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A cosa serve GPTBot, il web crawler di OpenAI

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Che cos’è GPTBot, come funziona e cosa può fare questo web crawler sviluppato da OpenAI per esplorare la rete in cerca di contenuti utili per addestrare l’AI

GPTbot Robert Way/Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • GPTBot è il web crawler di OpenAI che esplora la rete per raccogliere dati pubblici recenti da usare per addestrare i futuri modelli di intelligenza artificiale.
  • Funziona in modo simile ai crawler di ricerca, rispettando il protocollo robots.txt, il che permette ai siti di bloccarlo o limitarne l'accesso per proteggere i propri contenuti.
  • La sua attività solleva un dibattito etico e legale sul copyright e sull'uso dei contenuti pubblici, costringendo gli editori a scegliere se contribuire o meno all'evoluzione dell'AI.

Negli ultimi anni sono diventati di uso comune modelli AI come GPT-4, GPT-5 di ChatGPT, ma mentre tutti conosco la loro capacità di generare testi coerenti e aggiornati in tanti ignorano l'altra faccia della medaglia, quella che prevede un lavoro silenzioso e meno noto: la raccolta di enormi quantità di dati.

Ed è qui che entra in scena GPTBot, il web crawler sviluppato da OpenAI e in grado di esplorare la rete per selezionare i contenuti che andranno ad alimentare i futuri modelli di intelligenza artificiale.

  • 1. Che cos’è GPTBot
    GPTBot

    egaranugrah/Shutterstock

    GPTBot può essere immaginato come un “robot esploratore del web”, che funziona in modo simile ai crawler di Google o Bing: visitando i siti, seguendo i link, leggendo i testi e, infine, archiviandoli.

    La differenza rispetto alla concorrenza è che lo fa con un obiettivo preciso: fornire materiale di addestramento ai modelli linguistici di OpenAI.

    Naturalmente, non tutti i contenuti stuzzicano l’interesse di GPTBot e l’azienda ha dichiarato di filtrare (ed escludere) pagine con dati personali, materiali sensibili o contenuti dietro paywall.

    Ciò significa, dunque, che il bot si concentra solo su ciò che è pubblicamente accessibile e che può migliorare la qualità e la precisione delle risposte di ChatGPT.

  • 2. Come funziona GPTBot
    Chatbot AI

    PowerUp/Shutterstock

    Dal punto di vista tecnico, GPTBot si presenta ai server web con un user-agent dedicato che viene facilmente riconosciuto dai gestori dei siti, grazie alla stringa di identificazione che contiene chiaramente il termine “GPTBot”.

    Come ogni crawler, segue le regole indicate nei file robots.txt, il protocollo che permette agli amministratori di decidere quali sezioni di un sito possano o meno essere visitate.

    Questa caratteristica lascia un certo margine di controllo ai publisher e chi non vuole che i propri contenuti vengano usati da OpenAI può bloccare completamente il bot o limitarne l’accesso a specifiche directory.

  • 3. Vantaggi e potenzialità di questo strumento
    Intelligenza artificiale

    SuPatMaN/Shutterstock

    Naturalmente per OpenAI, GPTBot è una risorsa estremamente preziosa che permette di raccogliere dati freschi e aggiornati, evitando che i modelli restino ancorati a informazioni obsolete.

    Per gli utenti finali, invece, questo si traduce in risposte più pertinenti, in una maggiore capacità di comprensione del contesto e in un’interazione più vicina al linguaggio naturale.

    In poche parole, dunque, GPTBot contribuisce a ridurre il divario tra ciò che l’IA “sa” e la realtà in continua evoluzione del web, fornendo dati e informazioni sempre aggiornate (praticamente in tempo reale) e quindi utili a risolvere efficacemente i problemi degli utenti.

  • 4. I dubbi sul copyright e sul controllo dei contenuti
    Copyright

    Zhane Luk/Shutterstock

    Accanto ai vantaggi appena elencati, però, non mancano le polemiche e i dubbi. Molti editori, infatti, hanno paura che il proprio lavoro venga utilizzato per addestrare l’intelligenza artificiale senza riconoscimenti né compensi.

    Per questo motivo, alcuni siti hanno scelto di bloccare GPTBot per proteggere i propri contenuti, mentre altri stanno valutando accordi diretti con OpenAI per regolamentarne l’uso.

    Il dibattito non è solo tecnico, ma è anche etico e legale e una delle domande più comuni è fino a che punto è lecito utilizzare contenuti pubblici per costruire strumenti di intelligenza artificiale e, a seguire, chi detiene il valore economico e creativo di queste informazioni.

    La questione è ancora in fase di dibattito e non riguarda, ovviamente, solo GPTBot ma tutti gli strumenti e le tecnologie che ruotano attorno al mondo dell’intelligenza artificiale.

    GPTBot è la dimostrazione che l’ecosistema dell’AInon si sviluppa solo nei laboratori di ricerca, ma anche attraverso il rapporto con i contenuti disponibili online.

    Si tratta di uno strumento potente e utile per costruire modelli sempre più capaci, ma allo stesso tempo solleva interrogativi cruciali sul futuro del web, sul ruolo dei creatori e sulla governance dei dati.

    La sua presenza, il fatto che questo strumento esiste ed è attivo, mette tutti di fronte a una scelta: contribuire a nutrire le intelligenze artificiali del futuro oppure rivendicare la proprietà dei propri contenuti, tracciando un confine netto tra ciò che è pubblico e ciò che resta protetto.

    Come appena detto il dibattito è ancora aperto ma in un settore dove le informazioni e la conoscenza rimbalzano continuamente in rete, passando da un sito all’altro, negare l’accesso a questi contenuti non sembra essere una strategia vincente, perché GPTBot potrebbe comunque reperirli altrove, magari in una forma diversa.

  • 5. Bloccare o permettere GPTBot
    ChatGPT

    Juicy FOTO/Shutterstock

    Volendo esplorare più a fondo la questione, possiamo dire che dal punto di vista pratico, la scelta è nelle mani dei gestori dei siti che, attraverso il file robots.txt possono decidere se bloccare del tutto questo strumento, impedendone l’accesso a qualsiasi pagina oppure se optare per un accesso selettivo, ad esempio consentendo la scansione solo di alcune directory.

    Questa flessibilità rappresenta una forma di compromesso con i publisher che hanno la possibilità di decidere se e quanto contribuire all’evoluzione dei modelli AI.

    Tuttavia, nonostante l’importanza di contenuti originali e della loro protezione, in un contesto dove tutto è accessibile a tutti, in ogni momento e in forme diverse, optare per una chiusura potrebbe andare a svantaggio del publisher stesso, che sarà estromesso dall’addestramento dell’AI e non sarà quindi riconosciuto come una fonte attendibile.

    Per saperne di più: Come funziona ChatGPT e a cosa serve

Domande frequenti (FAQ)

  • Cos'è GPTBot e quale è il suo ruolo?
    GPTBot è un web crawler sviluppato da OpenAI che esplora la rete per raccogliere dati utili ad alimentare i modelli di intelligenza artificiale.
  • Come si differenzia GPTBot dagli altri crawler web?
    GPTBot si distingue per il suo obiettivo preciso di fornire materiale di addestramento ai modelli linguistici di OpenAI, concentrandosi solo su contenuti pubblicamente accessibili.
  • Quali sono le preoccupazioni legate a GPTBot?
    Molti editori sono preoccupati che il loro lavoro venga utilizzato senza riconoscimenti. Il dibattito riguarda l'etica e la legalità nell'utilizzo di contenuti pubblici per l'addestramento di AI.
A cura di Cultur-e
Addestramento IA non consentito: É assolutamente vietato l’utilizzo del contenuto di questa pubblicazione, in qualsiasi forma o modalità, per addestrare sistemi e piattaforme di intelligenza artificiale generativa. I contenuti sono coperti da copyright.
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