
Se almeno una volta nella vita vi hanno ingessato una gamba o un braccio, conoscerete sicuramente la sensazione poco confortevole e imbarazzante che certe medicazioni possono donare. Ecco perché è nata NovaCast, dall'idea della startup messicana Mediprint. Si tratta di una stampante 3D in grado di realizzare medicazioni customizzate per le necessità di ogni paziente e che abbatte molte delle limitazioni che un gesso tradizionale imponeva.
La prima differenza sostanziale è che il NovaCast ha una forma aperta ed avvolgente, come fosse una rete a maglie larghe. Questa forma consente alla medicazione di mantenere fermo l'osso rotto, in modo che si possa ricalcificare al meglio, lasciando però respiro all'eventuale ferita che deve rimarginarsi.
Inoltre, questo tipo di medicazione, a differenza del gesso tradizionale, non assorbe sudore o liquidi, ma è traspirante e impermeabile. Il risultato è che la pelle potrà respirare e che saranno meno frequenti le abrasioni o le infezioni cutanee, oltre che diventerà molto più facile grattarsi in caso di prurito.
Altro particolare importante è nel peso. Il NovaCast pesa appena un decimo del gesso tradizionale, può essere rimosso temporaneamente ed è invisibile ai raggi X. Gli ospedali che vorranno utilizzare questa tecnologia necessiteranno di una o più stampanti 3D (lo scanner 3D non è necessario) e l'utilizzatore dovrà solo inserire le misure dell'arto del paziente che si intende immobilizzare.
Il tempo necessario, ad oggi, per stampare e quindi realizzare un NovaCast pronto per l'uso è di circa tre ore e mezza, ma gli sviluppatori contano di abbattere la tempistica fino a sotto l'ora, in modo da poter lanciare sul mercato questo sistema.
19 aprile 2016
Fonte: gizmag.com