
La corsa dei colossi dell'informatica per accaparrarsi il mercato degli assistenti vocali è nel vivo. Amazon, che a inizio 2015 ha presentato Alexa al pubblico, rincara la dose affiancando all'assistente vocale di Echo, due nuovi dispositivi che spostano l'asticella dello IoT (acronimo per Internet of Things, l'estensione al mondo di Internet agli oggetti): Dot e Tap.
Dot non è altro che una sorta di disco ha hockey che funge da speaker. Collegabile sia tramite cavo AUX che via Bluetooth ai dispositivi audio della casa, Dot utilizza il sistema vocale di Alexa per comprendere e comunicare con l'utente. Tap, invece, è una sorta di evoluzione di Amazon Echo, il vero e proprio assistente vocale del colosso di Jeff Bezos. Tap, a differenza di Echo, può essere portato fuori dalle mura domestiche e la sua attivazione è manuale, anziché vocale.
Tap consente di poter avere Alexa a disposizione anche in mobilità, utilizzando la connessione dello smartphone in tethering o una qualsiasi altra rete Wi-Fi con una batteria di lunga durata che resiste a nove ore di utilizzo e fino a tre mesi di inutilizzo in standby.
Con questi due colpi, Amazon rilancia la sua sfida a Microsoft e Apple, che con Cortana e Siri risultano ancora lontane nel proporre assistenti vocali per una casa sempre più smart. Il prezzo proposto per questi due dispositivi di imminente uscita è di 89,99 dollari per Dot e 130 dollari per Tap. Al momento i due assistenti vocali non saranno venduti in Italia poiché Alexa non è ancora disponibile nel nostro Paese.
4 febbraio 2016