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Come si gioca ad Agony

Arrivato sui scaffali in grosso ritardo rispetto alle previsioni iniziali, Agony ha dovuto a lungo combattere con gli enti di classificazioni a causa delle scene esplicite presenti all'interno del videogame. Ecco la nostra recensione

agony recensione

La Bibbia, l'Inferno dantesco e i quadri del pittore polacco Zdzislaw Beksinski (vissuto tra il XX e il XXI secolo): questi sono i riferimenti che gli sviluppatori di Madmind Studio hanno seguito per realizzare Agony, survival horror appena uscito per console e computer Windows. Presentato diversi anni fa, il videogame ha avuto una "gestazione" piuttosto complicata: rimandato più e più volte, ha rischiato anche di non essere presente negli scaffali dei locali fisici e sulle console. Il motivo è abbastanza semplice: il gioco presentava delle scene troppo esplicite e gli enti di classificazione volevano assegnargli l'etichetta "Adult Only". Alla fine i ragazzi di Madmind Studio sono riusciti a eliminare le scene più crude e a rendere disponibile Agony per tutti i supporti. Questo lavoro di "taglio&cucito" ha però rovinato la natura del gioco: probabilmente a causa dei continui ritardi, la software house non è riuscita a sviluppare al meglio il gameplay che risulta essere uno dei problemi principali.

 

 

L'idea di fondo di Agony è molto interessante: non sono molti i videogame ambientati nell'inferno. Rappresentare un mondo che esiste solo sui libri e nella nostra immaginazione non è molto semplice. Per questo motivo gli sviluppatori hanno preso a piene mani dall'Inferno dantesco, una delle migliori rappresentazioni del "mondo di sotto": le ambientazioni, i tunnel, i dannati, tutto prende spunto dalla Divina Commedia. Se l'aspetto grafico riesce quasi ad arrivare alla sufficienza, completamente insufficiente è il gameplay. Agony non ha nulla di interessante: le azioni sono ripetitive, i boss finali sono noiosi e la storia è farraginosa: solo nei primi minuti di gioco il gameplay sembra avere qualche spunto originale, ma ben presto il videogame naufraga. Sicuramente gli sviluppatori non hanno lavorato nelle migliori condizioni e più volte sono stati costretti a tornare indietro sui loro passi, ma era obbligatorio fare molto di più.

 

 

Tranne rari casi, tutte le recensioni evidenziano gli stessi problemi: gameplay praticamente inesistente, molti bug e storia che mostra grosse lacune. L'unico a difendersi è il game design che offre spunti interessanti, ma che non vengono mai valorizzati al meglio. La naturale conseguenza sono i voti molto al di sotto della sufficienza: si va dai 4 fino ad arrivare ai 7. Punteggi che solitamente non si trovano all'interno delle recensioni dei portali di videogame. Se non si tratta di una stroncatura, poco ci manca. Se volete saperne di più su Agony, non vi resta che leggere la nostra recensione.

Lasciate ogni speranza voi ch'intrate

 

agony recensione

 

Rosso fuoco, demoni e personaggi che è difficile definire umani. Questo in sintesi quello che ci offrirà l'ambientazione di Agony. Difficile definire in una sola categoria il videogame: secondo gli sviluppatori dovrebbe essere un survival horror con alcuni elementi stealth, ma in realtà quasi mai dà prova della sua natura. Presentato come il gioco che avrebbe dovuto rivoluzionare il genere del survival horror, non offre nessuna prova di questo cambiamento. E non si può nemmeno parlare di una rivoluzione a metà: è semplicemente un'opera incompiuta. Dei problemi avuti dagli sviluppatori ne abbiamo già parlato, ma non possono essere una scusa per tutte le manchevolezze presenti nel videogame. L'idea poteva anche essere buona, ma la realizzazione è stata pessima.

L'impatto visivo sicuramente è molto buono: il rosso fuoco pervade tutta l'ambientazione e i demoni dalla testa deformata saranno i nostri compagni di viaggio. Ma a lungo andare l'ambientazione diventa ripetitiva e stancante. Sebbene il gioco non offri una longevità molto elevata (tra le cinque e le dieci ore a seconda se si decide di raccogliere tutti i collezionabili), dopo la prima mezz'ora Agony comincia a diventare noioso.

A tu per tu con le anime dannate

 

 

Quando si fa una critica è necessario spiegare nei minimi dettagli cosa c'è che non va. E le critiche fatte ad Agony partono da un punto fondamentale: il gameplay. Ci sono videogame che devono il loro successo quasi esclusivamente al gameplay, possono anche esserci dei problemi tecnici e una grafica poco definita, ma se il gameplay funziona, nel 90% dei casi il videogioco avrà successo. Agony, oltre ad avere dei problemi nel codice (di cui parleremo nel prossimo capitolo), presenta un gameplay insufficiente, per larghi tratti farraginoso. Si parte con un'idea ben precisa: un survival horror con elementi stealth, ma dopo pochi minuti questo genere viene abbandonato per far posto a un ibrido difficile da categorizzare.

Nei panni di un demone andremo alla scoperta dell'Inferno per riuscire a trovare la salvezza. Impresa resa complicata da una progressione che per lunghi tratti può essere definita caotica. Quando si viene uccisi e per tre volte si utilizza lo stesso checkpoint, Agony obbliga il giocatore a ricominciare dal salvataggio precedente e a ripetere parte del viaggio già compiuto. Una scelta che non fa altro che rendere ancora più lenta e noiosa l'evoluzione del gioco. Paradossalmente la parte più divertente di Agony arriva con la conclusione del gioco, quando avremo la possibilità di affrontare la storia nelle vesti di una Succube con la possibilità di utilizzare poteri speciali.

Agony: problemi tecnici

 

 

L'insufficienza del gameplay viene condita da problemi tecnici tutt'altro che banali. Probabilmente i problemi avuti con gli enti di classificazione hanno inficiato il lavoro che gli sviluppatori hanno fatto con il motore grafico. I demoni sono poco dettagliati, le texture non sono definite, mentre il rosso fuoco che avvolge l'inferno rende tetra l'intera ambientazione. Anche il frame rate presenta numeri appena sufficienti: non supera mai i 30 fps e in alcuni momenti sembra quasi fermarsi. L'audio è sufficiente con un buon doppiaggio in inglese.

Recensioni Agony

  • Multiplayer.it. Bocciato. Basta una semplice parola per riassumere la recensione di Emanuele Gregori per Multiplayer.it. Il videogame è insufficiente in ogni suo aspetto: l'unico che offe qualche scorcio interessante è l'ambientazione, ma per tutto il resto ci sono gravi problemi. Agony non ha mantenuto nessuna delle promesse mostrate durante i trailer iniziali: la trama non è epica né ricca di simboli. Sotto il punto di vista tecnico sono presenti moltissimi bug che rovinano l'esperienza utente. Non è bello rovinare il lavoro di anni di un gruppo di ragazzi, ma in alcuni casi è necessario farlo. Il voto finale è 4
  • Eurogamer.it Molto più positivo il giudizio finale di Andrea Forlani che nella sua recensione per Eurogamer.it ha parlato sia degli aspetti negativi sia quelli positivi del videogame. È impossibile negare i problemi sul fronte del gameplay e sulla grafica, ma in alcuni momenti Agony sa anche essere coinvolgente e divertente. Non sarà il gioco che Madmind Studio ha promesso attraverso i trailer, ma di certo non è completamente da bocciare. Alla fine Andrea Forlani assegna ad Agony un punteggio di 7

 

agony gameplay

 

  • Spaziogames.it. Oltre all'idea dell'ambientazione infernale e all'ispirazione dantesca, c'è ben poco da salvare in Agony. Duro e crudo il pensiero di Domenico Musicò nella sua recensione per Spaziogames.it. Il gioco si è rivelato molto al di sotto alle aspettative, partendo da un comprato tecnico problematico fino ad arrivare a un gameplay fiacco e frustrante. Gli ingredienti per una sonora bocciatura ci sono tutti. E infatti la votazione finale è un 5: per la sufficienza è necessario lavorare molto di più
  • Everyeye.it. Completamente opposta la visione di Daniele D'Orefice. Nella sua recensione per il portale Everyeye.it focalizza l'attenzione soprattutto sugli aspetti positivi del videogame, tralasciando quelli negativi. Secondo il giornalista Agony è una delle migliori trasposizioni dell'Inferno nel mondo videoludico. Sebbenr ci siano problemi nel gameplay, enigmi che si ripetono e dei boss finali tutt'altro che "smart", il gioco merita di essere giocato. Il voto finale è tutt'altro che negativo: un 7,9 che è più un incoraggiamento al lavoro fatto dai ragazzi di Madmind Studio.

 

9 giugno 2018

A cura di Cultur-e
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