
Sebbene la tecnologia di verifica facciale dell’identità possa già sembrare piuttosto impressionante, può essere a volte sabotata. Un nuovo sistema sperimentale potrebbe però essere più infallibile, richiedendo agli utenti di eseguire movimenti facciali specifici.
Secondo la Brigham Young University (BYU) dello Utah, la tecnologia di identificazione facciale esistente, come quella utilizzata su alcuni smartphone, può essere aggirata tenendo il telefono vicino al viso dell'utente mentre dorme o mostrando al telefono una fotografia del suo viso.
Il professore di ingegneria elettronica ed informatica della BYU, DJ Lee, voleva rendere le cose più difficili per i malintenzionati, e ha creato quello che è oggi noto come il sistema C2FIV (Concurrent Two-Factor Identity Verification). Gli utenti iniziano registrando un video in primo piano di uno o due secondi di se stessi che eseguono un certo movimento facciale.
Quando successivamente desiderano sbloccare il proprio smartphone, devono ripetere quel movimento davanti alla fotocamera del telefono.
Il software C2FIV confronterà sia la geometria delle loro caratteristiche facciali che la sequenza dei movimenti facciali a quelle che ha in archivio. Se corrispondono, l'accesso viene concesso.
Lee e il dottorando Zheng Sun hanno addestrato la rete neurale utilizzata per creare il sistema utilizzando 8.000 videoclip registrati da 50 soggetti di prova. I volontari hanno utilizzato movimenti facciali come alzare le sopracciglia, aprire la bocca, sorridere o sbattere le palpebre. Quando è stato messo alla prova, il sistema ha dimostrato di essere più accurato del 90% nell'identificazione degli utenti sulla base di tali registrazioni: Lee ritiene che la cifra potrebbe aumentare man mano che la tecnologia verrà sviluppata ulteriormente.
Aggiunge inoltre che i minuscoli moduli C2FIV dotati di fotocamera potrebbero alla fine essere incorporati in dispositivi diversi dai telefoni, come bancomat, cassette di sicurezza, serrature delle camere d'albergo o persino automobili.