
È una delle specifiche tecniche di cui si parla più spesso, soprattutto in fatto di gadget indossabili, ma non tutti sanno di cosa si parla quando si cita l'IP rating. Espresso normalmente nel formato IPxx, dove xx sta per una coppia di cifre, va a indicare la resistenza del dispositivo rispetto all'intrusione di elementi solidi o liquidi al suo interno. Cosa significa però quel numero? Scopriamolo insieme.
Prima di iniziare, è giusto sapere il vero significato della dicitura "IP rating". La dicitura sta per "Ingress Protection" e come anticipato fa riferimento alla capacità di un dispositivo di resistere ai tentativi di penetrazione da parte di elementi estranei, come i liquidi e i solidi. Nello specifico, si riferisce all'acqua e alla polvere, tra i maggiori nemici della salute dei nostri device. Ciò viene definito attraverso test standardizzati, effettuati dalle case produttrici stesse rispetto a livelli comuni, capaci di fornire un riscontro più dettagliato rispetto alle classiche definizioni "waterproof" o "a prova di polvere". Non solo i dispositivi tecnologici possono contare su questo standard, ma anche altri tipi di prodotti elettronici come le prese della corrente, le lampade e altri oggetti che possono subire delle conseguenze a contatto con tali elementi. Un'altra caratteristica è la modalità di lettura dello standard. Infatti, facendo un esempio sullo standard IP68, è più corretto dire sei-otto che sessantotto, visto che le due cifre vanno a rappresentare singolarmente due caratteristiche dell'oggetto in analisi.
Analizzare il codice specifico di IP rating non è sempre facile, vista le molteplici informazioni in esso contenute, ma in linea di massima è possibile imparare a decodificarlo in pochi passaggi. Partendo da IP, tale acronimo va a indicare la capacità da parte dell'oggetto di resistere all'acqua o alla polvere. Le cifre, invece, hanno un carattere specifico: la prima rappresenta la resistenza ai liquidi, mentre la seconda è specifica per i solidi. In alcuni casi potrebbe essere inserita una X al posto delle cifre; in questo caso, significa che l'oggetto non gli è stato assegnato un grado di protezione rispetto all'elemento preso in considerazione o, semplicemente, non ha subito alcun test specifico.
I rating IP sono a scopo informativo. Nonostante si basino su test standard, non necessariamente un valore più alto in termini di resistenza (rispetto alle scale che vedremo in seguito) va ad indicare una effettiva capacità elevata di resistere agli elementi rispetto a uno con valori più bassi. Infatti, se l'oggetto ha subito urti, cadute o danni alla struttura esterna, i valori dell'IP rating potrebbero non essere più conservati. Si raccomanda sempre di utilizzare i device con cura, in modo da scongiurare il più possibile l'eventualità di dover testare l'effettiva congruenza tra l'IP rating e l'effettiva capacità del proprio device. Meglio conservare i propri dispositivi, in particolare quelli che non vengono utilizzati quotidianamente, in luoghi asciutti al riparo da acqua e polvere e, in caso di contatto con liquidi, provvedere ad asciugarlo subito o a seguire i comportamenti più consoni per evitare eventuali rischi dovuti a un utilizzo non corretto della strumento.
Come già anticipato, la prima cifra di un IP rating rappresenta la capacità di resistere alla penetrazione da parte di solidi o parti che potrebbero creare un rischio per il corretto funzionamento dell'oggetto preso in esame. Ciò fa riferimento in particolare alla polvere che, nel corso del tempo, potrebbe mettere a repentaglio la vita di un device come uno smartphone, uno smartwatch o i nostri earbuds preferiti. Le cifre che lo rappresentano questo valore vanno da 0 a 6, più il valore X relativo alla mancanza di dati specifici:
La seconda cifra dell'IP rating, ricordiamo, va a indicare la protezione contro l'ingresso di liquidi. Ciò non significa solo acqua: infatti, a questo si possono aggiungere altri elementi come il sudore (pensiamo agli auricolari utilizzati durante l'attività fisica), la pioggia (le prese per la corrente da esterno) o altri liquidi in caso di immersione per i più disparati motivi. Rispetto alla precedente classificazione, quella della resistenza ai solidi, la seguente presenta una particolarità. Infatti, i valori superiori al 6 non rappresentano una naturale evoluzione della capacità di evitare la penetrazione da parte di liquidi, ma una vera e propria casistica a sé stante. Infatti, non è inconsueto trovare prodotti con doppia classificazione, come IPX6/IPX7, andando a indicare la capacità di rispettare entrambi gli standard:
È corretto specificare che i riferimenti alle tempistiche indicati all'interno della classificazione indicano il tempo massimo del test effettuato sull'oggetto specifico, con acqua dolce (e non acqua salata o con cloro che potrebbero corrodere l'oggetto) e non l'effettiva capacità dell'oggetto stesso. Infatti, un device potrebbe anche resistere per 40 minuti sotto l'acqua, sebbene abbia un IP rating IPX7.