgenti e porzioni di software. Si trattava, più o meno, di una demo operativa, ma quanto basta per convincere Travis Kalanick a regalargli un'opportunità nella Silicon Valley. Marietti e Palladino volano a San Francisco e sono ospitati dal futuro fondatore di Uber all'interno del Jampad, la sua abitazione in California.

 

 

L'invito non porta i frutti sperati – non arrivano i finanziamenti per Mashape – ma i due ragazzi non demordono e iniziano a fare la spola tra l'Italia e San Francisco. Il supporto logistico di Kalanick è fondamentale, ma le cose non girano per il meglio e per Augusto Marietti sembra che si stia per chiudere l'ennesima sliding doors. Per tenerla aperta, i ragazzi si arrangiano come possono: pasti frugali a dir poco (riso e fagioli, ad esempio), giacigli di fortuna (motel nel migliore dei casi) e tanta forza di volontà.

Sliding door

Una testardaggine che, alla fin fine, viene adeguatamente ripagata. In uno degli ultimi incontri esplorativi con possibili investitori, Marietti e Palladino si trovano di fronte all'ennesimo bivio della loro pur breve carriera. Nel corso delle trattative con alcuni dei primi finanziatori di YouTube, ai due imprenditori italiani viene chiesto una giornata per pensarci su: i loro interlocutori non erano pienamente convinti della bontà e delle possibilità di futuri introiti di Mashape.

Per fortuna di Augusto Marietti e di Marco Palladino, al loro fianco c'era Kalanick: il "padrone di casa" consiglia loro un aut aut: i finanziatori avrebbero dovuto decidere nel giro di cinque minuti o avrebbero abbandonato loro il tavolo delle trattative. Si tratta di un azzardo molto rischioso: Marietti e Palladino hanno sul conto corrente appena 2.000 dollari e potrebbe trattarsi della loro ultima chance nella Silicon Valley.

 

Il team di Mashape in uno dei primi uffici utilizzati

 

L'azzardo, però, paga: Mashape riceve un finanziamento di 100 mila dollari e i due fondatori possono tirare un sospiro di sollievo. Lo sviluppo della piattaforma procede molto velocemente e inizia ad attirare le attenzioni di altri big della Silicon Valley: arrivano così i finanziamenti di Google, ebay, PayPal, Microsoft, Disney e Jeff Bezos. Nel corso dell'ultimo round, concluso nel marzo 2017, Mashape ottiene 18 milioni di dollari dal fondo Andreesen Horowitz, tra i più conosciuti e lungimiranti dell'intera Silicon Valley.

Futuro da angel investor

Visto questo suo passato un po' "burrascoso", Augusto Marietti ha deciso di passare dall'altra parte della "barricata" appena ne ha avuto la possibilità. Ora che Mashape è una società con bilancio in attivo e vanta clienti come Amazon e Spotify, il suo fondatore sta finanziando altre start up della scena statunitense e ha iniziato ad acquistare altre aziende e software house che possano tornare utili ai piani di sviluppo della sua società. Insomma, Augusto Marietti ha smesso i panni dello startupper "squattrinato" per vestire quelli dell'angel investor e regalare anche ad altri le opportunità che lui stesso ha avuto.

A cura di Cultur-e
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