login LOGIN
CHIUDI chiudi
Il mio profilo

mostra
Hai dimenticato la password?
Inserisci l'indirizzo email di registrazione per reimpostare la password.
Segui le istruzioni che ti abbiamo inviato per posta elettronica.

Come capire se la smart TV di casa ci spia

Ascolta l'articolo

Le smart TV raccolgono continuamente dati sull’utente e sulle sue attività, la guida per capire come funziona la cosa e dove vanno a finire queste informazioni

Smart TV Muhammad Alimaki/Shutterstock

Le smart TV sono diventate ormai dispositivi estremamente comuni all’interno delle abitazioni e, nella maggior parte dei casi, hanno praticamente soppiantato i vecchi televisori, portando nelle abitudini di visione degli utenti un funzionamento, appunto, più smart e completamente personalizzabile in base al proprio gusto personale.

Non si tratta, naturalmente, solamente di accesso ad applicazioni e piattaforme di streaming, una smart TV è (quasi) un vero e proprio computer sempre connesso al web e che ogni giorno entra in possesso di migliaia di dati personali degli utenti che la utilizzano.

Perciò se qualcuno se lo stesse chiedendo, sì, la smart TV di casa potrebbe spiare gli utenti e ascoltare le loro conversazioni anche se, sempre più spesso, sono le persone stesse che senza rendersene conto forniscono all’apparecchio tutte le informazioni di cui ha bisogno. Scopriamo di più al riguardo.

  • 1. Come funziona la raccolta di dati
    Smart TV raccolta dati

    Stokkete/Shutterstock

    Esistono diversi modi con cui le moderne smart TV raccolgono dati e monitorano l'attività degli utenti che le utilizzano.

    Il primo modo è il riconoscimento automatico dei contenuti (ACR) che, in totale autonomia. rileva tutto ciò che viene riprodotto sulla TV. Questo include anche il menu di navigazione, le piattaforme di streaming e qualsiasi app installata.

    Il secondo modo è la raccolta dei dati per pubblicità mirata, cioè tutte quelle informazioni degli utenti che vengono utilizzate per fini di marketing e che provengono da dati come la navigazione web e la cronologia delle ricerche.

    Infine l’ultimo modo include microfoni e webcam che sono sempre pronti ad ascoltare e a osservare ogni azione dell’utente per raccogliere dati ambientali e informazioni su ciò che accade intorno alla TV e sulle persone che abitano in casa.

    A questo punto bisogna fare le dovute considerazioni: la raccolta di dati, qualunque metodo venga utilizzato, è una funzione che riguarda tutti i moderni dispositivi elettronici e, dai PC ai tablet, passando per smartphone e via dicendo, nessuno può “salvarsi” da queste indagini, perciò è evidente che i televisori smart rappresentano solo la punta dell'iceberg di un sistema che, ormai, fa parte della quotidianità.

  • 2. Quali dati vengono raccolti e come vengono utilizzati
    Dati personali

    Stock-Asso/Shutterstock

    Come già anticipato le moderne smart TV possono raccogliere una serie di informazioni sugli utenti, come ad esempio i canali e programmi visti, così da utilizzarli per profilare gli interessi dell’utente e proporre solamente contenuti inerenti al suo gusto personale.

    Con le informazioni sulle abitudini di visualizzazione, invece, il televisore conosce quanto tempo si passa davanti alla TV, l’ora in cui viene acceso o spento il dispositivo e la frequenza di utilizzo delle varie applicazioni,

    I dati di navigazione web vengono raccolti solo se si utilizza il browser integrato nel televisore così da raccogliere dati come i siti web visitati o le ricerche effettuate.

    Oltre a queste informazioni potrebbero essere raccolti anche dati sul dispositivo in uso o sui servizi Web come l’indirizzo IP e via dicendo.

    In alcuni casi, inoltre, le smart TV possono raccogliere anche dati ambientali come quelli audio (utilizzando il microfono sul telecomando) o le immagini (tramite la webcam se disponibile), altrettanto utili per intercettare le conversazioni delle persone e le loro azioni davanti alla TV.

    Tutti i dati di cui abbiamo appena parlato hanno essenzialmente tre scopi: il primo è la personalizzazione della pubblicità, con le aziende che possono utilizzare queste informazioni per mostrare pubblicità mirate o contenuti inerenti agli interessi e alle abitudini di visualizzazione degli utenti.

    Possono essere utilizzati per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, con le aziende che vanno a intercettare i bisogni delle persone per fornire loro ciò di cui hanno bisogno o di cui credono di avere bisogno.

    E ricerche di mercato per comprendere meglio le tendenze di un determinato settore e scoprire le opinioni del pubblico su beni e servizi.

  • 3. Come bloccare il tracciamento dei dati
    Tracciamento dati

    Stock-Asso/Shutterstock

    La soluzione più ovvia per bloccare il tracciamento dei dati è disconnettere il televisore da Internet e utilizzarlo come una TV classica, senza app, senza streaming e senza contenuti smart.

    Un gesto un po’ estremo, soprattutto perché una volta provate le moderne funzionalità, tornare indietro è molto difficile. Oltretutto così facendo si perdono buona parte delle caratteristiche del prodotto, limitandone non poco il funzionamento.

    Certo è che per essere sicuri di interrompere il tracciamento dei dati questa è l’unica cosa da fare, con tutte le conseguenze che ne derivano.

    Volendo, invece, fidarsi dei produttori e cercando un sistema più soft per interrompere il tracciamento è possibile andare nelle Impostazioni del televisore e disabilitare tutte le varie funzionalità per la raccolta dei dati.

    Le cose cambiano in base ai vari modelli sul mercato, ma generalmente ci sono delle schede specifiche (spesso anche sotto la dicitura Privacy) che permettono all’utente di proteggere i propri dati, anche se non c’è la certezza al 100% che il televisore faccia quanto questo o se si limiti a raccogliere meno informazioni.

  • 4. Il caso dei dispositivi per lo streaming
    Streaming Stick

    4kclips/Shutterstock

    Fino a questo momento abbiamo parlato esclusivamente delle smart TV ma è opportuno includere della categoria anche gli Streaming Stick, quei dispositivi che si collegano alle porte HDMI di un vecchio televisore non smart, portando a bordo di questo tutte le moderne caratteristiche di cui sopra.

    Piccoli, leggeri, potenti ed estremamente economici rappresentano la soluzione perfetta per portare un po’ di modernità su un apparecchio datato senza dover necessariamente acquistare un nuovo prodotto.

    Sul mercato ce ne sono diversi, dalle Amazon Fire Stick, fino ad arrivare ai TV Box di Apple, Google e via dicendo, bisogna solo scegliere quello più in linea con le proprie esigenze.

    A parte questo, però, anche questi device raccolgono i dati sull’utente e sulle modalità di utilizzo del televisore e, per questo motivo, bisogna “fare attenzione” anche in questo caso.

    Il discorso, naturalmente, è lo stesso appena fatto per le classiche smart TV e per evitare orecchie indiscrete, la soluzione migliore è staccare il device dall’ingresso HDMI o togliere l’alimentazione così da limitarne il funzionamento.

    In alternativa si può andare anche stavolta nelle Impostazioni e disattivare o limitare tutte le funzionalità per la raccolta dei dati dell’utente.

    Per saperne di più: Streaming online

A cura di Cultur-e
Addestramento IA non consentito: É assolutamente vietato l’utilizzo del contenuto di questa pubblicazione, in qualsiasi forma o modalità, per addestrare sistemi e piattaforme di intelligenza artificiale generativa. I contenuti sono coperti da copyright.
Fda
Prompt engineering
Immagine principale del blocco
Prompt engineering
Fda gratis svg
Come interrogare le intelligenze artificiali
Iscriviti al corso gratuito

Iscriviti
all'area personale

Per ricevere Newsletter, scaricare eBook, creare playlist vocali e accedere ai corsi della Fastweb Digital Academy a te dedicati.