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Google non apprezza i contenuti generati dall’AI

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Google vuole evitare la presenza di risultati di ricerca scadenti e, con un recente aggiornamento, sta penalizzando tutti i contenuti generati con l’AI

Ricerca Google Castleski / Shutterstock.com

L’intelligenza artificiale generativa viene quotidianamente impiegata per la generazione e la produzione di contenuti destinati ad essere pubblicati e condivisi sul web. L’AI, infatti, semplifica l’attività di creazione, confermandosi una importante risorsa che consente di risparmiare tempo e denaro. Tuttavia, occorre tener presente anche alcuni svantaggi e aspetti negativi. Per questo Google ha deciso di penalizzare i contenuti creati dall’AI.

L’azienda vuole mantenere standard elevati, garantendo agli utenti solo risultati pertinenti e di alta qualità e cercando di oscurare quelli di bassa qualità, poco corretti o persino offensivi. Ha così deciso di aggiornare e modificare i suoi sistemi di ranking. Scopriamo cosa sta cambiando. 

Google e la lotta ai contenuti scadenti, cosa sta per cambiare

Google ha deciso di aggiornare i sistemi di ranking per poter individuare tutti i contenuti di scarsa qualità e creati con strategie che mirano ad ingannare i sistemi di classificazione del motore di ricerca per poter arrivare in cima ai risultati di ricerca per determinate query.

I cambiamenti in programma, stando a quanto dichiarato dai portavoce Google, porteranno ad una riduzione del 40% dei contenuti considerati inutili. Chi realizza e pubblica contenuti per il web dovrà fare molta attenzione, poiché ogni contenuto scorretto verrà individuato con più facilità e considerato Spam.

Ma quali sono gli elementi che penalizzeranno il posizionamento sui motori di ricerca? A finire al centro del mirino i necrologi, ma non solo. A rischio tutti quei siti che ogni giorno pubblicano articoli di bassa qualità, avendo affidato la loro produzione a realtà a basso costo o all’intelligenza artificiale.

Google dichiara scorretto anche il comportamento dei siti più autorevoli che, per ottenere dei guadagni, affittano o dedicano delle sezioni a contenuti considerati spam, come la pubblicità per dei coupon, o che realizzano un’intera parte con l’AI che non riesce a soddisfare gli elevati standard dell’azienda.

Google e AI, come creare contenuti di alta qualità 

La posizione di Google si fa, così, molto complicata. Se da un lato cerca di offrire strumenti basati sull’intelligenza artificiale, facilmente accessibili a tutti come Gemini, dall’altro cerca di evitare che le pagine dei risultati di ricerca siano affollate esclusivamente da contenuti realizzati completamente con l’AI. L’obiettivo è quello di trovare un sano equilibrio e dare priorità alle esigenze e alla soddisfazione delle persone che utilizzano il motore di ricerca. 

A preferire gli autori umani sarà soprattutto Google News. In generale, per soddisfare gli standard di qualità di Google i contenuti dovranno apparire originali, affidabili e provenire da fonti chiare e sicure. Devono essere frutto, di conseguenza, di un’esperienza dell’autore che l’AI difficilmente può eguagliare.

Tutto ciò non esclude l’utilizzo dell’AI per la creazione dei contenuti, ma come strumento a supporto degli autori e non come loro sostituto. Attraverso l’intelligenza artificiale si può, ad esempio, rifinire un contenuto non editato, modificare il suo tono di voce o generare un riepilogo. 

Per saperne di più: Cos’è e cosa si intende per digital marketing

A cura di Cultur-e
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