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Come sono e cosa fanno gli Intel Vaunt

Dotati di un laser a bassissima potenza, gli smart glass del produttore di semiconduttori si pongono in maniera antitetica ai Google Glass

Intel Vaunt (foto da wired.com)

Nel 2012 Google ci ha illuso un po' tutti. Complice l'entusiasmo di Sergey Brin (e di molti altri tecnici e ingegneri della Silicon Valley) un po' tutti abbiamo creduto che da lì a qualche anno (certamente prima del 2020) avremmo indossato degli occhiali smart che avrebbero sostituito gli smartphone e ci avrebbero fatto immergere in un mondo metà reale e metà virtuale. I Google Glass, però, sono rapidamente scomparsi dai radar, guadagnandosi la palma di uno dei peggiori flop economici del decennio (o forse del secolo).

Questo, però, non ha distolto l'attenzione degli addetti ai lavori dagli smart glasses. Moltissime altre società si sono cimentate nella realizzazione del "wearable definitivo" (tra le quali la stessa Google, alle prese con la seconda versione di Glass, e Apple), ma di risultati concreti non se ne sono visti. Almeno sinora. Nel dicembre 2017 Dieter Bohn, giornalista della rivista online The Verge, ha ricevuto un paio di Intel Vaunt, occhiali smart realizzati dal produttore di chip e semiconduttori statunitense.

Le similitudini tra i due dispositivi si limitano, però, all'appartenenza alla stessa categoria. Intel, infatti, ha scelto di battere strade differenti rispetto a quelle di Google per realizzare i suoi smart glass. Invece di progettare un wearable che si "sovrapponesse" al nostro campo visivo, tecnici e ingegneri del gigante dei semiconduttori hanno optato per una strategia meno "impattante", sia per chi dovrebbe indossare gli occhiali, sia per le persone che ci sono attorno.

 

 

Come sono gli Intel Vaunt

Una scelta strategica che si riflette, nell'immediato, nelle forme e dimensioni che assumono gli Intel Vaunt. Mentre i Google Glass erano composti da un piccolo schermo posizionato su una normale montatura per occhiali (con sensori e altre componenti hardware "nascosti" nelle stecche), i Vaunt sono a tutti gli effetti un paio di occhiali come mille altri. Disponibili in vari stili, forme e colori, a uno sguardo disattento gli smart glass di Intel non sarebbero distinguibili da altri occhiali da vista. La versione testata dal giornalista di The Verge, ad esempio, è un normalissimo paio di occhiali con montatura nera e lenti trasparenti: come quelli indossati da milioni di persone ogni giorno, insomma.

Caratteristiche tecniche Intel Vaunt

Trattandosi di semplici prototipi, la scheda tecnica Intel Vaunt potrebbe anche essere destinata a cambiare – magari sensibilmente – prima che il dispositivo arrivi sul mercato. Se tutto dovesse restare come è ora, tutte le componenti hardware e le batterie saranno posizionate all'interno due stecche, nella parte più vicina agli occhi. In questo modo l'intera montatura manterrà un buon grado di flessibilità e consentirà di adattare gli occhiali al volto di chi li indossa.

 

Il cuore tecnologico degli Intel Vaunt Il cuore tecnologico degli Intel Vaunt (tratta da Wired.com)

 

La stecca destra, in particolare, è destinata a ospitare il "cuore" degli Intel Vaunt: qui si troverà tutta l'elettronica necessaria per alimentare e controllare un laser a bassissima potenza (nello specifico, un VCSEL) che produrrà un'immagine olografica grande circa 400x150 pixel. A differenza di altri smart glass e prototipi vari visti sinora, le immagini non saranno proiettate direttamente all'interno della retina dell'occhio destro, andando a occupare una piccolissima porzione della nostra vista periferica.

Nella scheda tecnica Intel Vaunt trovano spazio anche un chip Bluetooth LE (necessario per sincronizzare gli occhiali con lo smartphone), vari sensori di movimento (accelerometro, bussola e giroscopio) e batterie sufficienti per garantire un'autonomia giornaliera. Manca, allo stato attuale, un modulo per connettività con rete cellulare (o Wi-Fi), un microfono e degli auricolari che permettano di ascoltare musica o effettuare chiamate. Come detto, però, si tratta solo di un prototipo e non è escluso che queste componenti vengano aggiunte nella versione definitiva.

Funzionalità Intel Vaunt

Come visto per le specifiche tecniche, anche la lista delle funzionalità di Intel Vaunt non può che essere parziale. Il modello "definitivo" dovrebbe arrivare entro la fine del 2018 e solo allora potremmo tirare le somme definitive. Comunque, è già oggi possibile avere un'idea di come funzioneranno e cosa fanno gli Intel Vaunt.

A differenza di altri modelli già visti o utilizzati, gli occhiali smart del produttore statunitense non sono pensati per "aggiungere" qualcosa al nostro campo visivo (come potrebbe accadere, ad esempio, con visori a realtà aumentata o realtà mista), ma saranno quanto più "discreti" possibile. Le informazioni saranno visibili solo nel momento in cui la nostra attenzione sarà focalizzata sulla porzione specifica di campo visivo scelta di Intel, mentre per il resto del tempo saranno invisibili o quasi.

 

Intel Vaunt Intel Vaunt (foto da Wired.com)

 

All'interno del piccolo schermo virtuale potremmo leggere le notifiche dei social o delle app di messaggistica istantanea, ricevere indicazioni su come arrivare in ufficio o come raggiungere il luogo dell'appuntamento, vedere foto e altri documenti multimediali. Insomma, più o meno le stesse funzionalità di uno smartwatch (e non di uno smartphone). Gli Intel Vaunt, inoltre, dovrebbero fornire anche informazioni contestuali a seconda del luogo in cui ci si trova o delle azioni che si stanno compiendo. Se, ad esempio, ci si trova all'interno di un ristorante, il proiettore laser potrebbe permetterci di leggere le recensioni trovate sul web e aiutarci a scegliere i piatti migliori (o cambiare ristorante, in caso di giudizi negativi).

Sul fronte dell'interazione, invece, si sa ancora poco. È probabile che i sensori di movimento presenti nella montatura servano anche a trasformare i movimenti della testa in comandi per gli occhiali smart, ma non è escluso che gli stessi movimenti degli occhi possano essere utilizzati a mo' di telecomando. Le possibilità su questo fronte, però, sono molto ampie. Sfruttando il Bluetooth, ad esempio, si potrebbero utilizzare dei telecomandi esterni. L'aggiunta di microfono e auricolari (magari a conduzione ossea) aprirebbero la strada, invece, agli assistenti vocali come Alexa o Cortana.

6 febbraio 2018

A cura di Cultur-e
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