
Inizialmente erano considerate delle copie, più o meno scadenti, degli smartphone di "marca". Chiamati dispregiativamente chinafonini, non erano esattamente ben visti dai "cultori" degli smartphone di qualità e di fascia alta ed erano ritenuti un ripiego economico rispetto a brand più conosciuti e qualitativamente apprezzati. Con il passare del tempo, però, i produttori cinesi di smartphone e telefonini sono riusciti a costruirsi una reputazione migliore. Merito di case come Oppo, capaci di progettare e lanciare sul mercato terminali di assoluta qualità - sia sul versante estetico, sia sul versante dei materiali utilizzati - a prezzi più bassi rispetto ai concorrenti più rinomati.
Oggi Oppo è una dei principali produttori di smartphone al mondo. In Europa e in Nord America sta pian piano scalando le posizioni della graduatoria relativa ai telefonini più venduti, mentre in Cina ha superato anche Apple ed è ora tra i primi tre nell'immenso mercato asiatico. In rapida crescita anche le vendite in India: in quello che è il mercato attualmente più interessante da un punto di vista commerciale, Oppo continua a veder crescere la propria fetta.
Un successo tutt'altro che casuale: anche se per anni Oppo è rimasta un po' nell'ombra, il produttore cinese ha investito con forza e convinzione in ricerca e formazione. Ciò ha permesso agli smartphone targati Oppo di infrangere diversi "record" mondiali. L'Oppo Finder, ad esempio, è stato il telefonino più sottile al mondo per diversi anni: uscito nel 2012, ha uno spessore di appena 6,65 millimetri. Gli Oppo N1 e N3, invece, sono stati i primi smartphone dotati di una fotocamera rotante: in questo modo non c'è bisogno di montare due sensori fotografici, ma ne basta uno sia per fare foto panoramiche, sia per fare selfie.
Restando in ambito fotografico, Oppo si è distinta anche sul versante dei megapixel. Il Find 7, per lungo tempo uno dei dispositivi di punta del produttore cinese, è stato il primo a montare un sensore fotografico da 50 megapixel. Un vero e proprio record assoluto, tenendo conto che anche moltissime fotocamere reflex oggi in commercio montano un sensore di "appena" qualche decina di megapixel.
L'attività di ricerca, però, si è concentrata anche su altri settori. Dai laboratori Oppo, ad esempio, sono nate le tecnologie VOOC e PI: la prima è la ricarica veloce montata esclusivamente dai dispositivi del produttore cinese; la seconda è la suite di software deputati al "trattamento" e al rendering delle immagini e delle foto scattate con gli smartphone Oppo.
Il marchio Oppo non è legato in esclusiva alla produzione e commercializzazione di smartphone. Il brand cinese, a ben vedere, è entrato in questo settore solo dopo aver testato le proprie capacità progettuali e produttive in molti altri settori. Oppo viene fondata nel 2004 a Dongguan, nel distretto produttivo cinese del Guangdong con l'obiettivo di rivoluzionare il settore dei riproduttori di contenuti multimediali. I primi dispositivi a uscire dalla linea produttiva Oppo sono dei lettori mp3 piccoli e versatili, che riscuotono grande successo tra i teenager cinesi. Successivamente vengono lanciati sul mercato media player portatili, lettori di e-book, televisori con display LCD e lettori DVD, ma è grazie ai lettori Blu-ray che Oppo sfonda anche sul mercato internazionale.
Lo sbarco nel settore degli smartphone, come accennato, avviene nel 2008, ma i primi dispositivi sono pensati e realizzati per il mercato cinese. Solo nel 2012 Oppo inizia ad espandere i propri orizzonti commerciali al di fuori dell'Asia, iniziando a progettare dispositivi dotati di maggior appeal internazionale.
21 marzo 2014 (aggiornato il 14 aprile 2017)