
Dopo sette anni di dolorosa assenza dagli schermi di Arrested Development. Ti presento i miei (il sottotitolo italiano, sembra scontato ribadirlo, è orrida creazione degli adattatori nostrani), la situation comedy migliore e meno vista di sempre torna a far ridere, ma questa volta in Rete.
Arrested Developpment (in Italia mandata in onda in orari improbabili sulle reti mediaset con il titolo appunto di Ti presento i miei) ha sempre sofferto di ascolti poco lusinghieri nonostante (o forse esattamente a causa di) una struttura intelligente, complessa, ben scritta, colma di un'esilarante autoreferenzialità e di un citazionismo eclettico (Happy Days, i Peanuts, Mrs. Doubtfire, vecchie pubblicità della Volkswagen, cui si agganciano estemporanei riferimenti ad Amleto), ha traversato le acque televisive americane sul vascello Fox tra il 2003 e il 2006. Prodotta da Ron Howard e traghettata dallo show runner Mitchell Hurwitz, la serie è naufragata ingloriosamente dopo una prima stagione completa e altre due mozzate a causa dei bassi ascolti.
Sfruttando la assoluta fedeltà dei fan, che in questi sei anni sono addirittura aumentati, le dementi e grottesche, divertenti e di un'assurda verosimiglianza avventure dei Bluth – il più improbabile gruppo famigliare di sempre, più strambi degli Addams, più disfunzionali e incestuosi dei Forrester, più bellicosi di Montecchi e Capuleti, più ammanicati dei Soprano – trovano finalmente il prosieguo tanto annunciato e tanto atteso dai fan. Dal 26 maggio è disponibile su Netflix – che approfitta dei buoni rapporti con Fox, la quale sfrutta il sito per distribuire serie (come Bad Samaritans) o film (come Shotgun Weeding) prodotti da un suo ramo minore, Fox Digital Studio, specializzato nei contenuti pensati per la rete – una quarta stagione di 15 puntate. Con il pretesto di una casa di produzione che vuole girare un film sui Bluth, i nuovi episodi mantengono lo stile documentaristico/reality show delle serie precedenti e seguono, di volta in volta, un personaggio diverso, andando a colmare i sei anni di gap che li separano dall'ultima stagione. Un revival benedetto dal ritorno dell'intero cast – Jason Bateman, Michael Cera (che ha anche contribuito in fase di scrittura), Portia de Rossi, Will Arnett, Jeffrey Tambor, Liza Minnelli, Henry Winkler, Scott Baio – e da un successo strepitoso: più di un terzo degli utenti di Netflix ha acquistato la serie dal giorno della pubblicazione.
5 giugno 2013
Interessante quindi come una serie tv ritrovi nuova vita grazie al web e alle nuove forme di produzione e distribuzione legati allo streaming online, ritrovando così nuova vita e nuovo pubblico. Un esempio sicuramente da seguire...