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L'intelligenza artificiale in aula per correggere i compiti

Dal 2017 la Cina ha iniziato un piano per introdurre la tecnologia nelle scuole che dovrebbe completarsi solo nel 2030: la realtà virtuale sarà al centro del progetto

scuole cinesi

Il Governo cinese ha varato nel 2017 un progetto pluriennale per aumentare gli investimenti in tecnologia che porteranno la Nazione a cambiare completamente faccia. La rivoluzione tecnologica cinese riguarderà diversi settori dai prodotti di sino all'educazione nelle scuole: l'obiettivo è integrare completamente l'intelligenza artificiale in ogni operazione svolta dai suoi cittadini entro il 2030. Non si tratta di un progetto che ha come scopo solo quello di migliorare l'intelligenza artificiale, gli sforzi sono concentrati nel capire come la popolazione può essere influenzata positivamente dall'uso di strumenti dotati di intelligenza artificiale e quali sono i rischi.

Di recente diverse dichiarazioni del governo cinese hanno confermato l'introduzione di alcune nuove tecnologie all'interno delle scuole primarie e secondarie. Gli strumenti innovativi aiuteranno gli studenti ad apprendere in maniera più rapida ed efficace e al tempo stesso i dati emersi da queste indagini aiuteranno gli sviluppatori a realizzare un'intelligenza artificiale pensata appositamente per l'educazione. I test sono in una fase molto avanzata e addirittura in una scuola primaria si sta provando a utilizzare il riconoscimento facciale per delle lezioni interattive dove all'interno di luoghi virtuali gli studenti usano degli emoji di sé stessi per imparare la storia, la geografia e tutte le altre materie.

Come funzionano le lezioni intelligenti in Cina

 

riconoscimento facciale

 

Il sistema di registrazione ogni 30 secondi verifica il comportamento degli studenti e le loro espressioni facciali. Il sistema può identificare fino a sette diversi stati d'animo, tra cui felicità, tristezza, paura o rabbia, semplicemente analizzando il volto di un alunno o di un'alunna. C'è una videocamera sopra la lavagna che monitora cosa stanno facendo gli studenti: leggono, scrivono, alzano la mano, ascoltano o chiacchierano. A cosa serve tutto questo? A monitorare la presenza e l'attenzione degli studenti e anche a capire quali metodi di insegnamento vengono recepiti in maniera favorevole e interattiva e quali sono considerati noiosi.

In Cina i compiti li corregge l'intelligenza artificiale

Come se non bastassero le lezioni monitorate da telecamere con riconoscimento facciale, il quotidiano cinese South China Morning Post ha pubblicato il report di alcune classi della scuola secondaria dove i compiti degli alunni venivano corretti non solo dall'insegnante ma anche dall'intelligenza artificiale. Si tratta di un particolare algoritmo (su cui si è lavorato per più di dieci anni) pensato per individuare il talento e le abilità degli alunni. Sono più di 60.000 le scuole che stanno testando in Cina il correttore con intelligenza artificiale e dai primi risultati pare che i voti dati dall'algoritmo siano in linea nel 92% dei casi con quelli dati dai professori umani. Tutti i dati relativi a questi compiti corretti dall'AI vengono conservati in un server in mano al governo: lo scopo non è solo quello di eliminare la soggettività di un voto umano ma anche quello di monitorare i progressi medi degli alunni cinesi. L'obiettivo è di capire se il programma scolastico è giusto oppure se è necessario modificarlo per adeguarsi alle risposte date dagli studenti.

 

social credit system

 

Il progetto portato avanti nelle scuole rientra nel "Social Crediti System" un sistema varato dal governo cinese che entro il 2020 assegnerà un "punteggio sociale" a ogni cittadino per capire se è meritevole di ricevere un mutuo o di svolgere un lavoro con l'amministrazione pubblica. Questo sistema è stato testato in diverse province cinesi per diversi anni e tra soli due anni diventerà una realtà in tutto il Paese.

Per avere un quadro completo e veritiero dei suoi cittadini il governo cinese non può non affidarsi alle nuove tecnologie, dall'intelligenza artificiale fino alle fotocamere con riconoscimento facciale. E l'introduzione di questi strumenti già nelle scuole è il metodo migliore per controllare e crescere i cittadini di domani.

 

24 agosto 2018

A cura di Cultur-e
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