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Tasti personalizzabili per Android, il futuro è roseo con lo NFC

Che siano cover, periferiche da inserire nel jack da 3,5 millimetri o pellicole da appiccicare, il futuro dei tasti personalizzabili passa dal retro dello smartphone

Cliq

Che siano fisici o semplicemente “virtuali” i tasti sugli smartphone sembrano non bastare mai. E con i due o tre tasti presenti sul frontale del telefonino già “monopolizzati” da funzioni preimpostate (tasto Home, tasto menu e tasto per tornare indietro) c'è chi si ingegna come può per aggiungere ulteriori tasti personalizzabili. Sulla scia degli LG G2 ed LG G3, molti produttori indipendenti stanno sfornando diverse cover posteriori dotate di tre o più tasti con funzioni da impostare a proprio piacimento. Perché, con display sempre più ampi a riempire la parte frontale del dispositivo, la frontiera per l'aggiunta di nuovi tasti e nuovi funzioni si è spostata sul lato posteriore. Per il momento sono gli smartphone Android a fare la parte de padrone, ma non è escluso che ben presto vengano prodotti modelli compatibili con l'iPhone.

Cliq

Lanciata lo scorso maggio 2014 sulla piattaforma di crowdofunding Kickstarter, Cliq è una cover che può adattarsi a diversi modelli di smartphone Android (dal Nexus 5 al Samsung Galaxy S5, dal Moto X al Samsung Galaxy Note 3) e che aggiunge tre tasti funzione a quelli già esistenti sul dispositivo. Grazie all'applicazione, tutt'ora in fase di sviluppo, gli utenti potranno personalizzare ognuno dei tre tasti, dedicandoli ad alcune delle funzioni più utilizzate sullo smartphone. Il tasto più in alto, ad esempio, potrebbe essere dedicato all'avvio dell'app fotocamera, il pulsante centrale all'apertura del browser, il terzo al lancio di Facebook o qualche app di messaggistica istantanea.

 

 

Ma non finisce qui. Cliq, infatti, è sensibile alla durata del tocco: una pressione prolungata, quindi, potrà attivare una funzionalità differente rispetto ad una pressione più breve. Le app o le funzioni programmabili, insomma, possono arrivare sino a sei. L'integrazione con app di “programmazione” come IFTTT, inoltre, potrebbe espandere ulteriormente funzioni e applicazioni utilizzabili al tocco di uno dei tre tasti di Cliq.

Pressy

Diversi mesi fa Pressy fece la sua comparsa su Kickstarter. A fronte di una richiesta di 40mila dollari, gli ideatori di questo piccolo pulsantino multifunzione ricevettero circa 700mila dollari: un vero e proprio successo, insomma. Funzionante esclusivamente con smartphone Android, questa periferica permette di lanciare funzionalità a seconda del modo e delle volte che si preme. Una pressione breve permette di avviare un'applicazione; due pressioni brevi lanciano le impostazioni del telefonino; una pressione lunga fa aprire Facebook, e così via per tutte le possibili combinazioni.

 

 

Pressy si inserisce nel jack da 3,5 millimetri solitamente utilizzato per collegare le cuffie – o le casse audio – allo smartphone e ne fuoriesce per pochissimi millimetri. In questo modo consumerà pochissima energia e occuperà uno spazio infinitesimale: sembrerà quasi di non averlo dietro con sé.

Dimple

Da IndieGoGo (altra piattaforma di crowdfunding) arriva invece Dimple, un adesivo dallo spessore di appena 0,5 millimetri dotato di quattro tasti in rilievo. Grazie alla connettività NFC e all'applicazione gratuita, gli utenti potranno personalizzare le funzioni o le applicazioni da lanciare grazie ai tasti personalizzabili presenti nella pellicola.

 

 

Dimple va attaccato in prossimità del lettore NFC dello smartphone Android (circa 800 modelli compatibili) e va programmato per utilizzarlo nel modo che più si ritiene opportuno: attivare il flash dello smartphone, scattare foto, aprire la vostra app preferita, chiamare un familiare, cambiare schermata, comandare la musica.

A tutto NFC

Il segreto di conver come Dimple e Cliq sta nell'utilizzo della tecnologia NFC (Near Field Communication). Questa tecnologia dà la possibilità di mettere in comunicazione le cover con lo smartphone e di inviare o ricevere dati a grande velocità. Come se non bastasse, inoltre, le periferiche (e lo smartphone) non consumeranno energia a meno che non verranno messe in funzione: se, quindi, non si utilizzeranno troppo spesso, la loro incidenza sulla vita della batteria sarà davvero minima.

Ara, l'evoluzione della specie

Lo smartphone componibile di Google, che dovrebbe sbarcare sul mercato nel prossimo gennaio 2015, potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso l'evoluzione di telefoni intelligenti con tasti funzione sparsi un po' dappertutto. Se un utente non vorrà perder troppo tempo a lanciare le applicazioni o sfruttare le possibili funzionalità del suo dispositivo selezionandole dai vari menu del sistema operativo, basterà aggiungere sul retro un numero sufficiente di tasti personalizzabili e il gioco è fatto.

A cura di Cultur-e
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