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La storia di Panasonic

Dai portalampade ai televisori a cristalli liquidi, la storia di Panasonic è tra le più affascinanti del mondo dell'elettronica mondiale

La sede Panasonic di Osaka

Con base a Osaka, Panasonic è una delle più grandi società di elettronica di consumo e semiconduttori al mondo. Con circa 300mila dipendenti sparsi in tutto il mondo e un fatturato che viaggia oltre i 75 miliardi di dollari, la multinazionale giapponese è tra le più attive nel settore dei televisori LCD ad alta definizione, nel settore dei piccoli elettrodomestici casalinghi (forni a microonde, lavatrici, lavastoviglie e aspirapolvere tra gli altri prodotti) e nel settore delle videocamere e delle fotocamere digitali (dove, con il marchio Panasonic Lumix, tenta di contrastare lo strapotere di Canon, Nikon e Samsung).

 

Televisore al plasma Panasonic da 150 pollici

 

La sua storia, la sua evoluzione e il suo sviluppo è legato a doppio filo – come spesso accade per le aziende giapponesi fondate a cavallo tra il XIX e il XX secolo – con la storia personale del suo fondatore. Konosuke Matsushita, l'uomo che ha dato vita a questo impero economico, finanziario e industriale, è stato a capo della società fino a poco tempo prima della sua morte (aprile 1989), finendo per essere uno dei più longevi presidenti della storia dell'imprenditoria moderna.

Dalla fondazione alla Seconda Guerra Mondiale

La storia della Panasonic inizia a metà del secondo decennio del XX secolo nella società elettrica di Osaka. Un giovane ispettore, Konosuke Matsushita, propone ai suoi superiori una nuova tipologia di portalampada. Dopo aver ricevuto una risposta negativa (correva l'anno 1917), Matsushita decide di metter su una società tutta sua – assieme a sua moglie e suo cognato – producendo da sé i portalampada che aveva progettato e realizzato. Inutile dire che furono anni molto difficili: Matsushita rischiò più volte la bancarotta e solo l'abilità di venditore di suo cognato e la sua caparbietà gli permisero di tirare avanti quando tutto sembrava remargli contro.

 

Konosuke Matsushita

 

Nel 1927, però, finalmente le cose iniziarono a girare a vantaggio di Matsushita. Le lampade per biciclette prodotte e commercializzate con il brand National furono particolarmente apprezzate dalle clientela giapponese, da tempo alla ricerca di un'alternativa più affidabile alle lampade ad olio sino ad allora in uso sulle biciclette. La lampada elettrica a batteria ideata dall'ex ispettore della società elettrica di Osaka, invece, permetteva ai ciclisti di illuminare in maniera migliore la strada di fronte a loro e di spendere cifre inferiori rispetto alla vecchia lampada a stoppino. Visti i continui rifiuti dei produttori e venditori di articoli per biciclette, fu lo stesso Matsushita a curare il processo di promozione e vendita del prodotto, ottenendo il primo di una lunga serie di successi commerciali.

Negli anni della Seconda Guerra Mondiale quella che diventerà nota come Panasonic inizia ad aprire i primi siti produttivi in Giappone e altri stati del sud-est asiatico, concentrandosi sulla produzione di materiali elettrici e piccoli elettrodomestici (come aspirapolvere, motorini e ferri da stiro). Panasonic svolse un ruolo di primaria importanza negli anni della ricostruzione che seguirono alla fine della guerra: l'azienda creata un trentennio prima da Konosuke Matsushita ampliò il proprio parco prodotti, aprendo nuovi siti produttivi e creando migliaia di nuovi posti di lavoro.

L'espansione oltreoceano

Negli anni cavallo tra la fine del 1950 e il 1960, Matsushita iniziò una serie di viaggi commerciali negli Stati Uniti e in alcuni stati europei con l'obiettivo di creare partnership commerciali e iniziare a vendere i propri prodotti anche al di là dell'Oceano Pacifico. Nel 1961 i prodotti Matsushita iniziarono ad essere venduti nei supermarket e nei negozi d'elettronica statunitensi con il marchio Panasonic. I primi a sbarcare oltreoceano furono dei televisori seguiti da radio, aspirapolvere e videoregistratori.

Nel 1965 Panasonic iniziò a produrre e commercializzare – prima in Giappone, poi in tutto il mondo – riproduttori audio ad alta fedeltà. La qualità e la resa audio di questi prodotti era talmente alta che ben presto diventarono uno dei prodotti più venduti – e cercati a livello globale – di quello che era ormai diventato un colosso mondiale dell'elettronica di consumo.

 

Panasonic Technics LS-1200

 

Il prodotto più famoso fu il Technics SL-1200, un giradischi prodotto dalla casa giapponese dal 1972 fino al 2010. Negli anni, Matsushita continuò a produrre prodotti musicali rivolti soprattutto a nicchie commerciali (registratori ad alta fedeltà, ecc.) non disdegnando, però, di rilasciare prodotti rivolti al grande pubblico, come mangianastri portatili, stereo e lettori CD.

 

Mangianastri Panasonic

 

Nel 1983 il legame con gli States si rafforzò ulteriormente grazie alla collaborazione attivata da Panasonic con la IBM. La società di Matsushita, con il brand Panasonic Senior Partner, fu la prima in Giappone a produrre e commercializzare Personal Computer compatibili con il sistema IBM.

Gli anni del rilancio

Negli anni a cavallo tra la fine del 1980 e l'inizio del nuovo millennio videro Panasonic restare un po' in disparte sul palcoscenico mondiale dell'industria elettronica. Solamente nei primi anni del 2000 la società di Matsushita (morto circa 10 anni prima) riacquistò una posizione consona al suo blasone. Fu in questi anni che la società decise di dismettere alcuni settori in perdita o inutili – come la produzione di televisori a tubo catodico – per concentrarsi su quelli più innovativi e redditizi – sviluppo di televisori con schermo a cristalli liquidi e linea di fotocamere digitali Panasonic Lumix.

 

Panasonic Lumix GX1, ultima nata in casa Panasonic

 

Nel 2008, pochi mesi dopo la fusione con il gruppo Sanyo, la società acquisì definitivamente il nome di Panasonic a discapito del più storico ma meno conosciuto Matsushita Electric Industrial.

 

4 novembre 2013

A cura di Cultur-e
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