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Il nuovo social decentralizzato basato sul blockchain, come funziona

I vecchi social network? Acqua passata. Le piattaforme del futuro avranno una gestione completamente diversa dei dati, senza il controllo dei big dell’IT: parola di Frank McCourt

social network blockchain

Per la maggior parte degli utenti che ogni giorno si collegano per condividere le proprie esperienze e raccontare i propri traguardi con amici e conoscenti, i social network sono luogo di svago e divertimento, senza ulteriori fini. Per altri, invece, c’è molto di più.

Sono ancora poche le persone che si interrogano su come funziona la grande macchina che c’è dietro a tali entità, come agiscono in fatto di gestione delle informazioni e della privacy dei propri utenti, fino ai criteri di moderazione dei contenuti pubblicati sui propri profili personali.

La riflessione ha invece fatto scattare la molla creativa di Frank McCourt, punta di diamante del panorama immobiliare ed ex proprietario della squadra di baseball Usa L.A. Dodgers che ha deciso di investire in un nuovo modo di pensare i social, lasciandosi alle spalle gli errori visti in passato nei i principali social a livello globale e realizzando una piattaforma completamente rivoluzionata e rivoluzionaria, ovvero un social network decentralizzato basato sul blockchain.

Di cosa si tratta? Scopriamolo.

Blockchain, come funziona?

blockchain

Prima di comprendere il funzionamento del nuovo social network, è utile fare un passo indietro e comprendere al meglio il funzionamento della tecnologia che vi è alla base, ovvero la blockchain.

Sempre più apprezzata per le sue caratteristiche peculiari da investitori, esperti dell’ambiente e man mano anche dagli utenti, la Blockchain ha come valore fondante un alto grado di autonomia che consente di non sottostare al volere di una sola azienda centralizzata, cosa che succede anche sui social principali, come Facebook o Twitter per citarne alcuni.

Le informazioni non vengono tenute tutte sotto il controllo di un’unica entità, ma da una rete di singoli, gli iscritti, come accade ad esempio con il mining delle criptovalute

Quando si tratta di informazioni, invece, si può pensare a un meccanismo che ricalca in parte quello visto su Wikipedia o altri siti dalla struttura collaborativa.

Social e blockchain, il progetto di McCourt

social network

Per realizzare il nuovo social network, McCourt ha pensato dunque di utilizzare proprio la tecnologia del blockchain, sfruttandone le qualità di spicco per un prodotto ancora mai visto nel settore. Tale social si chiamerà "Project Liberty".

Seguendo quanto detto finora, le informazioni che circoleranno all’interno della piattaforma non verranno archiviate su una infrastruttura di server centralizzata, ma sui PC dei singoli utenti iscritti al nuovo social.

La parte più importante, almeno dal punto di vista tecnico, sarà quella che attualmente è stata battezzata “Decentralized Social Networking Protocol” (DSNP), ovvero un particolare protocollo che potrà essere sfruttato dagli sviluppatori per costruire le applicazioni e i servizi da utilizzare sul social network.

Saranno proprio questi prodotti a costituire il valore cardine del social e non più dal tracciamento dei dati degli utilizzatori stessi, quelli che attualmente generano enormi interessi economici principalmente a fini di marketing diretto o di tutti gli innumerevoli business collegati.

Segmentato al pari dell’infrastruttura di una grande città, il nucleo del social fungerà in futuro da base per produrre sistemi innovativi per la vita digitale dei suoi cittadini

Non si tratta di una completa novità, visto che già Jack Dorsey, papà di Twitter, aveva immaginato un progetto dalle sfumature simili. Grande appassionato di Bitcoin, ha inserito ad agosto 2021 nell’organico della compagnia un esperto di creazione di criptovalute, Jay Graber, in forze direttamente nel gruppo di lavoro “bluesky” dedicato proprio a un social creato su un modello distribuito.

Il DNSP sarà solo una delle tre parti che costituiranno il suo “Project Liberty”; a questa, infatti, si affiancherà anche un’organizzazione dedicata alla governance e una di movimento, parimenti importanti secondo McCourt.

La prima, in collaborazione con la Georgetown University e l'Istituto di studi politici di Parigi contribuirà a realizzare un framework etico per la gestione e la moderazione dei contenuti pubblicati attraverso la piattaforma, mentre la seconda avrà il compito di illustrare i vantaggi e convincere le persone a spostarsi sul nuovo social e sulle sue applicazioni di stampo moderno.

Project Liberty, un’operazione partecipativa

project liberty social network blockchain

Una struttura ampia come quella di tale natura custodisce nelle opinioni dei suoi partecipanti la forza motrice necessaria ad un’evoluzione continua. Per questo, McCourt ha ideato anche una conferenza annuale a New York denominata “Unfinished”, proprio per sottolineare l’importanza del continuo miglioramento di un prodotto in divenire.

Al primo incontro, una due giorni avvenuta nella Grande Mela alla fine di settembre 2021, ha partecipato un gruppo di circa 60 developer che ha avuto così modo di confrontarsi sull’importanza e le prossime applicazioni del DSNP. In futuro, con la nascita delle altre due organizzazioni, verranno invitati anche i membri che ne faranno parte così come i partner dell’operazione, creando una ricca occasione di confronto di ampio respiro.

Quali saranno i risultati? È difficile dirlo fin da ora ma, almeno per ora, è innegabile che il nuovo modo di pensare i social abbia tutte le carte in regola per cambiare totalmente la storia.

A cura di Cultur-e
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