
Facebook si rafforza nella ricerca online e, in una mossa per insidiare Google, lancia Graph Search, il motore di ricerca che opera non su tutta la rete ma esclusivamente all'interno del social network incrociando tra loro le informazioni condivise di milioni di utenti. E, dove Graph Search non arriva, interviene il motore di ricerca di Microsoft Bing: i risultati fra i due motori di ricerca sono strettamente integrati.
Graph Search - ha spiegato Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Facebook - non è una web search: ''sono due cose molto diverse''. La web search, infatti, punta a offrire migliori risultati possibili a partire da un insieme di parole chiave. Con Graph Search, invece, l'utente combina frasi per visualizzare un insieme di persone, luoghi, foto o altri contenuti condivisi su Facebook. Graph Search è cosciente delle impostazioni di privacy degli utenti e se da un lato aiuta a effettuare ricerche su Facebook, dall'altro consente agli utenti di vedere solo i contenuti che sono già autorizzati a visualizzare sulla piattaforma''.
La prima versione del Graph Search è incentrata su quattro aree principali: persone, foto, luoghi e interessi. ''E' un modo completamente nuovo per ottenere informazioni su Facebook'', ha chiarito Zuckerberg.
A distanza di quasi due anni, a dicembre 2014, Graph Search si potenzia dando la possibilità di utilizzare le parole chiave per la ricerca di specifici luoghi e non solo per la ricerca di persone e pagine. Secondo il colosso, fondato da Zuckerberg, questa funzione sarà fondamentale soprattutto per la ricerca mobile, dove gli utenti vogliono una ricerca rapida ed efficace. Le nuove funzioni di ricerca saranno presto attive anche sull’app iOS e successivamente su Android.
Zuckerberg non nasconde che Graph Search offre della possibilità in termini di monetizzazione di Facebook, ma mette in evidenza che si tratta di una funzione che punta più agli utenti che all'aumento dei ricavi.
15 gennaio 2013 (aggiornato il 9 dicembre 2014)