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X sotto accusa, diffonderebbe fake news su Israele: cosa sta succedendo in UE

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X il social network di Elon Musk e che in precedenza si chiamava Twitter è finito sotto accusa poiché diffonderebbe disinformazione su Israele: i dettagli

x ssi77 / Shutterstock.com

X, in precedenza conosciuto come Twitter, è finito sotto accusa in questi giorni di particolare tensione per tutto il mondo. Il conflitto tra Israele e Palestina è al centro del dibattito da anni e, dopo un recente attacco terroristico di Hamas contro Israele, è tra gli argomenti più discussi del momento. L’opinione pubblica è fortemente divisa e, come è facile immaginare, sui social network avvengono confronti frequenti e sono tanti gli utenti che decidono di utilizzare questi strumenti per poter affermare la propria idea. 

Tutto ciò ha portato X, il social network di proprietà di Elon Musk, a diventare protagonista di polemiche per via della quantità di fake news che sono state diffuse sulla piattaforma e per la presenza di contenuti violenti. Ad accusare l’imprenditore è l’Unione Europea, che parla di diffusione di contenuti illegali e che causano disinformazione.

X, l’accusa dell’Unione Europea ad Elon Musk

Il primo vero banco di prova di X. Così è stato definito il conflitto tra Israele e Palestina da Mike Rothschild, studioso di teorie del complotto e di fake news. Un test che, secondo l’esperto, sarebbe clamorosamente fallito e che rappresenterebbe una sconfitta per l’imprenditore. 

Della stessa idea è l’Unione Europea, che ha ammonito ufficialmente Musk con una lettera ufficiale firmata da Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi. L’accusa è quella di alimentare la disinformazione e di diffondere contenuti illegali in seguito agli scontri tra Israele e Hamas attraverso la sua piattaforma.

La legge, ha affermato Breton nella missiva, stabilisce degli obblighi specifici per quanto riguarda la moderazione dei contenuti. Obblighi che diventano ancora più importanti quando si tratta di contenuti violenti e terroristici che, a quanto pare, circolerebbero su X.

La preoccupazione dell’UE e l’invito ad Elon Musk

La preoccupazione è elevata, tanto che Breton ha chiesto ad Elon Musk di rispondere alla lettera entro 24 ore e di mettersi in contatto con Europol, l’agenzia dell’UE per la cooperazione nell’attività di contrasto e per trovare quanto prima una soluzione adeguata.

Sono necessarie, ha dichiarato Breton, delle misure di mitigazione efficaci e proporzionate alla gravità della situazione e che siano in grado di ridurre i rischi della sicurezza pubblica e di favorire un dibattito pubblico libero il più possibile dalla disinformazione.

Qualora Elon Musk non si dimostrasse collaborativo e non facesse quanto necessario per poter garantire l’assenza di contenuti pericolosi sulla sua piattaforma, X potrebbe finire al centro di un’indagine ed essere sanzionata se venisse dimostrata l’inosservanza delle norme.

Elon Musk, attraverso un post pubblicato su X, ha invitato Thierry Breton ad elencare le violazioni commesse e ha ricordato che l’approccio della società è volto a garantire la trasparenza.

Per saperne di più: Cos'è Twitter, come funziona e cosa si può fare

A cura di Cultur-e
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