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La biografia di Regina E. Dugan

DARPA, Motorola e Google. Questo il cursus honorum di Regina E. Dugan, tra le donne più influenti dell'hi-tech mondiale

Regina E. Dugan

È riuscita ad affermarsi in due mondi quasi esclusivamente maschili, come quello della ricerca scientifica ed informatica e quello militare, grazie alle sue capacità e alla sua intraprendenza. È stata la prima donna a dirigere la DARPA, l'agenzia di ricerca dell'esercito statunitense (la stessa che realizzò ARPANET, progenitore di Internet), ed oggi ricopre uno dei ruoli strategici all'interno dei laboratori di ricerca e sviluppo di Google. Lei è Regina E. Dugan ed è una delle donne più influenti nel mondo dell'hi-tech.

La formazione accademica

Nata il 19 marzo 1963, Regina E. Dugan ha diviso la sua carriera accademica tra le università della Virginia e quelle della California. Nel 1984 ottenne il suo Bachelor Degree (equivalente della nostra laurea triennale) in ingegneria meccanica presso l'Istituto Politecnico della Virginia (Virginia Polytechnic Institute), mentre l'anno successivo ottenne il Master Degree (equivalente della Laurea Magistrale italiana) presso l'Università statale della Virginia (Virginia State University). Completati i corsi universitari, si trasferì in California, dove continuò il suo percorso accademico ottenendo una borsa di studio per un dottorato (Ph.D.) presso il California Institute of Technology (Caltech). La difesa della tesi di dottorato avvenne nella prima metà del 1993.

 

Regina E. Dugan

 

La prima volta alla DARPA

Ottenuto il dottorato, la Dugan inizia a lavorare come consulente per l'Institute for Defense Analyses, acquisendo un bagaglio esperienziale che le tornerà utile negli anni a venire. Nel 1996 viene chiamata per la prima volta da DARPA, dove lavora allo sviluppo di vari progetti legati al rilevamento di ordigni esplosivi. Gestendo un portafoglio da oltre 100 milioni di dollari, Regina Dugen e il suo gruppo di ricerca lavorano allo sviluppo del cosiddetto "dog's nose programme" ("programma naso di cane", tradotto in italiano). Il programma prevedeva la creazione di un avanzato sistema elettronico per l'individuazione di mine antiuomo e anticarro basato sul rilevamento di sostanze chimiche anziché sulla loro forma.

Come leader del programma Unexploded Ordnance Detection, la Dugan ha lavorato allo sviluppo di un approccio tecnico che permettesse ai Marine di effettuare sbarchi in sicurezza su spiagge minate. Nel 1999, suo ultimo anno all'interno dell'Agenzia, ha guidato una task force antiterroristica per conto del Vice Seegretario di Stato alla Difesa.

Dugan Ventures e RedXDefense

Nel 2000 la Dugan mette fine alla sua prima esperienza all'interno dell'Agenzia di ricerca militare, divenendo consulente per il Governo e il Ministero della Difesa statunitense nel corso dell'operazione Enduring Freedom in Afghanistan. Nel 2003 fonda la Dugan Ventures, società di investimenti e consulenza nel campo militare, per la quale ricopre i ruoli di Presidente e CEO.

 

Regina E. Dugan

 

Nel 2005, sfruttando le competenze acquisite nel campo militare, la Dugan fonda con il padre e lo zio la RedXDefense. La società si occupava e si occupa di sviluppare sistemi e tecnologie per lo screening di persone, mezzi e cose alla ricerca di ordigni esplosivi.

Il ritorno in DARPA

Nel marzo 2009 la Dugan viene chiamata nuovamente dall'Agenzia di ricerca avanzata dell'esercito. Questa volta, però, con il compito di dirigerla. Regina E. Dugan diviene il diciannovesimo Direttore dell'agenzia, prima donna a ricoprire questo ruolo. Nei tre anni successivi si fece promotrice di iniziative strategiche nel campo della sicurezza cibernetica, social media e dello sviluppo di tecniche di produzione avanzata. Nel 2010, in un'audizione di fronte al Ministero della Difesa, delineò quale fosse la sua idea per il futuro dell'agenzia, individuando nell'istruzione e nell'industria hi-tech i due settori fondamentali sui quali investire per creare un esercito d'elite formato da futuristici technogeek.

 

Regina E. Dugan

 

Il suo mandato, però, fu tutt'altro che privo di polemiche. Nel corso dei tre anni in cui rimase in carica, la Dugan affidò diversi contratti di consulenza alla RedXDefense, controllata dal padre e dallo zio. Inevitabilmente venne accusata di favorire l'azienda di famiglia, sollevando un vespaio di critiche.

Motorola e Google

Nel marzo2012 la Dugan rassegnò le dimissioni da Direttore della DARPA e, nel mese successivo, approdò i Motorola, da pochi mesi acquistata da Google. Qui venne messa a capo dell'ATAP, Advanced Technology and Projects group (Gruppo per i progetti e le tecnologie avanzate in italiano), un piccolo team di ricercatori equiparabile in qualche modo ai team di ricerca del Google X Lab. Tra i vari progetti portati avanti dall'ATAP, il più celebre è quello di ARA, lo smartphone modulare che Google vorrebbe immettere sul mercato a partire dal gennaio 2015.

Nonostante la cessione di Motorola mobility a Lenovo, la Dugan e il suo team di ricerca rimasero all'interno della sfera di influenza Google. Nel febbraio 2014 Regina E. Dugan è nominata vicepresidente Google con delega del dipartimento Ingegneria, Tecnologia Avanzata e Progetti.

Metodo DARPA per Facebook

Per la Dugan si prefigura una sorta di ritorno al passato. Dopo aver diretto i laboratori di ricerca avanzata di Google ottenendo ottimi risultati (Ara, lo smartphone modulare sviluppato inizialmente da Motorola, si appresta a sbarcare sul mercato; il progetto Tango per la realtà aumentata è in rampa di lancio grazie a Lenovo), nell'aprile 2016 l'ex direttore del DARPA è stato chiamato da Mark Zuckerberg in persona a dirigere "l'Ufficio 8" di Facebook.

In questa nuova impresa, grazie anche alle centinaia di milioni di finanziamenti che il social network è pronta a metterle a disposizione, Regina Dugan si propone di riprodurre il metodo di lavoro che l'ha portata al vertice dell'agenzia militare statunitense prima dei laboratori "Ricerca e Sviluppo" di Big G. In particolare, il nuovo dipartimento di sviluppo di Facebook baserà il proprio lavoro su scadenze temporali rigide e non procrastinabili, uso estensivo di partnership e collaborazioni di vario genere con le università e sviluppare nuovi dispositivi o servizi che possono arrivare sul mercato a breve-medio termine.

La Dugan, in particolare, dovrà curare proprio quest'ultimo aspetto. Da lei il fondatore di Facebook si aspetta che riesca a importare in quel di Menlo Park un nuovo metodo di lavoro, capace di coniugare alla ricerca "fine a se stessa" anche risultati pratici e commercializzabili.

A cura di Cultur-e
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