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Come si gioca a Pro Evolution Soccer 2018

Konami torna nel mondo della simulazione calcistica con Pro Evolution Soccer 2018: sarà riuscita a confermare i progressi dello scorso anno? Scopriamolo nella nostra recensione

pes 2018 recensione

Una rincorsa che va avanti da un paio di anni. Sono lontani i tempi in cui Pro Evolution Soccer era il punto di riferimento per tutti gli amanti dei videogame e soprattutto del calcio su console. Konami, l'azienda che sviluppa e pubblica Pro Evolution Soccer, ha sofferto pesantemente il passaggio alla nuova generazione di console e in poco tempo ha perso tutto il vantaggio accumulato all'inizio del nuovo millennio. Solamente negli ultimi due anni, l'azienda giapponese è riuscita a rimettere in careggiata il videogame e a tornare a essere competitiva nei confronti di un mostro sacro come Fifa. Con Pro Evolution Soccer 2018, Konami vuole compiere l'ultimo passo decisivo nella rimonta contro gli avversari di sempre, nella speranza di riconquistare gli utenti persi negli ultimi anni. Un obiettivo molto difficile da raggiungere, ma l'azienda giapponese ha deciso di fare le cose in grande con PES 2018: durante l'estate è stata lanciata una beta online per far provare il videogame a un numero ristretto di gamer e ricevere dei feedback su cosa migliorare. A inizio settembre, invece, è uscita la demo con la possibilità per tutti gli appassionati di provare in anteprima le novità di PES 2018. L'ultima tappa del percorso è stato il lancio ufficiale sul mercato di Pro Evolution Soccer 2018.

 

 

Come accade oramai da un paio di anni, Konami cerca di anticipare di un paio di settimane l'uscita di Fifa, in modo da invogliare gli utenti ad acquistare il proprio videogame. E per PES 2018 è successo esattamente la stessa cosa. Pro Evolution Soccer 2018 è disponibile sugli scaffali dal 14 settembre, due settimane in anticipo rispetto a Fifa 18. Insieme al gioc,o Konami ha promesso di rilasciare anche la patch day one con tutte le rose aggiornate e alcuni piccoli miglioramenti per quanto riguarda il gameplay. Proprio sul gameplay Konami ha investito maggiormente, andando a correggere tutti gli errori presenti nella versione precedente e migliorando ulteriormente anche il motore grafico. Il Fox Engine dà il meglio di sé nella riproduzione dei volti, che hanno raggiunto oramai una definizione tale che sembra quasi di guardare una partita in tv. Logicamente non mancano i difetti e i problemi tipici di Pro Evolution Soccer: arbitri un po' troppo permissivi e portiere troppo meccanici nei movimenti. Piccoli problemi tipici di un videogame di calcio.

 

 

Come sempre, Pro Evolution Soccer è uno dei videogame più attesi dell'anno dalla stampa internazionale. L'edizione 2018 non ha tradito le attese, perlomeno analizzando i voti delle recensioni della stampa di settore. Tutte le valutazioni sono abbondantemente superiori all'otto, segno che il lavoro svolto da Konami è stato apprezzato. Sarà stato abbastanza per riuscire a scalfire Fifa dal trono di migliori videogame di calcio? È ancora presto per dirlo, ma le basi ci sono tutte. Per saperne di più sul gioco, ecco la nostra recensione di PES 2018.

Il calcio, quello vero

 

 

Le basi su cui lavorare erano buone. Dopo il bel lavoro fatto lo scorso anno con Pro Evolution Soccer 2017, Konami sapeva da dove ripartire. I punti cardine erano il motore grafico Fox Engine e il Real Touch, il sistema introdotto da Konami lo scorso anno per rendere più reali il controllo di palla e le dinamiche di gioco. Per sviluppare Pro Evolution Soccer 2018, Konami ha apportato delle piccolissime migliorie al motore grafico, rendendo i giocatori e gli stadi ancora più "veritieri" e con una maggior definizione nei dettagli. Per quanto riguarda il gameplay, invece, è stato introdotto il Real Touch +, una versione 2.0 del sistema introdotto lo scorso anno.

Konami è intervenuta soprattutto sulla difesa della palla da parte del giocatore che riceve il passaggio e sul primo controllo dopo lo stop. Ora i calciatori appena ricevono la palla, spostano il corpo per cercare di difenderla dall'attacco degli avversari. Sempre più importanti i dribbling, ma non quelli realizzati premendo contemporanea te tre o quattro tasti sul joypad, ma quelli compiuti con i cambi di direzione e le accelerazioni. E per questo motivo è necessario effettuarli con calciatori dalle qualità superiori: i vari Dybala, Cristiano Ronaldo o Messi.

 

 

Konami è riuscita finalmente a eliminare anche i fastidiosissimi binari che permettevano ai gamer di involarsi sulla fascia, di crossare al centro e di segnare con un imperioso stacco di testa. In Pro Evolution Soccer 2018 diventa sempre più importante imbastire un'azione corale dalla difesa. La precisione nei passaggi e il cambio di gioco da una parte all'altra del campo sono una delle prerogative della nuova versione di PES. Per riuscire a sorprendere una fase difensiva gestita sempre meglio dall'intelligenza artificiale è necessario saper coordinare il movimento di ogni calciatore e fare degli uno-due veloci capaci di bucare la difesa avversaria.

 

 

Modificati anche i calci piazzati: dopo le lamentele dello scorso anno degli appassionati, sono state tolte le linee che mostravano dove sarebbe andata a finire la palla. In PES 2018 la gestione dei calci piazzati è più simile a quella di Fifa.

Tutto molto bello, ma?

Non mancano i difetti. Nessun videogame è perfetto e PES 2018 mostra i classici problemi di un videogame di calcio. Uno degli aspetti più difficili da curare sono il movimento dei portieri e il comportamento degli arbitri. Analizziamoli separatamente.

Nonostante il lavoro compiuto da Konami per studiare e tracciare il movimento di ogni calciatore, i portieri sembrano ancora un po' troppo impacciati nei loro movimenti. Riescono a fare anche delle belle parate in controtempo, ma il loro movimento sembra troppo meccanico e non rispecchia quello degli altri giocatori in campo. Inoltre, è troppo semplice rubargli la palla quando ce l'hanno tra i piedi.

 

 

Gli arbitri, invece, sono troppo permissivi. Durante le partite che abbiamo giocato, troppe volte non sono stati segnalati dei falli abbastanza evidenti, con interventi direttamente sulle caviglie dei calciatori. Un problema già presente in Pro Evolution Soccer 2017 e che non è stato sistemato in PES 2018.

Altro piccolo difetto è il cambio dei giocatori. Quando in fase difensiva si vuole cambiare il calciatore che si sta controllando, non sempre il gioco sceglie il giocatore più vicino alla palla, mettendo in difficoltà l'assetto tattico della squadra.

PES 2018: le modalità di gioco

 

 

Sulle modalità di gioco, Konami non ha apportato grandi modifiche. Sono presenti le stesse modalità di PES 2017, con alcune modifiche apportate solamente alla Master League. Migliorato, invece, il multiplayer online: sarà possibile disputare delle sfide due contro due e tre contro tre.

Konami ha apportato dei miglioramenti anche l'interfaccia utente, cercando di renderla il più possibile semplice da utilizzare. Sono state introdotte anche delle statistiche live della partita, con delle grafiche in sovraimpressione che mostrano i passaggi effettuati dai calciator e altre cose di questo genere. Una piccola aggiunta che non va apporta un grande cambiamento ma che evidenzia il lavoro di Konami per far sembrare PES 2018 sempre più simili a una partita vista in tv.

Le licenze di PES 2018

 

 

E ora passiamo al tasto dolente. Le licenze ufficiali acquistate da Konami e disponibili in Pro Evolution Soccer. Una delle grandi differenze tra Fifa e Pes è proprio il numero di squadre disponibili. Ma grazie all'acquisto delle licenze di diversi campionati sudamericani, della Champions League e dell'Europa League, Pro Evolution Soccer 2018 offre una parco squadre sempre più ricco. Ma non mancano alcune assenza importanti. Nel campionato italiano non c'è la Juventus, sostituita dal PM Black White. Nella Liga le uniche squadre con il loro vero nome sono Barcellona (partner ufficiale del gioco), Atletico Madrid (presente anche il nuovo Stadio Metropolitano) e Valencia. Stesso discorso per la Premier League, con solo Arsenal e Liverpool presenti con lo stemma e la maglia ufficiale. Manca totalmente il campionato tedesco, ad eccezion fatta per il Lipsia, Schalke 04 e Borussia Dortmund. La totale mancanza di molte squadre affermate, fa perdere un po' di fascino alla Champions League e all'Europa League: nonostante la grafica ufficiale il nome delle squadre è inventato.  

Comparto grafico, audio e commento finale

 

 

Come già anticipato in precedenza, il comparto grafico è uno dei punti di forza di Pro Evolution Soccer 2018. Il Fox Engine mostra il meglio di sé e la fisionomia dei calciatori è perfetta in ogni dettaglio. Anche gli stadi hanno subito un restyling profondo: il fiore all'occhiello è il Camp Nou, perfetto in ogni minimo dettaglio.

Il commento della partita è affidato a Fabio Caressa e Luca Marchegiani, una coppia oramai affiata e che per quest'anno ha introdotto delle nuove frasi.

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Pro Evolution Soccer 2018 fa un ulteriore passo avanti verso il trono di miglior gioco di simulazione sportiva presente sul mercato. L'edizione di quest'anno si è concentrata nel migliorare gli errori dello scorso anno e ha apportato dei cambiamenti che hanno reso il gameplay più divertente. Anche la versione per PC è finalmente allo stesso livello di quella per console e tutti gli appassionati di calcio potranno godere di Pro Evolution Soccer 2018. Se amate il calcio, PES 2018 è uno dei videogame che non può mancare nella vostra collezione.

Recensioni PES 2018

  • Multiplayer.it. Non è semplice esprimere un giudizio su PES 2018. Il gioco mostra dei notevoli miglioramenti rispetto all'edizione dello scorso anno ma restano i problemi storici della serie: i portieri e gli arbitri. Nonostante questi problemi, in molti frangenti il videogame esprime il calcio al meglio delle proprie possibilità. Se la modalità multiplayer saprà essere appagante come il single player, PES 2018 potrà finalmente dire di essere riuscito a tornare su livello di assoluta grandezza. Nella propria recensione per Multiplayer.it Rosario Salatiello ha valutato PES 2018 con la votazione di 8.4

 

camp nou pes 2018

 

  • Everyeye.it. Come uno scatto in contropiede e un gol segnato al novantesimo, PES 2018 riesce a regalare ai gamer quell'adrenalina che solo il mondo del calcio sa offrire.. Dopo anni bui, Konami è riuscita finalmente a offrire ai propri fan un gioco di calcio che faccia divertire e che sia allo stesso livello dei propri avversari. Il gameplay è più ragionato e simulativo, con le azioni che devono essere veramente costruite e senza doversi affidare all'estro dei propri campioni. Un gioco completo, ma che mostra dei difetti che ne abbassano leggermente la valutazione finale. Il problema annoso delle licenze non è stato risolto nemmeno con PES 2018, mentre le modalità di gioco non hanno ricevuto particolari migliorie. Per tutti questi motivi, Giuseppe Arace ha assegnato a PES 2018 una votazione di 8.7
  • Ign.it. Un gioco che si è saputo migliorare enormemente rispetto a quello dell'edizione passata e che regala un feeling unico ai gamer. Pro Evolution 2018 era quello che gli appassionati della serie si attendevano oramai da un paio di anni: un gioco capace di divertire e con pochi problemi sotto il punto di vista del gameplay. Non mancano i problemi oramai cronici della serie (come la mancanza di licenze ufficiali), ma che Konami sta cercando in tutti i modi di risolvere. Per Mattia Ravanelli di Ign.it, Pes 2018, merita un 9.2, votazione molto elevata e che va a premiare il lavoro realizzato da Konami

 

pes 2018 neymar barcellona

 

  • Gamespot.com. Un gioco a due facce. Così si può riassumere la recensione di Pro Evolution Soccer 2018 di Oscar Dayus per il sito web Gamespot.com. Sul campo, PES 2018 è molto probabilmente il miglior videogioco di calcio mai realizzato finora. Ma lo stesso non si può dire delle modalità di gioco che offre ai giocatori. myClub è la brutta copia di Ultimate Team, mentre il multiplayer online non riesce a soddisfare la voglia dei gamer di divertirsi. Se Konami riesce a migliorare questi piccoli problemi, la votazione finale di 8 non potrà che aumentare.

 

16 settembre 2017

A cura di Cultur-e
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