
Un team dell'Università di Santa Barbara ha sperimentato una tecnica che consentirebbe di modificare la composizione di una foto dopo lo scatto. Lavorando con i ricercatori di Nvidia, il team sostiene di aver sviluppato un metodo per creare immagini che non possono essere scattate da una normale fotocamera.
Secondo i ricercatori, il sistema di Zoom computazionale apre le porte alle composizioni di immagini nuove mediante il controllo delle profondità all'interno della scena, le dimensioni degli oggetti e la prospettiva. Questo, essenzialmente, consentirebbe ai fotografi di manipolare il focus degli oggetti in primo piano e di sfondo.
Per raggiungere questo risultato si lavora in tre fasi. I fotografi scattano le immagini avvicinandosi al soggetto gradualmente, senza regolare la lunghezza focale dell'obiettivo. Il sistema prende le immagini e, utilizzando un algoritmo, stima la posizione della fotocamera nello spazio, quindi il sistema ricostruirà l'immagine con un metodo simile al 3D, creando una mappa di profondità per ogni immagine.
Tutte queste informazioni vengono combinate per creare immagini in multi-prospettiva, ognuna delle quali ha una composizione diversa. L'interfaccia utente, inoltre, consente ai fotografi di esplorare semplicemente le diverse prospettive. Il risultato finale è la possibilità di combinare automaticamente prospettive a grandangolo e teleobiettivo in un'unica immagine.
Immaginate di prendere una foto di un soggetto di fronte ad un edificio antico. L'ingrandimento darà una splendida vista del soggetto, ma lascerebbe fuori l'edificio. La ripresa a grandangolo potrebbe consentire di spremere entrambi i soggetti nell'immagine, ma i fisheye o le lenti più larghe tendono a distorcere significativamente le grandezze e le messe a fuoco.
Il sistema di Zoom Computazionale, invece, combina i focus di primo piano e lo sfondo in un unico telaio, in un modo che non sarebbe mai stato possibile fare su un'unica immagine.
Al momento comunque si tratta solo di un progetto di studio, ma i ricercatori sembrano avere altri piani per lo Zoom Computazionale. Sperano, infatti, di trasformarlo in un plug in per i software di elaborazione delle immagini e se dovesse andare in porto, questo sistema avrebbe il potenziale per cambiare il modo in cui pensiamo alla fotografia.
Il team ha presentato il documento che descrive questo progetto alla conferenza ACM SIGGRAPH 2017.
2 agosto 2017
Fonte: newatlas.com