
L'utilizzo di Internet per i rapporti con la P.A. ha superato l'uso dei call center ma il rapporto diretto allo sportello resta preferito. I cittadini che usano i servizi via web della Pubblica amministrazione sono il 37% e si ritengono soddisfatti nell'82% dei casi. Il 41% va più volentieri agli sportelli, anche per poter conoscere di persona l'impiegato che si occuperà della sua pratica; il 18% non ha una rete Internet a casa; il 13% ignora che il servizio di cui ha bisogno sia disponibile online; il 6% infine ritiene le procedure troppo difficili. E' quanto emerge dall'Indagine cittadini - Nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale (Cad) - Agenda Digitale, realizzata da Formez PA.
Secondo l'indagine altro canale prediletto dal cittadino nel rapporto con la P.a., dopo il contatto diretto a sportello, è quello telefonico (29%), mentre solo il 2% del campione utilizza le applicazioni su smartphone per comunicare.
L'indagine è basata su un campione di 1.439 interviste telefoniche, formato per il 48% da uomini e per il 52% da donne.
L’80% degli intervistati ritiene che l'informatizzazione dei servizi della Pubblica Amministrazione possa offrire benefici nella vita quotidiana e che il processo di digitalizzazione porterà un miglioramento. Il vantaggio che i cittadini percepiscono dall'informatizzazione della P.a. è il risparmio di tempo (76%), evitare code agli sportelli (46%), la possibilità di utilizzo 24 ore su 24 (22%).
I servizi online più conosciuti dai cittadini riguardano il settore dei tributi: il 50% degli intervistati ha dichiarato di essere a conoscenza della possibilità di effettuare online dichiarazione Ici-Imu e il 37% conosce la possibilità di effettuare online dichiarazioni Tarsu e pagamento di contravvenzioni. Resta ancora sconosciuto, come strumento di dialogo con le pubbliche amministrazioni, la Pec (posta elettronica certificata), conosciuta solo dal 9% del campione intervistato.
I siti web della P.A. più utilizzati? Quelli dei Comuni (22%), seguiti a pari merito, col 12%, dai siti ministeriali e da quello dell'Inps. Il 10% degli intervistati utilizza prevalentemente i siti delle Regioni, il 9% naviga sui siti delle università.
13 marzo 2013