
Il Touch ID di Apple è stato un passo fondamentale per la sicurezza sui dispositive mobile e adesso, la stessa tecnologia è disponibile su un lucchetto fisico. Il Tapplock One è già in produzione e in fase di spedizione e monta un sensore d'impronta, oltre all'app dell'azienda che permette di sbloccarlo.
Tapplock One ha iniziato la sua esistenza su Indiegogo con una campagna di crowdfunding, nel 2016, ma adesso è sul mercato ed è spedito sia dalla stessa Tapplock che da rivenditori ufficiali. Il lucchetto ha una resistenza agli agenti climatici IP66 e funziona con temperature tra i -10°C e i 60°C; la batteria dura un anno intero.
Il reale vantaggio del Tapplock One rispetto ai suoi concorrenti è la versatilità, lo si può sbloccare in tre modi differenti: attraverso l'impronta, attraverso il Bluetooth, come già citato, e utilizzando un "codice morse" di backup attraverso la pressione applicata sul pulsante di attivazione. Questo fa si che anche se ci si trova in una situazione difficile, c'è sempre un modo per uscirne.
Il lucchetto supporta anche un secondo accesso remoto grazie all'applicazione, sfruttando la tecnologia Bluetooth, che può permettere a qualcun altro di poter sbloccare la catena. È una funzione estremamente intelligente, soprattutto se si condivide l'accesso a un capannone o a una casa con un ospite Airbnb.
Dal peso e dal tatto si capisce che il Tapplock One è costruito in maniera solida. Nel test effettuato ha superato neve e ghiaccio e, nonostante il clima avverso, il lettore ha sempre funzionato.
L'unico punto debole del lucchetto smart è il caricatore. La durata della batteria è ottima ma diventa estremamente complesso ricordarsi, un anno per l'altro, dove si è messo il caricabatteria, dal momento che la carica ha una durata di circa 12 mesi.
Costa 99 dollari e sebbene costi molto di più di un lucchetto tradizionale, grazie alle varianti per sbloccarlo, è un oggetto estremamente versatile e utile. Inoltre, l'impronta digitale elimina il pensiero di diversi ricordare l'ennesima combinazione numerica!
13 marzo 2018
Fonte: techcrunch.com